L'Eni del Duemila sarà un colosso integrato

L'Eni del Duemila sarà un colosso integrato MINCATO SVELA LE STRATEGIE D'ATTACCO L'Eni del Duemila sarà un colosso integrato Investirà in media 6 miliardi di euro l'anno In vista acquisizioni, l'Italgas non si vende Flavia Podestà Milano «L'Eni degli anni duemila sarà una compagnia energetica integrata, focalizzata sul petrolio e il gas». Parola di Vittorio Mincato. Che non commenta le indiscrezioni del Financial Times circa il take over sulla Enterprice Oil lanciato a una valorizzazione della società di 2,7 miliardi di sterline e regolarmente respinto dal management inglese - e sulle ipotesi di rilancio a una valorizzazione di 3 miliardi di sterline che hanno fatto ieri perdere all'Eni ri,930Zo del suo valore in Borsa. Ma che, però, presentando il nuovo piano strategico 2002/ 2005 agli anahsti finanziari, declina, in sequenza, i passaggi volti alla trasformazione genetica che farà del «Cane a sei zampe» uno dei gruppi petroliferi più profittevoli: nel 2005 si prevede una redditività del I30Zo con uno scenario del Brent a 16 dollari. Se ne andrà, entro marzo, il grosso della petrolchimica, con la cessione alla Sabic del Sl'ì'fi di Polimeri Europa (4;4 miliardi di euro il suo fattutato prò forma 2001). Seguiranno la razionahzzazione delle presenze minerarie nel core business; la riduzione della capacità di raffinazione e il dimezzamento della rete di stazioni che ridurrà la quota di mercato dal 390Zo al 300Zo in Italia; il progressivo disimpegno dalla distribuzione di gas in Italia, avviato con il collocamento del 44,240Zo di Snam Rete Gas in Borsa (2,5 miliardi di euro il capital gain); il completamento della divisionalizzazione con l'integrazione della Snam il 30 gennaio e la presentazione della fusione dell'Agip Petroli a maggio. Tutti gli interventi puntano a ridurre i costi (per 3 miliardi di euro al 2005) e a recuperare efficienza, per crescere neU'oil and gas. Raggiunti in anticipo gh obiettivi di crescita del precedente piano (questo mese l'Eni ha prodotto 1' 1,494 milioni di barili/giorno di petrolio previsto per il 2003) Mincato rilancia. Nel 2005 si dovranno produrre 1,7 milioni di barili/ giorno di greggio (-1- 60Zo l'anno); e le vendite di gas - nonostante la quota di mercato deh'Eni in Itaha debba scendere dall'attuale 50 al 400Zo dovranno aumentare: in" casa grazie all'ingresso nella produzione di energia elettrica (con una potenza installata di almeno 5 mila megawatt») e all'estero vendendo 38 miliardi di metri cubi l'anno. Italgas «resta strategica», mentre il gruppo è in gara per acquistare una società di distribuzione del gas nel Baden Wurttemberg. Lo sviluppo - conferma Mincato - avverrà anche attraverso acquisizioni, «solo se valide sul piano industriale e finanziario». Gli investimenti tecnici al 2005 ammonteranno a 24 miliardi di euro (6 miliardi l'anno). E poi ci saranno gli investimenti in partecipazioni, non facilmente programmabili e tavolino. E ci sarà un rinnovato impegno nel riacquisto di azioni proprie che, dal settembre 200 a oggi, ha assorbito circa 2 miliardi di euro per il 3,90Zo del capitale (che fa dell'Eni il principale socio di se stesso dopo il Tesoro che conserva il 30,30Zo): per il 2005 l'impegno, autorizzato per 3,4 miliardi di euro, verrà elevato (se i soci daranno la delega) a 5,4 miliardi di euro. Tutto questo finanziato dalla ricchissima cassa del gruppo: e, infatti, l'Eni al 2005 conta di avere un rapporto debt/ equity dello 0,5, davvero invidiabile.

Persone citate: Flavia Podestà, Mincato, Sabic, Vittorio Mincato

Luoghi citati: Baden Wurttemberg, Italia, Milano, Polimeri Europa