Garzón e Colombo alleati contro la corruzione di Gian Antonio Orighi
Garzón e Colombo alleati contro la corruzione Garzón e Colombo alleati contro la corruzione Dal Brasile il magistrato spagnolo lancia una fondazione: ci sarà anche il pm milanese Gian Antonio Orighi MADRID Baltasar Garzón torna all'offensiva. Dalla brasiliana Porto Alegre, ove partecipa al Forum Social Mundial dei no-global, il celeberrimo gip del Tribunale Nazionale di Madrid ha rivelato ieri dalle colonne di «El Pais» la sua ultima iniziativa. Più che clamorosa: la nascita, nei prossimi mesi, di una inedita fondazione internazionale privata che insegnerà a magistrati ed avvocati come lottare contro corruzione e riciclaggio di denaro sporco. Lo zoccolo duro dei docenti sarà formato, oltre che da Garzón, da altri tre notissimi pm: lo spagnolo Carlos Castresana, l'argentino Luis Moreno Òcampo e l'italiano Gherardo Colombo. «La lotta contro le organizzazioni criminali internazionali deve essere diretta da équipe specializzate della Magistratura e dei pubblici ministeri - sostiene il gip che ama definirsi "Giustiziere Planetario" -. E la formazione di esperti nella ricerca e recupero dei fondi di provenienza illecita è la miglior forma di combattere la corruzione da parte della società civile». Poi precisa: «Scoraggiare gli atti di corruzione e dotare i Paesi più attaccati (ma non rivela quali siano, ndr.) con specialisti e mezzi per lottare contro le reti mafiose è l'obbiettivo della fondazione che si accingiamo a presentare». Quando? Nonio dice. Il progetto del magistrato che ha cercato di processare il dittatore cileno Pinochet ed i generali della giunta militare argentina Videla e Strassera, è molto ambizioso. Per cominciare, due sedi della Fondazione. La prima a Madrid, dove l'ente, ancora senza nome, coordinerà i lavori per l'Europa e l'America Latina. La seconda a New York, il cuore finanziario mondiale. Non solo: Garzón pensa anche ad altri centri in Darecchi altri Paesi. Tutte e sedi avrebbero però una sola discriminante: essere costituite assolutamente al di fuori da istanze governative. Garzón, 45 anni, gip della quinta sezione penale del «Tribunale Nazionale» daH"88 ed in magistratura daH"81, ex seminarista ed ex deputato socialista con un passato marxista (lo ammette lui stesso nella sua autobiografia autorizzata Garzón, l'uomo che vedeva albeggiare), assicura pure di aver già ricevuto offerte che gli garantiscano «l'indipendenza». Ma, per ora, preferisce non rivelare da dove provengano. La «Fundación», però, non sarebbe un maxi-organismo, bensì un laboratorio in cui daranno lezione un numero ridotto di specialisti. «Le 15 persone più rilevanti e meglio prepara¬ te in questi campi», assicura il gip andaluso. E quanti saranno gli alunni? «Una cinquantina, per dare dei numeri, che possano contribuire a scoraggiare i funzionari corrotti e rompere la loro tendenza a mettersi in tasca fondi di origine illecita - dice il "magistradojuez" madrileno -. Invece che fare conferenze, vogliamo vedere cosa si può fare oltre all'insegnamento». Per far partire la «Fondazione» che lotterà anche contro i paradisi fiscali, Garzón è appoggiato da altri magistrati molto famosi nei loro Paesi e molto criticati, come lui, per il presunto orientamento di sinistra. Moreno Ocampo è stato in prima linea nei processi contro i militari argentini. Gastresana è stato il pm che ha fatto partire, con una sua denuncia, il caso Pinochat. Gherardo Colombo è da anni tra i più accaniti protagonisti del pool di Milano. «Con questo istituto spiegheremo ad avvocati e giudici come condurre una battaglia internazionale» Le sedi saranno due, Madrid e New York «L'idea è di creare una task force di esperti a disposizione di chi ne abbia bisogno» li pm milanese Gherardo Colombo Lo spagnolo Baltasar Garzón
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