AMERICA la scuola dei dittatori

AMERICA la scuola dei dittatori L'ULTIMO OBIETTIVO DEI PACIFISTI IRRIDUCIBILI -:--- -.: - ■-- •', ' - i ' : - - : v, ' :,—^—^—:—— - ■' ' ^ AMERICA la scuola dei dittatori reportage corrispondente da NEW YORK QUANDO, a fine settembre, il movimento No Global si diede appuntamento a Washington per manifestare contro l'imminente guerra in Afghanistan non raccolse che tremila persone; e quando, pochi giorni fa, un gruppo pacifista newyorkese ha tentato un sit-in a Union Square contro i tribunali militari istituiti dal presidente George Bush ha dovuto fare marcia indietro per mancanza di adesioni. Ma oltre diecimila dimostranti sono giunti da ogni angolo del Paese lo scorso 18 novembre per sfilare di fronte ai cancelli della base militare di Fort Benning, in Georgia, per denunciare i delitti commessi dagli ex allievi dalla locale «Scuola dei Dittatori». Nell'America di Bush proiettata con ogni energia e idea nella guerra contro il terrorismo di Osama bin Laden, la campagna contro la «Scuola dei Dittatori» sembra essere l'ultima roccaforte pacifista rimasta indenne al patriottismo. La «Scuola» in questione si chiama «School of the Americas» (Soa), aprì i battenti a Fort Gulick, nella zona del Canale di Panama, nel 1946 per addestrare i militari latinoamericani a combattere guerrighe filocomuniste e rivolte contadine. Nel 1984 venne trasferita a Fort Benning, la più grande installazione mihtare del pianeta, nei pressi di Columbus, in Georgia, sede fra l'altro anche del 75" reggimento di Rangers inviato in Afghanistan. Fino ad oggi la «Scuola delle Americhe» ha diplomato oltre sessassantamila militari, non pochi dei quali si sono guadagnati fama e potere nel segno della violazione dei diritti umani: dal maggiore Roberto D'Aubuisson, capo delle squadre della morte nel Salvador, al generale Manuel Noriega, il dittatore narcotrafficante panamense rovesciato da un intervendo mihtare americano; dal generale Leopoldo Galtieri, capo della Giunta mihtare argentina che scatenò la guerra della Falkland, ad Anastasio Somoza, dittatore del Nicaragua; dal generale Hugo Banzer Suarez, autore del golpe in Bolivia del 1971, al colonnello Francisco Elena Fuentes, accusato da un'indagine delle Nazioni Unite di aveer ordinato di assassinare nel Salvador il padre gesuita Ignacio Ellacura. In Guatemala sono ex allievi della Scuola gli autori dell'assassinio del vescovo Juan Gerardi; e nel Salvador quelli che uccisero l'arcivescovo Oscar Romero e quattro monache orsoline nel 1980, nonché sei gesuiti nel 1989. La campagna contro la «Scuola dei Dittatori» - altrimenti detta «degli assassini» - inizia nel 1990, quando il reverendo Roy Bourgeois - veterano del Vietnam - si insedia a pochi metri dalla base e incomincia ad alzare il velo sui corsi top secret: libri di testo redatti solo in spagnolo e con dettagliate istruzioni per torturatori alle prime armi, proiezioni di film «didattici» con le immagini degli interrogatori del controspionaggio Usa ai vietcong, capillari spiegazioni su come ottenere «confessioni» o «conquistare» villaggi contadini. La campagna di Bourge- ois ha fatto proseliti fra gli ex della Scuola. L'ex docente di logistica Joseph Blair descrive manuali in cui si insegnava a «distruggere la resistenza» di un individuo con «calore, aria e luce», facendo attenzione a «far seguire sempre un'azione concreta alla minaccia verbale affinché le minacce non perdano di valore». Michael TravagUore, frate francescano ed ex cappellano della Scuola, racconta di essere stato usato più volte come cavia in esercitazioni in cui gli allievi dovevano dimostrare di saper rispettare i diritti umani occupando un villaggio ribelle. «Nella maggioranza dei casi - ammette Travaghore finivo fra gli uccisi». Ironia della sorte ha voluto che proprio Travaghore in Salvador, Honduras e Guatemala si sia spesso trovato di fronte alle stesse tecniche a cui aveva assistito durante le «esercitazioni». La battaglia di Bourgeois, Blair, Travaglione e altri veterani deUa Scuola ha varcato la sogha del Ce igresso nel 1994 grazie al deputato democratico del Massachusetts Joseph Kennedy II. All' inizio lo scontro politico è stato «infernale» - la definizione è del deputato - ma l'iniziativa legislativa non si é mai interrotta: nel 2000 l'amministrazione Clinton prese atto della pessima fama della «Scuola deUe Americhe» e il Congresso decise di conseguenza di farle chiudere i battenti, rimpiazzandola nel gennaio del 2001 con Mstituto per la Sicurezza e Cooperazione dell'Emisfero Occidentale». Il nuovo comandante, il colonnello di fanteria Richard Downie, ha scommesso sulle pubbliche relazioni per allontanare ogni ombra del passato : «Il mandato che ci ha affidato il Congresso è nuovo perché nuovi sono i compiti che abbiamo: lotta alla droga, operazioni di pace, aiuto alle popolazioni colpite dalle calamità». L'Istituto viene presentato anche dai documenti del Pentagono come uno dei nuovi strumenti di pohtica di sicurezza regionale necessari per affrontare gli scenari del dopo Guerra Fredda. Ma il reverendo Bourgeois non crede che la «Scuola dei Dittatori» sia stata chiusa sul serio, teme che la nuova legge del Congresso sia «cosmetica» e miri solamente per placare le proteste, lasciando tutto il resto come prima. Dal sito internet «School of the Americas Watch» continua così a snocciolare mese dopo mese i nomi degli ex allievi che finiscono imo dopo l'altro sotto i riflettori delle cronache latinoamericane. Nel 2001 a tenere banco sono stati i colombiani, bersagliati dalla giustizia di Bogotà: il maggiore David Hemandez Rojas e il capitano Diego Fino Rodriguez sono finiti sotto processo per omicidio plurimo, il colonnello Jorge Plaza Acevedo per aver fatto rapire ed uccidere un imprenditore, il comandante Mauricio Uorente Chavez per massacro. Il generale Jaime Canal Alban invece si «dedicava» ai contadini, li cacciava dalle terre e poi li fucilava. Tutti sono mihtari, ufficiali con un passato nelle Forze Armate, nell'intelligence e sui banchi della «Scuola dei Dittatori». I diecimila del reverendo Bourgeois leggono in queste cronache la conferma che il ciclo di allieviassassini non è stato interrotto. Davanti all'entrata di Fort Bennings erano una coalizione multicolore: dai veterani della brigata «Abramo Lincoln» agli studenti universitari, da Amnesty International ai comitati dei lavoratori agricoh. Su tutti è arrivata negli ultimi giorni la benedizione della rivista liberal «Nation»: «E' stata un'occasione importante per saggiare i confini del dissenso possibile all'indomani del varo della nuova legge patriottica antiterrorismo». La battagha contro la «Scuòla dei Dittatori» non è ancora finita. Listituto ha formato i peggiori despoti del Continente, da Noriega a Somoza a Galtieri Più di un mese dopo gli attentati in diecimila hanno manifestato per denunciarne i crimini L'animatore della campagna è il reverendo Roy Bourgeois veterano del Vietnam Tre dittatori usciti dalla «Scuola delle Americhe»: Ortega (qui sopra), Somoza (sotto, a sinistra) e Galtieri