Comincia dalle Filippine la «guerra del Pacifico» di Maurizio Molinari
Comincia dalle Filippine la «guerra del Pacifico» Comincia dalle Filippine la «guerra del Pacifico» Forze speciali anche in Indonesia e Malaysia. Era di Al Qaeda l'uomo dalle scarpe esplosive Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK La guerra al terrorismo arriva sul Pacifico. I primi duecentocinquanta soldati americani sono atterrati nella base militare filippina di Zamboanga, sull'isola di Mindanao, dove ufficiali dei due Paesi hanno creato il comando congiunto dell'operazione «Balikatan» (spalla a spalla) tesa a bonificare le prospicienti isole di Basilan e Jolo dalla presenza della guerriglia fondamentalista di «Abu Sayyaf», emanazione di Al Qaeda nel Sud-Est asiatico. Il comandante americano, Donald Wurster, capo delle Forze speciali nell'area del Pacifico, ha accolto ieri il primo contingente di Seals della Marina e Berretti Verdi dell'Esercito. «Stiamo inviando un consistente numero di soldati e altri seguiranno presto ha dichiarato il Segretario alla Difesa, Donald Rumsfeld - perché la lotta al terrorismo è un impegno globale, non limitato all'Afghanistan». Le forze Usa affiancheranno quelle filippine nella caccia ai duemila uomini di «Abu Sayyaf», molti dei quali addestrati in Afghanistan. «Abu Sayyaf» si propone di creare uno Stato ismalico nelle Filippine, paese a maggioranza cattolica. Formalmente «Spalla a spalla» è un'«esercitazione» per dare modo al governo di Manila di fronteggiare le proteste delle opposizioni. «Saranno wargames con obiettivi viventi», ha spiegato un portavoce militare filippino. «I nostri soldati affiancheranno quelli di Manila e faranno fuoco solo se saranno attaccati», ha precisato Rumsfeld, ricordando che «detengono due ostaggi americani». Negli am-. bienti del Pentagono si ritiene che l'affiahcamento di «consiglieri» a truppe locali potrebbe essere ripetuto presto in Indonesia e Malaysia contro gruppi locali apparentati ad Al Qaeda. Sul fronte afghano si è consegnato alle forze americane un alto esponente di Al Qaeda, già responsabile dei finanziamenti, offrendosi di collaborare. «Non credevano ai nostri occhi quando lo abbiamo visto» ha detto un portavoce Usa a Kabul. A Washington il ministro della Giustizia, John Ashcroft, ha rivelato di essere in possesso di sufficienti elementi per affermare che è un membro di Al Qaeda il kamikaze musulmano britannico Richard Reid, che tentò di far detonare l'esplosivo che aveva nelle scarpe sul volo ParigÌTMiami dell'American Airlines. Reid rischia di essere condannato a cinque ergastoli. Il «Wall Street Journal» ha rivelato che in un computer trovato a Kabul vi erano dei files che ricostruivano nei dettagli il viaggio fatto da Reid (alias Abdul Rauffi lo scorso luglio in Israele ed Egitto. Reid venne mandato in missione da Al Qaeda per identificare obiettivi di possibili attentati ed esaminare i sistemi di sicurezza anti-terroristno. Si recò j a Tel Aviv, Gerusalemme, Haifai e Betlemme valutando come «possibili» attacchi contro «edifici alti», stazioni ferroviarie, autobus «per ebrei» e, soprattutto,' il Muro del Pianto, «utile da colpire a fini di propaganda». Passando da Betlemme a Gerusalemme Reid verificò la possibilità di far passa¬ re esplosivi nella propria borsa «perché non vengono controllati i cittadini europei». Molto scrupolosa la ricostruzione della sicurezza sui voli dell'El Al: Reid disse ad Al Qaeda che era stato «sorvegliato a vista», che l'aereo «aveva volato su Tel Aviv per 3-4 minuti» e suggerì che «il prossimo» esaminasse la possibilità di «non essere osservato dentro la toilette». Meno dettagliata la descrizione degli obiettivi egiziani a Ismailia, al punto che - secondo i files ritrovati - un ufficiale di Al Qaeda lo rimproverò, affermando che sarebbe stata necessaria «un' altra ispezione sugli stessi luoghi». Nella base di Guantanamo, sull'isola di Cuba, sono diventati 50 i detenuti taleban e di Al Qaeda trasferiti dall'Afghanistan. Il commissario dell'Orni per i Diritti Umani, Mary Robinson, ha protestato con Washington perle condizioni di detenzione e il Pentagono ha ribattuto facendo sapere cosa i prigionieri hanno detto ai marines che li sorvegliano: «Prima di andarcene ammazzeremo qualcuno di voi».
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- Due auto si scontrano frontalmente Muore una giovane donna, 4 feriti
- A Tortona l'addio a Silvia
- La fucilazione dei due rapinatori
- Tricella a Pellegrini: «Non mi sei superiore»
- Zanotti Ú sindaco di Verbania al primo turno
- Ricordata alla Vochieri la preside Paravidino
- Biancaneve batte tutti
- Amico del Pagnutti ammette «Tenemmo i dodici milioni »
- Una piscina da 21 metri per la scuola Vochieri
- LUCA PELLEGRINI E' DEL VERONA
- Arrestate la studentessa-rivale e la madre per l'assassinio della giovane cantante Lolita
- � morto Peppino De Filippo se ne va la Napoli più estrosa
- Oggi si riuniscono a Modena 180 parlamentari socialcomunisti
- Due auto si scontrano frontalmente Muore una giovane donna, 4 feriti
- La citta libera di Roma non Ú stata occupata
- E' morto Eduardo
- Magnago da Forlani: in gioco la guida della «Volkspartei»
- Inquinamento assolta Casanova
- Parte il Mundial: un miliardo di tifosi
- A Tortona l'addio a Silvia
- Arrestate la studentessa-rivale e la madre per l'assassinio della giovane cantante Lolita
- Molto cibo tanto sesso
- «So che esiste l'aldilà Lo ha detto mio figlio»
- � morto Peppino De Filippo se ne va la Napoli più estrosa
- Oggi si riuniscono a Modena 180 parlamentari socialcomunisti
- Parte il Mundial: un miliardo di tifosi
- Due auto si scontrano frontalmente Muore una giovane donna, 4 feriti
- E' morto Eduardo
- La citta libera di Roma non Ú stata occupata
- Vita e morte di un killer
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy