Ucciso in battaglia il primo americano Ferito un agente Cia

Ucciso in battaglia il primo americano Ferito un agente Cia Ucciso in battaglia il primo americano Ferito un agente Cia E' un soldato delle forze speciali, l'agguato nell'Afghanistan orientale Bin Laden sarebbe vivo ma ferito. Smentita la cattura del mullah Omar Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK La guerriglia si affaccia in Afghanistan e fa le prime vittime americane. Un soldato deUe truppe speciali ucciso e un agente della Cia ferito: questo il bilancio dell'imboscata tesa ieri da guerriglieri di Al Qaeda e taleban nei pressi di Gardez, nell'Afghanistan Orientale. La squadra di «cacciatori di assassini» composta da truppe speciali (probabilmente Delta Force) e agenti della Cia era impegnata ad inseguire elementi di Al Qaeda e dei taleban ma è caduta in un agguato, finendo sotto il fuoco dei cecchini. Lo scontro a fuoco è stato particolarmente duro ed è stata necessaria una massiccia operazione di soccorso dal cielo per trarre in salvo i superstiti. Finora gli unici americani morti in Afghanistan dall'inizio della guerra erano stati l'agente della Cia Mike Spann nel carcere di Mazar-i-Sharif e tre membri delle truppe speciali uccisi dal fuoco amico vicino a Kandahar. Il primo episodio di guerriglia dalia caduta del regime dei taleban coincide con l'intensificarsi della pressione militare Usa sulla provincia di Paktia nell'Afghanistan orientale, l'area dove Al Qaeda e i taleban stanno riorganizzando le loro forze e dove Osarna bin Laden - secondo alcune fonti ferito al braccio sinistro - potrebbe aver trovato rifugio. Poco più a Sud, sempre lungo i confini con il Pakistan, il campo di Zawar Kili è stato bombardato per due volte nelle ultime 48 ore con l'impiego di bombardieri B-l e B-52, che hanno usato bombe a guida satellitare. «Vi sono ancora delle sacche attive di resistenza», ammette Franks. A Zawar Kili - già colpito dai raid Usa nel 1998 - i guerriglieri erano tornati in alcuni bunker distrutti. Secondo la stampa pakistana sarebbe stato il mullah Omar a ordinare per iscritto di «combattere fino all'ultimo». Per indurre i guerriglieri alla defezione gli americani lanciano volantini con un'immagine manomessa di Osaina bin Laden in abiti occidentah e senza barba affiancata dalla scritta: «Vi ha abbandona- to chiedendovi di combattere mentre lui si è messo al sicuro, arrendetevi». Un'altra sacca di resistenza si trova a Baghran, nella provincia centrale di Hemland, dove si sarebbe rifugiato Omar, protetto da 1500 fedelissimi. Kabul ha smentito le voci di arresto del mullah ma il ministro degli Esteri, Abdullah Abdullah, ha avvertito che «quando sarà preso lo processeremo noi come criminale in nome della giustizia internazionale». Immediata e dura la replica del Pentagono: «Siamo certi che ci verrà consegnato». Le trattative fra Kabul e i taleban di Baghran continuano e hanno portato ieri alla resa di Rayes Abdul Wahid, capo della sicurezza personale di Omar. La perlustrazione dei basi e bunker di Al Qaeda procede a ritmi serrati: di 48 siti noti ne sono stati ispezionati 40, in uno degh otto complessi di grotte presenti a Torà Bora sono stati trovati anche due carri armati in perfetto stato. «La guerra sta entrando in una fase che durerà diversi mesi - spiega il generale Tommy Franks, comandante di «Libertà Duratura» - e assomiglierà sempre più a una partita di baseball, con una costante situazione di tranquillità e improvvise punte di intensa attività». In considerazione dei tempi lunghi 180 specialisti sono arrivati nell'ex Re¬ pubblica sovietica del Kirghizistan per adattare una base aerea ex sovietica nel Nord alle esigenze dei grandi velivoli da trasporto in possesso dell'esercito apiericano. Sarà questa base a servire da ponte fra gli Stati Uniti e il teatro di operazioni; iT-piCcolò Kirghizistan è in una posizione strategica in Asia Centrale: dista solo poche centinaia di chilometri dall'Afghanistan e confina con la Cina. Prende consistenza intanto lo schieramento militare attorno alla Somalia, dove sarebbero riusciti a rifugiarsi un centinaio di guerriglieri di Al Qaeda grazie alla comphcità di gruppi fondamentalisti locali: la Tredicesima Expeditionary Unit dei marines a bordo della «Uss Bonhomme Richard» ha lasciato la costa occidentale degh Stati Uniti diretta verso le acque del Mare Arabico. «Stiamo tenendo d'occhio con attenzione la Somalia», assicura il generale Franks. I portavoce del Pentagono spiegano cosa sta avvenendo: gh aerei Usa, britannici e francesi decollano ogni giorno dalle basi in Oman per pattugliare i cieh somali e verificare la presenza di «elementi ostili»; appena ne dovessero trovare «l'attacco sarebbe automatico». Come dire: i raid aerei contro obiettivi di Al Qaeda in Somalia possono scattare in qualsiasi momento. Marines e uomini della Forze speciali americane coprono 1 commandos che ispezionano un covo di Al Qaeda nella provincia di Helmand

Persone citate: Abdul Wahid, Abdullah Abdullah, Bin Laden, Bonhomme Richard, Franks, Mike Spann, Omar Maurizio Molinari, Tommy Franks