Montagne di storia e vita di A. R.

Montagne di storia e vita Montagne di storia e vita [«invenzione» del Monte Bianco nel 700 'ospitalità sulle Alpi nei secoli, racconti di sci IN un inverno povera di neve abbondano i libri curiosi che parlano di montagne tra storia e sci. Nella collana «Tascabih» il Centro Documentazione Alpina ci offre contemporaneamente ben tre volumi che indagano con passione tra storia e avventura sugli sci. «La scoperta dei ghiacciai» (pp. 207, e 11,36-L. 22 mila) di Eugenio Pesci ci porta ad esaminare gli aspetti estetici, scientifici e sociologici legati alla montagna. L'autore, insegnante di filosofia e appassionato arrampicatore, ricostruisce il cambiamento del clima culturale e del gusto estetico riguardo ai panorami alpini durante il '700. Nel senso che, mentre buona parte delle Alpi èra stata esplorata, fu «tardivamente inventato» il mito del Monte Bianco, la montagna più alta e famosa d'Europa e quindi del mondo di allora. Si era già alla fine del «secolo dei Lumi», benché a metà 700 due viaggiatori, l'inglese William Windham e lo. svizzero Pierre Martel, avessero già raccontato i ghiacciai ai piedi del Bianco. Le due relazioni - che questo libro offre in traduzione integrale in italiano - sono la base di partenza di Pesci per fornire il variegato affresco di una società che verrà invasa e appassionata dallo sviluppo dell'esplorazione scientifica e dagli albori della frequentazione turistica e alpinistica del più grande dei «giganti» alpini. Un altra tema «alpino» viene sviluppato con gradevole curiosi¬ tà da Silvia Tendermi: «Locande, ospizi, alberghi» (pp. 192, e 11,36-L. 22 mila). Il periodo storico in esame è quello compreso tra il '600 e l'epoca modema caratterizzata dai grandi trafori. Con l'uso di molte testimonianze, si ha modo di seguire l'evoluzione del modo di viaggiare, dagli antitetici - ed in pratica esclusivi - stili dei pellegrini e dei militari, si è passati a sempre maggiori attenzioni e godimento delle bellezze naturalistiche dei aree attraversate. Tutto sempre attraverso i punti di osservazione dei luoghi di ospitalità, da rifugi ai confortevoli piaceri alberghieri. Una lunga cavalcata in buona sintesi Terza proposta del CDA è un'esperienza personale di un gruppo di appassionati scialpinisti di un'area poco conosciuta ma generosa di beUissime emozioni, quella delle Apuane e dell'Appennino Tosco-Emiliano. Il titolo «Sci estroso» (pp. 126, C 8,78-^? 17 mila) si riferisce allo stile sciistico più istintivo che tecnico, ma soprattutto alla filosofia che lo giuda. Nel senso che è dettata dalla passione e dall'entusiasmo, senza essere limitata e costretta a certe logiche «di potere» esistenti nelle associazioni alpinistiche. Per cui i racconti di escursioni si muovono su un doppio binario, della descrizione di luoghi ed emozioni di panorami da scoprire ma anche dibattito tra diversi approcci alla pratica dello scialpinismo e dinamiche di gruppo e di associazionismo. [a. r.]

Persone citate: Eugenio Pesci, Pesci, Pierre Martel, Silvia Tendermi, William Windham

Luoghi citati: Europa