Vieri e Trezeguet, l'ora dei solisti di Roberto Beccantini

Vieri e Trezeguet, l'ora dei solisti L'INTER SORPASSA LA ROMA Vieri e Trezeguet, l'ora dei solisti Roberto Beccantini IL calcio è uno sport di squadra, ma sono spesso gli interpreti a esaltarne e diffonderne il fascino. Christian Vieri, David Trezeguet: ecco qua due solisti, due centravanti che, sfuggiti al laccio di Tetti, sequestrano la domenica. Vieri - un gol, e che gol - sbriciola il Parma e riporta l'Inter al comando. Trezeguet spazzola l'Atalanta con una doppietta e avvicina la Juventus alla Roma e al vertice. Non solo: Inter e Juve vantano il miglior attacco, Vieri e Trezeguet affiancano Hubner (Piacenza) in vetta alla classifica cannonieri ( 13 gol). Vieri. Quello che ne aveva sempre ima e che Moggi aveva tentato disperatamente di riportare a casa, dopo averlo lasciato partire - per Madrid - troppo presto e per troppo poco, 34 miliardi del '97. Trezeguet. Quello del maledettissimo golden gol di Rotterdam, il titolo europeo alla Francia invece che all'Italia di Zoff, l'unico bomber in cambio del quale Moratti sarebbe stato disposto a liberare l'amletico Vieri. Loro c'erano, ieri. Viceversa, non c'era Tetti, squalificato: e non a caso la Roma ha «solo» pareggiato a Udine, rimettendoci il primato. Inter e Juve gongolano. Vieri non è un attaccante: è l'attacco. Trezeguet è meno totale del rivale, ma non meno letale. L'uno, 28 anni, toscanaccio nato a Bologna ed esule a Sydney. L'altro, 24 anni, franco-argentino domiciliato in area di rigore; figli d'arte entrambi. Guai a lasciarli soli.

Luoghi citati: Bologna, Francia, Italia, Madrid, Piacenza, Rotterdam, Sydney, Udine