La Merel cede e lancia lo sfidante Stoiber di Francesca Sforza

La Merel cede e lancia lo sfidante Stoiber La Merel cede e lancia lo sfidante Stoiber Sarà il presidente bavarese a contendere la cancelleria a Schroeder Francesca Sforza corrispondente da BERLINO Sarà Edmund Stoiber l'uomo chiamato a sfidare Gerhard Schroeder per la cancelleria, alle prossime elezioni del 2002. Il partito cristiano-democratico, che nei giorni scorsi era stato chiamato dai fratelli bavaresi della Csu ad appoggiare la candidatura del loro uomo, ha dato il suo assenso al nome di Edmund Stoiber, votando all'unanimità la decisione del presidente Angela Merkel di rinunciare alla corsa per la cancelleria. Riimiti a Magdeburgo per il tradizionale conclave dei gruppi dirigenti della Cdu, i rappresentanti dei conservatori tedeschi sono usciti così dall'impasse in cui sembrava caduto il partito dopo le dichiarazioni congiunte di Edmund Stoiber e Angela Merkel di volersi entrambi candidare come sfidanti di Schroeder alla cancelleria. Dopo una prima indiscrezione diffusa dall'emittente televisiva N-Tv, dopo una mancata conferma e un paio di quasi-smentite, alle cinque del pomeriggio, nel corso di una conferenza stampa annunciata all'ultimo minuto. Angela Merkel si è presentata ai giornalisti in un elegante e sempre un po' démodé completo scuro: «Ho incontrato Edmund Stoiber a colazione - ha dichiarato non senza una certa emozione - e nel corso di questo incontro ci siamo accordati sul fatto che appoggerò la sua candidatura a canceUiere per le prossime elezioni federali del settembre 2002». «Appoggerò Stoiber con piena convinzione e con grande passione - ha aggiunto senza mostrare alcun tratto di nervosismo - Sono fiera della mia decisione e penso di aver agito come un capo di partito responsabile». E se nella casa cristiano-sociale si festeggia e ci si prepara alla durissima battaglia elettorale, la Cdu tira un sospiro di sollievo: con l'unanimità su Stoiber si è evitato il conflitto sulla nomina, che avrebbe offerto il fianco alle critiche dei partiti di governo e avrebbe mal disposto opinione pubbUca ed elettorato. Un altro a essere molto soddisfatto della candidatura è Guido Westerwelle, leader del partito liberale e astro nascente della pohtica tedesca: «I socialdemocratici, con l'alleanza che hanno fatto a Berlino con i comunisti della Pds, si sono spostati un po' più a sinistra; d'altra parte l'Unione cristianodemocratica, con la scelta di candidare Stoiber, ha fatto un passo verso destra. Morale: il centro resta campo libero». Convinto di poter conquistare quella fetta di elettorato che non ama le forti polarizzazioni, Westerwelle ha commentato la candidatura di Stoiber dicendo che «le possibilità di un successo liberale sono per questo ulteriormente aumentate». E la conferma gh viene da Stoiber in persona, che ieri sera, in ima dichiarazione all'emittente televisiva Ard, ha ammesso che «se le Unioni vinceranno, divenendo così la frazione maggioritacria al parlamento tedesco, i liberali sarebbe il loro unico partner possibile». Uscita di scena, dunque, per «la ragazza», come la chiamava affettuosamente il suo padrino politico Helmut Kohl, la donna venuta dall'Est che ha sfiorato il primato di prima candidata alla cancelleria nella storia della Repubblica Federale? Angela Merkel, figlia di un pastore protestante, laureata in fisica e dai '90 impegnata nella Cdu, ha per molto tempo incarnato il simbolo della Germania conservatrice ma, allo stesso tempo, immune dallo scandalo dei fondi neri (la sua appartenenza alla ex-Ddr la rendeva infatti del tutto distante dalla pohtica di Bonn). Con lei, i conservatori hanno a lungo sperato in un proseguimento dell'era-Kohl. Non è andata così: ritirarsi dalla sfida alla cancelleria è stato un modo per evitare una sconfitta annunciata, che sarebbe stata probabilmente clamorosa. Come ripetevano ieri molti commentatori politici: «Per vincere. Angela Merkel ha dovuto perdere». Edmund Stoiber. ministro-presidente della Baviera e leader dei cristiano-democratici

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