Sharon: Arafat è un terrorista e un bugiardo di Aldo Baquis

Sharon: Arafat è un terrorista e un bugiardo LA NAVE BLOCCATA DA UN COMMANDO NEL MAR ROSSO, CONFERENZA STAMPA DEL PREMIER ISRAELIANO Sharon: Arafat è un terrorista e un bugiardo «Con le armi iraniane sequestrate voleva libanizzare Gaza e la Cisgiordania» Aldo Baquis TEtAVIV «Il bugiardo è stato colto in fallo. Adesso abbiamo le prove che Yasser Arafat si è legato al principale centro di terrorismo al mondo, ossia all'Iran». Per Ariel Sharon non ci sono più dubbi: nelle settimane scorse, dice, l'Autorità nazionale palestinese ha cercato di trasformare la Cisgiordania e Gaza in un «nuovo Libano» da dove lanciare attacchi di razzi katjusha da 122 mm contro le principali città israeliane. L'Anp, secondo Sharon, è stata sul punto di trasformarsi in una minaccia strategica per la sicurezza di Israele. «Nel prossimo futuro saremo di conseguenza obbligati a rivedere la nostra strategia nei suoi conironti». Tali sviluppi drammatici sono legati alla cattura giovedì della nave attraccata al porto di Eilat, accanto alla quale Sharon, il ministro della Difesa Benyamin Ben Eliezer e il capo di stato maggiore Shaul Mofaz hanno convocato ieri una spettacolare conferenza stampa alla presenza dei .giornalisti esteri nonché di decine di diplomatici e addetti rpilitari. Mofaz ne ha descritto il contenuto (50 tonnellate di armi offensive, capaci di colpire in profondità Israele e di danneggiare i suoi mezzi blindati) e ne ha tracciato il percorso: dal Sudan allo Yemen, poi in Dubai, poi nell'isola di ICish (Iran). Quindi il rientro verso la costa di Gaza e l'intercettazione da parte di un commando israeliano di fronte alla costa del Sudan. Ignorando le ripetute smentite di Arafat (che ha suggerito all'emissario Anthony Zinni di costituire una commissione d'inchiesta trilaterale sull'origine della nave, la «Karma A») e respingendo la versione del «New York Times» secondo cui le anni erano probabilmente dirette ai guerriglieri Hezbollah, Mofaz ha sostenuto che l'operazione è stata finanziata (decine di milioni di dollari) e gestita da funzionari dell'Anp in diretto contatto con la leadership palestinese. Fra questi spicca il nome di Fuad Shubaki, un finanziere da decenni ritenuto uomo di fiducia di Arafat. Da Beirut un portavoce Hezbollah ha detto che il gruppo è estraneo alla vicenda e lo stesso Sharon ha smentito che a bordo della «Karine A» ci fosse alcun membro di quell'organizzazione. Ma, basandosi sul contenuto delTinterro- gatorio dell'equipaggio, il quotidiano «Haaretz» ha rivelato che le armi sono state stivate da membri dell'apparato di Imad Mughnya: un terrorista di origine palestinese che da molti anni coopera con i vertici degli Hezbollah e con l'intelligence iraniano, e che è ricercato dagli Stati Uniti per gli attentati dell'11 settembre. «Questa nave ha concluso Sharon - dimostra che la scelta strategica di Arafat è di far precipitare la zona verso una guerra». «Non abbiamo porti, non abbiamo aeroporti, non abbiamo la minima idea di come queste armi, secondo Israele, avrebbero dovuto raggiungere le zone autonome», ha replicato il negoziatore palestinese Saeb Erekat. Per la stampa palestinese non ci sono dubbi die la vicenda della «Karine A» è stata montata ad arte da Israele per ostacolare la delicata missione di Zinni e per distrarre la sua attenzione dal fatto che a partire dal 16 dicembre - il giorno in cui Arafat ha pronunciato un solenne discorso alla Nazione, invitando tutte le fazioni a rispettare il cessate il fuoco - 20 palestinesi (e un solo israeliano) sono rimasti uccisi in operazioni belliche. Una smentita altrettanto categorica è arrivata da Teheran. Il governo iraniano ha definito «infondate» le affermazioni degli israeliani. «La Repubblica Islamica dell'Iran non ha alcuna cooperazione militare con l'autorità Palestinese», ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Hamid Reza Asefi, ripreso dalla tv di stato iraniana. E da Londra la «Lloyd's List» autorevole pubbhcazione nel campo del trasporto marittimo ieri ha scritto che il mercantile è «probabilmente iracheno». Ieri alla tragica lista delle vittime si sono aggiunte altri quattro morti, fratelli di età compresa fra i quattro e i nove anni. Sono arsi vivi nel rogo della tenda dove abitavano da un mese dopo che la loro povera abitazione nel campo profughi di Khan Yunes (Gaza) era stata abbattuta dagli israeliani. Una candela ha provocato un incendio furioso in 'cui i genitori sono pure rimasti gravemente ustionati. Per Zinni, che oggi rientrerà in patria, il compito di stabiUzzare il cessate il fuoco nei Territori si èrivelato ancora una volta quasi impossibile. Secche le smentite di Teheran e del leader palestinese che chiede «un'inchiesta trilaterale» Rivelazione da Londra «Il mercantile è iracheno»