La «pagella Mandelli» allo stile della politica di Ant. Ama.

La «pagella Mandelli» allo stile della politica La «pagella Mandelli» allo stile della politica MILANO «Berlusconi dovrebbe buttare alle ortiche il doppiopetto, è troppo rigido, sta meglio quando mette il golf. Casini, invece, matura bene. Ma è ancora troppo classico, imbustato, potrebbe concedersi qualche tocco più giovane», parola di Krizia che, poco prima della sua sfilata maschile, accetta di dare anche alcuni giudizi sul look dei politici. Bossi? Bocciato. «No comment». La Russa? «Lungi da me». E Bertinotti? «Quello sì che è elegante, l'ideale sarebbe che la sua pohtica somighasse di più a come si veste...». Il ministro della sanità Sirchia? «Preferivo la classe di Veronesi. La destra non è il massimo nella scelta del guardaroba. Gli intellettuali di sinistra sono infinitamente più chic. Perché posseggono il giusto distacco nel portare i vestiti. Questione di naturalezza, di disinvoltura innata». Dote fondamentale secondo Krizia. Non a caso Mariuccia Mandelli ieri ha mandato in pedana uomini rilassati, un po' degagé, alla Brad Pitt. Comodi, nei pantaloni ampi e lunghi in magha di cachemire trattenuti da una coulisse in vita; agili nei completi gessati in doublé di cachemire stretch; ammorbiditi nei cappotti di lana a coste inglese simili a cardigan serrati da zip. «Detesto ogni tipo di romanticismo nelle donne, figuriamoci negli uomini...», commenta Krizia mostrando completi di velluto stropicciato stampati con rose stilizzate che paiono grafismi, ombre, macchie sfumate. E di romantico hanno ben poco. Del suo mitico bestiario rima¬ ne qualche dettagho del muso di tigre, dilatato e scomposto sul gilet, mentre il golfone morbido quanto una nuvola finisce sul blazer. La sciarpa di montone ha tasche nascoste per il portafoglio, la cintura è attrezzata con porta cellulare e porta documenti, i pantaloni di pelle sono invecchiati alla maniera delle poltrone Frau. La magheria è una costante, ha lavorazioni particolari. A volte è addirittura priva di cuciture, altre ospita intani. Diventa tuta viola, ocra, panna, nera, si doppia in tinte contrastanti; si trasforma in polo bianca per sostituire la solita camicia che, sorpresa, si tinge di un'oro invecchiato ed è di lurex sottile. Al ppsto della cravatta spicca una sciarpa in seta annodata lasca sotto il collo anche con gli smoking classici. «Guai a chi non personalizza», avverte la Mandelli che ammette di voler ridisegnare lenzuola e piatti, coperte e cuscini. «Le linee per la casa mi piacciono tantissimo. Calvin Klein è un mago in questo. Ma non ne ho il tempo. Con 37 licenze, un albergo, le collezioni di moda non riesco mai a fermarmi». [ant. ama.]

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