I taleban resìstono: un americano ferito in battaglia di Maurizio Molinari

I taleban resìstono: un americano ferito in battaglia I taleban resìstono: un americano ferito in battaglia Scortati dai militari italiani arrivano al governo Karzai i primi fondi internazionali Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK Quindici taleban morti e almeno il doppio catturati è il bilancio di ima battaglia avvenuta sessanta chilometri a Nord di Kandahar, iniziata quando ima pattugha delle truppe speciali americane ha scoperto una base dei guerrigUeri finora ignota. Lo scontro a fuoco è stato prolungato e intenso. Truppe ed ehcotteri americani sono dovuti intervenire a sostegno della pattuglia e nei combattimenti è rimasto ferito anche un militare Usa, colpito al piede da una pallottola. «Quanto avvenuto conferma che dentro l'Afghanistan vi sono ancora munerosi taleban e membri di Al Qaeda ha commentato il segretario alla Difesa, Donald Rumsfeld ma gh stiamo dando la caccia e li staneremo». Le pattughe Usa perlustrano sistematicamente ogni angolo del paese dalla cadu¬ ta delle ultime roccaforti di Kandahar e Torà Bora. «Andiamo in ogni gola ed ogni grotta, la ispezioniamo palmo a palmo - ha spiegato il capo degli Stati Maggiori Congiunti, generale Richard Myers - e tentiamo di prenderli vivi per ottenere le informazioni di cui sono in possesso». Da almeno due settimane l'intelligence Usa non registra comunicazioni fra i «colonnelli» di Al Qaeda, ma per il Pentagono si tratta di un tentativo di far credere che Osama bin Laden sia morto e l'organizzazione dissolta. «Vogliono ingannarci per guadagnare tempo e riorganizzarsi - spiegano fonti militari ma non gli daremo tregua». Il premier afghano ad interim, Hamid Karzai, ha assicurato da Pechino - dove si trova in visita - che Kabul è determinata ad «arrestare e processare» gh introvabili Osama bin Laden e Mohammed Omar, il mullah dei taleban. A Kabul oggi è atteso il Segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, e alla vigilia del suo arrivo sono stati consegnati all' Afghanistan i primi sette milioni di dollari (8,4 milioni di euro) di aiuti intemazionali destinati a pagare ì dipendenti statali (ognuno dei quali guadagna circa 84 euro al mese). Il trasporto del denaro contante dalla sede del comando della Forza internazionale (Isaf) al palazzo del govemo di Kabul è stato affidato ai paracadutisti del contingente itahano che hanno scortato con due veicoli militari il blindato portavalori. Il taleban americano John Walker Lindh è comparso ieri di fronte al tribunale di Alexandria, in Virginia. Completamente rasato e senza barbali ventenne californiano catturato a Mazar-i-Sharif si è presentato davanti al giudice con una caroicia verde militare dopo aver incontrato per la prima volta il suo avvocato, James Brosnahan di San Francisco. Walker ha detto al giudice di accettare il legale scelto dai suoi genitori e di essere consapevole di rischiare una condanna all'ergastolo se sarà riconosciuto colpevole dei capi d'accusa, primo fra tutti quello di aver partecipato a una «cospirazione per uccidere cittadini americani». Durante i quindici minuti in aula Walker non ha mai rivolto lo sguardo verso i suoi genitori, che non lo vedevano da oltre due anni. Il padre Frank Lindh si è detto sicuro dell'innocenza del figlio «perché non ha mai fatto del male a cittadini americani». Ma durante gh interrogatori con l'Fbi il taleban americano soprannominato «il ratto» dalla stampa popolare newyorkese ammise di essere venuto a conoscenza prima degli attacchi dell'II settembre dell'invio da parte di Bin Laden negli Stati Uniti di un gruppo di kamikaze. L'avvocato ha accusato il governo di avere privato Walker del diritto a un legale per 54 giorni, ma il ministro della Giustizia, John Ashcroft, ha respinto le accuse affermando che l'imputato aveva finora sempre rifiutato di essere assistito. La decisione del Pentagono di sospendere l'arrivo di detenuti a Guantanamo ha allentato le pressioni intemazionah per il rispetto della Convenzione di Ginevra. Un portavoce ha spiegato che al momento nella base vi sono solo 160 celle-gabbie per 158 detenuti, e che la sospensione si è resa necessaria «per evitare il rischio di mettere due detenuti in ciascuna» cella. Il progetto è di riprendere gli arrivi quando si disporrà di 320 celle temporanee e quindi di poter ospitare gli oltre mille detenuti previsti in un carcere in muratura, attualmente in costruzione.