«Sulla Sojuz pioniere del business spaziale» di Antonio Lo Campo

«Sulla Sojuz pioniere del business spaziale» «SARO' L'INGEGNERE DI BORDO, CON NOI CI SARA' UN SUDAFRICANO ASTRONAUTA NON PROFESSIONISTA» «Sulla Sojuz pioniere del business spaziale» Vittori racconta la sua missione con la capsula russa Antonio Lo Campo ROMA Ultimi giorni di vacanza in Italia, prima del grande balzo in orbita, per Roberto Vittori, il prossimo italiano che in aprile verrà lanciato nello spazio. Roberto sta per rifare le valigie per Mosca, dove riprenderà l'addestramento per una missione dal sapore antico, pressappoco dalla stessa zona da cui quarant'anni fa Jurij Gagarin diventò il primo uomo nello spazio. Ieri Vittori si trovava a Roma con una delegazione dell'Esa, per raccontare i suoi prossimi 100 giomi di preparazione finale. Ad aprile Vittori (nato a Viterbo 37 anni fa e tenente colonnello pilota dell'Aeronautica Militare) diventerà il quarto italiano a volare nello spazio, il primo italiano su un navicella «Sojuz». Ma Vittori non sarà più vestito di una tuta rosso-arancione e non farà più parte di un gruppo di sette astronauti. E soprattutto non sarà più a Cape Canaveral ma al poligono di Bajkonur, nel Kazakistan. Sulla sua tuta sarà cucita la bandierina italiana, con quelle delle agenzie spaziali Esa e Asi. Roberto, fino a meno di un anno fa era a Houston, e pareva destina-, to ad un volo sullo Shuttle. Poi, improvvisamente dovette preparare le valigie e trasferirsi nei pressi di Mosca, dove sorge «Star City», la «Città delle Stelle» o «Cosmo- grad», come veniva chiamato ai tempi della grande epopea spaziale russa il centro di addestramento delle missioni spaziali. Cosa cambia, rispetto ai lanci da Houston? «Essere in Russia, a Star City, in mezzo alla neve e al freddo, dopo aver passato tre anni a Houston, in Texas, dove l'inverno non esiste, è un evento che non avevo previsto quando, nel 1998, venivo selezionato dall'Agenzia Spaziale Italiana, per poi essere integrato nel corpo degh Astronauti Europei». Quale sarà il suo ruolo ufficiale durante la missione della Sojuz Tm? «Sarò ingegnere di bordo. La navicella russa può portare tre cosmonauti: il comandante, l'ingegnere di bordo e il terzo membro. In passato la posizione di terzo membro era occupata dal cosiddetto "scienziato" di bordo, destinato a seguire esperimenti scientifici. Tutti gli astronauti dell'Agenzia Spaziale Europea hanno sempre volato come "Cosmonaut Researchers", perché la posizione di Ingegnere di bordo era finora riservata ai russi. E' un onore avere questa responsabilità». Ha già potuto conoscere bene 1 suoi due compagni di missione? «Il comandante è molto simpatico, )arla bene l'inglese. Ha una notevoe esperienza nello spazio. Nel 1995 ha volato sulla Mir per circa 6 mesi. Di recente ha fatto parte del primo equipaggio che ha abitato la stazione spaziale internazionale per una periodo di oltre tre mesi. La posizione dello scienziato ricercatore verrà probabilmente occupata da un giovane di origine sudafricana». Sarà un turista spaziale, come fece Dennis Tito lo scorso mese di maggio? «In pratica sì. In futuro ci saranno sempre più iniziative commerciali nel settore spaziale. Siamo ancora a tentativi pionieristici. Se l'equipaggio verrà confermato avrò l'onore di accompagnare nello spazio un astronauta non professionista. L'Italia avrà così il primo astronauta europeo ad accompagnare in orbita un astronauta non professionista, aprendo così le por¬ te alla commerciahzzazione dello spazio». In cosa differisce, rispetto ai voli Shuttle, l'addestramento per un volo Sojuz? «La preparazione è simile: prima di avere le necessarie conoscenze per fare parte dell'equipaggio è necessario conoscere a fondo la macchina. Il passo successivo è quello di esercitarsi ad essere operatori. Per fare questo, sia la Nasa che l'Agenzia Spaziale Russa, dispongono di simulatori. Qui a Star City, ho appena completato il corso teorico e sono pronto alla preparazione di tipo pratico». Sua moglie e i due bimbi si sono trasferiti anche loro a Mosca o sono rimasti a Houston? ^ «Là famiglia è temporaneamente in Italia, a Città di Castello. Il viaggio da Houston a Mosca è stato una sorpresa, con nemmeno il tempo per organizzare il trasferimento dell'intera famigUa. Verranno comunque a vedere la partenza». L'attuale delicata situazione intemazionale può frenare i programmi spaziali? «E' possibile. Ma ogni rallentamento sarà temporaneo. T programmi spaziali, in particolare i programmi di esplorazione umana dello spazio, avranno un ruolo importante nei prossimi anni. Spero che l'Italia continui a essere protagonista». «II futuro è sempre più quello dei voli commerciali con passeggeri a bordo La preparazione è identica a quella per i voli sullo Shuttle» L'astronauta Roberto Vittori

Persone citate: Cape, Dennis Tito, Jurij Gagarin, Roberto Vittori, Vittori