Si cerca l'arma nella discarica di C

Si cerca l'arma nella discarica di C Si cerca l'arma nella discarica di C carabinieri scavano tra i rifiuti e anche nel giardino di casa Lorenzi Stefano Sergi inviato a COGNE I controlli a tappeto sono finiti. Il cerchio degh inquirenti si stringe sulla frazione Montroz, attorno alla villa della morte, due piani di pietra e legno dove una mano assassina mercoledì ha inferto 20 colpi di roncola al piccolo Samuele Lorenzi, 3 anni. E il papà della vittima, 48 ore dopo il massacro, è ritornato nella casa per un sopralluogo con gh inquirenti. I carabinieri, nelle prime ore del mattino, hanno scavato un buco enorme nel giardino della villa, poi hanno rivoltato con pale e picconi ogni centimetro dell'orto alla ricerca dell'arma del dehtto, ma dal metal detector non sono arrivati i «hip» che tutti speravano di sentire. Nella tarda mattinata il pubbUco ministero Stefania Cugge aveva ascoltato per un'ora il piccolo Davide, fratello di Samuele. Alle 15, il fronte delle indagini si è poi spostato nella discarica comunale a valle di Crétaz. Il Comune ha messo a disposizione uomini e mezzi per mettere sottosopra i rifiuti del paese. Le ruspe, rovesciando tutta l'immondizia, hanno permesso ai carabinieri il controllo di ogni sacchetto, con il volto coperto dalle mascherine. Sono stati sequestrati stracci e indumenti trovati nel mucchio, i militari li hanno infilati nelle buste di plastica e poi sono toma- ti in caserma, per analizzarli. Su una delle ruspe c'era, ai comandi. Elmo Glarey, guida e capo del Soccorso alpino di Cogne. E' lui, mercoledì mattina, ad essere accorso alla villa dei Lorenzi con la dottoressa Ada Satragni, ancora prima che arrivasse l'elicottero della Protezione civile. «Ero stato avvertito di cercare un punto idoneo per l'atterraggio - spiega Glarey -, per questo sono andato a Montroz. C'erano soltanto la dottoressa e la signora Lorenzi, entrambe con le mani piene di sangue, e il piccolo Samuele. Attorno non ho notato nulla di anormale, ma io mi sono soprattutto preoccupato di fare in fretta ciò che dovevo fare». I carabinieri hanno ascoltato anche Carlo Guichardaz, che vive nella casa di fronte a quella dei Lorenzi. E ieri hanno anche fatto un sopralluogo lì attorno. «Quello che avevo da dire l'ho già detto ai carabinieri» ha detto in tono secco Guichardaz. Nella caserma dei militari ieri sono rimaste a lungo sia la psichiatra Ada Satragni sia la pediatra Maria Clorinda Benedetti. Entrambe si sono allontanate con voluminosi fascicoli, senza aprire bocca. La Satragni, di fronte a casa, è sbottata: «Basta, lasciatemi in pace, non ho nulla da dire», poi è entrata nell'alloggio distante 200 metri dalla villa dei Lorenzi. Intorno alle 17 il papà di Samuele, Stefano, è ritornato nella casa della morte 48 ore dopo la scoperta del massacro, accompagnato dai carabinieri. Era vestito come giovedì sera, quando è stato interrogato per cinque ore dai carabinieri insieme con la moglie: maglione in «pile» colorato, cappellino rosso con la visiera, blue jeans. Il gruppetto è entrato dal retro, al piano superiore, per un sopralluogo durato due ore. Hanno controllato l'eventuale mancanza di attrezzi da giardino e da alpinismo, ma tutto era al suo posto, in particolare le piccozze usate dal papà di Samuele, appassionato di montagna e componente del Soccorso alpino di Cogne. Il sostituto procuratore Cugge, all'uscita dalla caserma dei carabinieri, ha messo le mani avanti: «Non ho detto che eravamo vicini alla verità, ho detto solo che ero fiduciosa». Alla domanda se fosse stato allertato il tribunale dei minori, dopo l'interrogatorio del fratello di Samuele, il magistrato ha detto: «Non posso rispondere perché c'è segreto istruttorio. Tutte le ipotesi sono al vaglio e l'inchiesta è sempre per omicidio contro ignoti. Sto facendo una valutazione del materiale raccolto». Quali sono le condizioni di Davide? «Sono mamma e figlia, non vado a parlare dei figli altrui» è stata la risposta del pm. Una mattina intera di ricerca con il metal detector per trovare la piccola roncola E' stato interrogato di nuovo il vicino di casa Il padre di Samuele torna nella villetta della tragedia iiMilliii Il Comune mette a disposizione ruspe e uomini. Bisogna trovare anche i vestiti sporchi di sangue buttati dall'assassino Sono stati sequestrati stracci e indumenti poi portati in caserma La madre del piccolo Samuele esce di casa per andare ad un nuovo interrogatorio

Luoghi citati: Cogne