Questo è il catalogo di Tournier, fra magi, miti moderni, lingotti d'oro, tassi barbassi di Gabriella Bosco

Questo è il catalogo di Tournier, fra magi, miti moderni, lingotti d'oro, tassi barbassi Questo è il catalogo di Tournier, fra magi, miti moderni, lingotti d'oro, tassi barbassi RECENSIONE Gabriella Bosco ;J TORNA a parlare di Re Magi, Michel Toumier. Questa volta non in un libro dedicato a loro soltanto, come nel 1980, ma nell'ambito di un curioso contesto, una sorta di catalogo, piccoli capitoh di due-tre pàgine, dedicati a tutto dò che Toumier ama. Un libro. Celebrazioni, che vuole essere un po' da avant le départ, ma per vezzo: classe 1924, l'autore del Vento Paracleto ha 78 anni portati con somma disinvoltura (l'unica medicina di cui si fidi, figlio di farmacisti, è l'aspirina, assolutamente convinto che il segreto dei suoi conterranei ultracentenari consista nel bere rigorosamente solo vino). Gaspare, Melchiorre e Baldassarre tornano nella quarta sezione, «Delle stagioni e dei santi». Altre sezioni riguardano le cose naturali, il corpo e i beni, le località, le immagini, e certe persone. Così si passa da un elogio incondizionato del tasso barbasso, a quello in genere delle erbacce, che Toumier accoghe e sa trattare nel suo giardino da canonica di tremila metri quadri, nel piccolo villaggio di Choi- sei, angolo di paradiso deÙ'Ile-de-France dove lo scrittore vive. Dal piacere che fa il solletico della marea che sale sotto la pianta dei piedi, all'andatura degh animali, che sia all'ambio o in diagonale, dei selvatici la prima degli addomesticati la seconda, secondo Toumier, che da questa ipotesi deduce bizzarre considerazioni sul Pensatore di Rodin per la sua posa, innaturale, del gomito destro sul ginocchio sinistro. Dall' articolazione del ginocchio, che Toumier idolatra soprattutto per l'acca maiuscola che forma sul retro della gamba, ai capelli rossi, i migliori secondo lui, ai capelli tout court, ed entrando nel dettagho alla frizione ai capelli, cui Toumier dice di dovere le creazioni letterarie che gh hanno fruttato fama intemazionale. Dall'opposizione rive gauche-rive droite, che per lui segna il corso intero della Senna, non solo distinguendo i quartieri parigini ma altrettanto le alte scogliere di Caux o l'architettura borghese di Le Havre e le praterie basse spesso inondate e acquitrinose che stanno a sinistra del fiume come Honfleur, città di carpentieri, di Alphonse Allais e Erik Satie, «che diedero nobiltà alla strambe- RECG NSIONE briella osco ;J ria», al castello della Grange aux Moines, vicino a Choisel, dove alloggiava all'arrivo lì di Tournier negli anni Cinquanta Madame Ingrid(Bei^man). Non mancano (come potrebbero, dopo Barthes) i miti moderni. E allora Toumier aggiunge al catalogo i volti di Michael Jackson e di lady Diana. Ma subito vi accosta, con la fretta di chi sente di aver quasi peccato, la francesissima Zizi Jeanmaire con il suo imperituro «truc en plumes» e le gambe perfette. Perché in realtà il catalogo di Toumier è, per sua stessa autoironica ammissione, quanto di più sciovinista lui abbia mai scritto e si possa concepire. Toumier è convinto, per fare qualche esempio, che i fornai francesi siano gh unici al mondo a svegharsi alle due di notte per dare pane fresco ogni giomo. Così come ci rivela di avere inventato lui, nel lontano 1955, il lotto, quasi senza accorrersene. Se sorride di tanto grandi spacconate, è perché di carattere è gioviale, non certo per pudore o impressione di avere esagerato. Ma torniamo ai Re Magi, di cui Tournier insiste a dire che furono quattro e non tre, lanciando qui il suggerimento che il quarto fosse Babbo Natale, per gettare un ponte (niente di più francese del ponte, scrive, lascio al lettore il gusto di scoprire perché) tra il vecchio con la barba bianca e Gesù Bambino, due figurazioni care entrambe al nostro cuore infantile. Se pure in fila con tutti gh altri articoli del catalogo, i Re Magi finiscono per avere anche qui un molo centrale. Servono infatti a introduire il capitolo intitolato «Storia del mio lingotto d'oro». Toumier afferma di avere un lingotto d'oro, comprato un giomo per 22.000 frainchi nonostante il parere contrario del suo agente finanziario. Afferma di amarlo al parossismo, tanto che lo tiene costantemente legato con una cordicella in un sacchetto di daino sotto un'ascella, anche quando dorme. Ogni tanto lo annusa, dice, e dice che sa di chiodi di garofano. Ogni tanto lo lecca, e sa di cannella. Ne va pazzo. Dunque: i Re Magi, quelli classici, portarono a Gesù oro, incenso e mirra. Incenso e mirra si usano. Ma l'oro, si chiede Toumier, dell'oro che cosa fecero Maria e Giuseppe: lo serbarono per Gesù? E lui che cosa ne fece? E se l'avesse tenuto sotto l'ascella? Immaginate che reliquia... «Celebrazioni»: un viaggio fra le stagioni, i santi, le cose naturali, i luoghi, il Pensatore di Rodin, uno sciovinista inventario d'amore Michel Tournier Celebrazioni trad. dildolinaLandolfì, Garzanti, pp. 291,6 78,59, L36.000 ROMANZO

Luoghi citati: Le Havre