Massagate a pochi metri l'una dall'altra di Claudio Vimercati

Massagate a pochi metri l'una dall'altra Massagate a pochi metri l'una dall'altra Giallo ad Albenga, due ragazze trovate morte in campagna Claudio Vimercati SAVONA Uccise senza pietà. Due ragazze, Monica Esposito di 23 anni, abitante ad Ajidora e Giorgia Anighetti, 19, residente ad Albenga, sono state ammazzate ieri mattina a Campochiesa, una frazione deUa località ligure. Il corpo di Monica è stato trovato da un motocichsta che stava facendo cross in un'area di alheri e sterpaghe, attraversata da una strada sterrata usata soprattutto da cacciatori. Il cadavere di Giorgia è stato trovato a poche centinaia di metri di distanza, da un escursionista. Ad uccidere le due amiche è stata la stessa mano, un assassino che prima ha fracassato la testa alla ragazza di Albenga e poi ha accoltellato all'addome l'amica di Andora. La prima è stata trovata morta alle 15 in un piazzale accanto all'autostrada Genova-Ventimigha. Un ragazzo che faceva motocross ha visto il suo corpo, a un metro dalla Polo grigia della vittima, con la testa fracassata. Anche il finestrino della portiera del conducente e lo specchietto retrovisore erano rotti. Chi l'aveva uccisa aveva probabilmente sfondato il finestrino a sprangate, l'aveva tirata fuori a forza e l'aveva massacrata. Mezz'ora dopo, un anziano della frazione ha trovato il secondo cadavere. Mo- nica Esposito era riversa su una strada sterrata sopra Campochiesa, in una zona isolata della collina, a circa 400 metri dal luogo del primo dehtto, lungo una strada tortuosa. La giovane era stata uccisa con diverse coltellate all'addome. I due omicidi sono stati subito collegati. Le ragazze erano infat¬ ti amiche; entrambe le morti ad un primo esame del medico legale risalgono alla stessa ora, alla tarda mattinata. Giorgia e Monica erano incensurate, ma i carabinieri di Albenga le conoscevano come legate all'ambiente dei cocainomani. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore della Repub- bhca di Savona, Giovanni Battista Ferro, sono state affidate ai carabinieri di Albenga. Indagini difficili. Gli investigatori, prima di arrivare ad un movente, stanno cercando di ricostruire la dinamica del duphce omicidio, avvenuto in un luogo appartato, fatto di baracche abusive dove si accampano decine di extracomuni¬ tari. Molti di loro sono braccianti, manodopera a buon mercato che lavora nelle serre di Albenga, altri sono spacciatori di droga. Tre le ipotesi di come possano essersi svolti i fatti. La prima è che l'assassino (o gh assassini) abbiano dato appuntamento in momenti diversi alle due amiche, arrivate ognuna per conto proprio nel luogo del massacro. Si esclude invece la violenza carnale. Sui loro corpi non ci sono segni dì stupra. Forse avevano commesso uno sgarro in un mondo che non era il loro? Domande al vagho degh investigatóri. La seconda ipotesi è che l'assassino abbia agito d'impeto e abbia litigato con una delle due (forse Giorgia) e l'abbia colpita al capo con una sbarra o un bastone e poi abbia aspettato l'altra per assassinarla. La terza ipotesi è che Monica abbia assistito al dehtto oppure conoscesse l'assassino: fuggita nel bosco per evitare di fare la fine dell'amica, il killer l'avrebbe inseguita, braccata e infine uccisa. Di certo, all'obitorio dell'ospedale Santa Corona di Pietra ligure ci sono i corpi senza vita di due ragazze e la disperazione deUe famiglie, famiglie normali, che mai avrebbero pensato di veder arrivare a casa i carabinieri con la notizie della morte deUe loro fighe. ■ "■ ^*"^*>■ *. ■■ • w.;- . ■.'itZs&tts^'■ ' L'auto delle ragazze uccise ad Albenga. Sulla scena del delitto il sopralluogo dei carabinieri ■—^—" Z~ZZZ^ZZZ-Z~ 1ATTATA

Persone citate: Esposito, Giorgia Anighetti, Giovanni Battista, Monica Esposito