«Berlusconi sbaglia se fa lungo il ministro»a di Ugo Magri

«Berlusconi sbaglia se fa lungo il ministro»a PARUIn^X CAPOJPELLO ^TAT^^OcEMROSaETTICQ^Iil^MA SJE» ^.::EOE ^li bli f «Berlusconi sbaglia se fa lungo il ministro»a ^Cossiga: ma il premier deve tenersi la gestione della politica europa intervista Ugo Magri ROMA PRESIDENTE Cossiga, all'estero temono che Berlusconi prenda una deriva anti-europea. Fanno bene a inquietarsi? «Fossi in loro, non mi allarmerei. All'amico Silvio voglio bene, ma l'Italia non è nata con lui. Ci avevano già pensato Gioberti, Mazzini, Vittorio Emanuele, Manzoni, Rosmini...». Come spiega che la nostra politica estera è cosi pesantemente in discussione? «Con due ragioni, una più nobile e l'altra meno». Inizi di qui. «Se ne parla tanto perché la politica intema è illanguidita. la Casa delle libertà ha avuto una chiara vittoria, cui non è seguito granché. Anche questo impedisce al centrosinistra di riprendersi)). In che senso? «L'opposizione può essere seria se c'è una posizione altrettanto seria contro cui battersi. Mi viene in mente la previsione lanciata agli americani da un celebre politologo sovietico prima che crollasse l'Urss : "Stiamo per tirarvi un brutto scherzo: vi togheremo il Nemico"». La sinistra italiana combatte contro il nulla? «Io mi chiedo cosa resterebbe da dire, all'Ulivo, se il governo fosse guidato da un signore senza il conflitto d'interessi di Berlusconi)). C'è anche una nobile ragione per tutto questo gran parlare di politica estera. «Certo: dobbiamo darcene una. Per la prima volta dai tempi di Cavour, le nostre scelte intemazionali non sono più obbligate e necessarie. In Afghanistan lo si è visto: per mandare un plotone di carabinieri abbiamo dovuto pregare in ginocchio... E poi, c'è questa fase confusa di fonnazione dell'Europa. A renderla particolarmente attuale, per noi italiani, è stata la riscoperta del borsellino». In che senso? «Le pare che i problemi della costruzione europea sarebbero considerati altrettanto importanti, in Italia, se l'euro si fosse espresso solo in banconote e con un cambio arrotondato?». Lei scherza. «Per niente. Il borsellino è importantissimo. Da cosa crede che sia nata l'Europa? Da esigenze economico-pohtiche, dall'appello di Schumann alla Germania per, lo sfiruttamento comune di carbóne e acciaio. Successivamente il mercato s'è allai^gato, c'è chi ha contribuito con il latte, chi col vino, l'Italia con olive, pomodori e riso... Poi, siccome siamo la patria più di Gozzano che di Dante, abbiamo detto tante belle cose per infiocchettare l'Europa». Tipo? «Ci si è inventati addirittura una patria europea». Non esiste? «Esiste solo come espressione sinottica ed enfatica dì un insieme di nazioni e di patrie». Ha ragione Bossi? «Ha ragione De Gaulle. E forse pure Bossi». Da che punto di vista? «L'Europa potrà diventare patria se e quando non rappresenterà soltanto gli Stati, ma anche quelle nazioni che Stati non sono. Scozia, Paesi Baschi, Catalogna... Permette un paragone a sfondo religioso? Dio non ha creato l'umanità; ha creato, e crea, i singoli uomini». Fuori di metafora? «Per costruire dalle nazioni la patria europea sarà ancora lunga la strada. Occorre realismo. Serve pazienza. A Laeken siamo partiti male. Per sceghere il presidente della Convenzione hanno dovuto inventare due vice, il cui compito non è chiaro». Come, non ha fiducia in Giuliano Amato? ((Al contrario, è una fehce scelta. Anche perché mi sembra dei tre l'unico che capisce di diritto costituzionale». E' cosi importante? ((Mi sono andato a riguardare i trattati costitutivi dell'Unione, la bozza fallita di Nizza... Un comune mortale provi a vedere se ci capisce qualcosa. Basti pensare a quel gioco di tombola chedòvreb-^ ' bero essere le votazioni negh organismi di questa supposta pàtria, comune». ' '," Intanto però c'è la realtà ] della moneta unica. «Se avrà successo sarà un miracor l lo, visto che è l'espressione comune di paesi con strutture economir . che, pohtiche fiscali e sistemi giù- , ridici diversi. Sa qual è la còsa peggiore?». Dicale!. ((Affermare che alla patria europea siamo già arrivati)). Chi lo sostiene? i «Che io sappia, in due. Carlo Azeglio Ciampi, e Romano Prodi. Anche Rutelli ne parla, però col sorriso sulle labbra». ;: ' Lei è euro-scettico? «Nooo. Ma nemmeno euro-entusiasta, e ancor meno euro-fantastico. Ha presente quel quadro famoso con Geoide Washingtpn sulla prua di una barca con-la bandiera a stelle e strisce in pugno? Un'idea del genere ancora mi ispira. Ma sinceramente non ce lo vedrei Romano Prodi in analoga posa sopra un pattino, sventolando una bandiera europea che è riuscita perfino a diméri-, ticarsi la croce di Costantino e di Carlomagno». Che alleati dovrebbe scegliersi Berlusconi in Europa: Francia e Germania o Gran Bretagna e Spagna? «Per bilanciare l'asse franco-tede¬ sco, dovremmo cardarci altre alleanze. Quella più paturale è certamente còl Reénp Unito é, se non fossimo in gran'ritiardo, coi paesi della .Mitteleuropà. Poi, certo, la Spagna. Ma qui viene in gioco il sogno di Azriar»., Cosà sogna il primo ministro spagnolo? «Di diventar? Carip V». . i Qual e, invece, il passo falso . che Berlusconi deve evitare?1 ((Fare lui il ministro degli Esteri. Senza comprendere che deve pur aveme uno, se non altro per poterne smentire all'occorrenza le dichiarazioni e riaffennare chie il; presidente del Consigho è l'unico vero gestore della politica estera». Altri suggerimenti? , ^ «piìma dinominare il nuovo mini^ strò, vàri un provvedimento d'ur-S' genza che riconosca l'autonomia della politica europea e ponga la rappresentanza permanente italiana presso l'Uè alle dipendenze dirette, perlomeno funzionali, del capo del governo». A Renato Ruggiero lei aveva rivolto critiche feroci. Ora s'è dimesso. Contento? «Di solito amo le polemiche sanguigne, mia quella con l'ambasciatore Ruggiero mi e costata molto. Di certo, non ha intaccato la grande stima, umana e professionale, die ho io per lui; E' che ci siamo trovati a discutere, Ruggiero altissimo tecnico/ e io meno alto pohtico... Non potevamo intenderci». «Non me lo vedo Romano Prodi che sventola la bandiera dell'Unione come George Washington con il vessillo a stelle e strisce...» n i a l o o ?1 . r l; o . ^ ^ S' a a e l a a . e, o Il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga