Incontro segreto Sharon-palestinesi di Aldo Baquis

Incontro segreto Sharon-palestinesi IL MEDICO DI ARAFAT: IL LEADER HA BISOGNO DI VISITE MEDICHE, REVOCATE IL CONFINO Incontro segreto Sharon-palestinesi Riparte il dialogo: persino Peres ne era stato tenuto all'oscuro Aldo Baquis TEtAVIV Dopo settimane di violenze, israeliani e palestinesi cominciano a intravedere la possibilità di un cessate-il-fuoco nei Territori. Ne hanno parlato mercoledì a Gerusalemme il premier Sharon e alcuni dirigenti dell'Anp in un incontro talmente segreto che anche Peres (Esteri) e Ben Eliezer (Difesa) ne sono stati informati a posteriori. E ne hanno parlato a New York compiendo sensibili progressi - lo stesso Peres con il Segretario di Stato Colin Powell e con U presidente del Consiglio legislativo palestinese Abu Ala. Da Ramallah - dove è confinato da due mesi per volere di Sharon - il presidente Arafat ha fatto sapere di aver autorizzato preventivamente gli incontri. Ma in questi giorni da Washington spirano venti freddi nei confronti dal leader palestinese che secondo Paul Wofibwitz, il vicesegretario alla Difesa Usa - «resta coinvolto nel terrorismo» e deve ancora prodigarsi per convincere gli Stati Uniti di volerlo effettivamente sradicare. «Arafat sembra non aver capito che il mondo è cambiato dopo l'I 1 settembre», ha detto una fonte governativa al Washington Post. A re Abdallah di Giordania, in visita negli Usa, il presidente Bush ha promesso che per ora non interromperà le relazio-. ni con Arafat. Ma la missione di mediazione di Anthony Zinni resta congelata. Nel tentativo di individuare nuovi interlocutori palestinesi, Sharon ha voluto incontrare nel suo ufficio tre dei principali collaboratori di Arafat. Oltre ad Abu Ala si sono presentati Abu Mazen (il n" 2 dell' Olp) e Muhammed Rashid, un economista. Accanto al premier c'erano il figlio Orari e Yossi Ginossar, oggi uomo d'affari attivo nei Territori, e in passato dirigente dei servizi segreti. «E' stato un dialogo fra sordi», hanno detto ieri alcune fonti pale¬ stinesi. Gli emissari di Arafat hanno chiesto che il Presidente riacquisti subito la libertà di movimento. Da Amman il suo medico curante, Ashraf al-Kurd, avverte da tempo che il presidente palestinese, che ha 73 anni, deve sottoporsi a visite periodiche che non possono essere più rinviate. I dirigenti palestinesi hanno chiesto anche che Israele cessi la «esecuzioni mirate», revochi lo stato d'assedio nei Territori e cessi i raid nelle zone autonome. Sharon ha replicato che Arafat deve ancora arrestare gli assassini del ministro Rehavam Zeevi e che le esecuzioni mirate non avrebbero luogo se i servizi segreti palestinesi airestassero i terroristi per tempo. Ma la conversazione è stata approfondita, hanno convenuto tutti, e riprenderà al ritomo di Sharon da Washington, dove giovedì sarà ricevuto da Bush. Nel frattempo nelle striscia di Gaza israeliani e palestinesi hanno vissuto ieri ima nuova giornata di combattimenti. A Nord di Gaza, elicotteri da combattimento israeliani hanno distrutto una caserma della Marina palestinese in seguito a un attacco cfì mortai. Accanto alla colonia di Kfar Daron, militanti palestinesi hanno fatto esplodere un potente ordigno. Per rappresaglia, truppe israeliane hanno compiuto un'incursione nel vicino villaggio di Dir el-Ballah. Notizie allarmanti giungono intanto dal Libano meridionale, dove - secondo l'intelligence di Israele e anche secondo Die Welt - stanno confluendo i veterani di Al Qaeda nell'intento di infiltrarsi alla spicciolata in Cisgiordania e a Gaza per sostenere l'Intifada palestinese. Il finanziamento dell'operazione, secondo il giornale tedesco, giunge dall'Arabia Saudita: un paese che nelle ultime settimane sembra aver inaugurato una linea di crescente opposizione agli Stati Uniti. Arafat bacia una bambina durante la visita di pacifisti israeliani a Ramallah