«Hamas si riarma con nuovi razzi e bombe tossiche» di Aldo Baquis

«Hamas si riarma con nuovi razzi e bombe tossiche» «Hamas si riarma con nuovi razzi e bombe tossiche» I servizi segreti israeliani lanciano l'allarme alla vigilia del ritorno dell'inviato americano Zinni: «Ai terroristi finanziamenti da Riad» Aldo Baquis TEL AVIV L'emissario statunitense Anthony Zinni riprende oggi la sua spola fra israeliani e palestinesi nel tentativo di mettere in moto, nei soli quattro giorni di cui dispone, un meccanismo che consenta la ripresa di negoziati. Era rientrato in patria prima di Natale, dopo tre settimane insanguinate da ripetuti attentati palestinesi e da energiche reazioni israeliane. Nel frattempo nei Territori il volume delle violenze è sensibilmente calato. Hamas e la Jihad Islamica hanno annunciato la sospensione degli attacchi suicidi. Ora, dicono i palestinesi, è giunto finalmente il momento di realizzare il piano Tenet, di revocare la chiusura dei Territori e di adottare misure atte a rafforzare la fiducia reciproca. Ad esempio, con il congelamento delle colonie. In assenza di Zinni, il ministro degli Esteri Shimon Peres e il presidente del Consigho legislativo palestinese Ahmed Qrei hanno anche delineato una bozza di intesa che prevede come prima tappa il riconoscimento entro due mesi da parte di Israele di uno Stato di Palestina su meno della metà dei Territori. Le due parti dovrebbero poi negoziare nei successivi dodici mesi le maggiori questioni rimaste aperte: le colonie, i confini della Palestina, i Luoghi Santi, la sorte dei profughi palestinesi. Un ulteriore spiraglio di ottimismo si è aggiunto quando il capo dello Stato israeliano Moshe Katsav (Likud) ha accettato in principio un invito di Qrei di recarsi a Ramallah per discutere con i parlamentari palestinesi una «hudna», una breve so¬ spensione delle ostilità, prevista dalla tradizione musulmana, che serve a placare gli animi e che può essere rinnovata anche per anni. L'iniziativa è subito abortita per il veto opposto dal premier Ariel Sharon. Ma ieri, incontrando un gruppo di scrittori tra i quali David Grossman e Meir Shalev, Katsav ha confermato di non considerare chiuso l'episodio. Questi sviluppi positivi, afferma il Dipartimento di Stato Usa, devono essere assolutamente sfruttati per impedire che si tomi alle violenze che hanno caratterizzato il «Dicembre nero». Ma al suo arrivo Zinni troverà esasperazione e frustrazione da entrambe le parti. «Gli israeliani volevano almeno sette giorni di calma, ne sono trascorsi almeno diciotto. E cosa abbiamo avuto in cambio? - si è chiesto il Segretario del gabinetto palestinese Ahmed Abdel Rahman - Abbiamo avuto infiltrazioni di unità israeliane nelle zone autonome, rapimenti di militanti, bombardamenti e nuovi crimini sionisti». Con il ritomo di Zinni, ha previsto il quotidiano palestinese Al Quds, «l'esercito israeliano riprenderà di certo le sue provocazioni». Un altro giornale palestinese, Al Hay at al Jadida, ha pubblicato ieri una vignetta che mostra Sharon, sconcertato di fronte alla calma tomata nei Territori, che dà in escandescenze e afferma di non potersi concentrare «senza il rombo continuo dei carri armati e degli aerei da combattimento». Da parte israeliana non c'è minore acrimonia. Incontrando ieri il ministro norvegese degli Esteri Jan Petersen, Sharon ha ribadito che Arafat non ha neppure incominciato a smantellare il terrorismo. Gravi attentati sono stati sventati, secondo il capo di Stato Maggiore generale Shaul Mofaz, non dai servizi segreti palestinesi bensì da unità scelte israeliane. Domenica tre ex militanti di al Fatah guidati da un ricercato di 32 anni, Ahmed Khumsan, sono stati eliminati da una unità israeliana presso il reticolato della striscia di Gaza mentre si accingevano a raggiungere la città israeliana di Sderot con corpetti esplosivi, armi e munizioni. Altre infonnazioni di intelligence israeliane - divulgate non a caso ieri, poco prima dell'arrivo di Zinni - indicano che nelle zone autonome di Gaza sono giunti di recente razzi katyusha e razzi antiaerei; che il contrabbando di armi dall'Egitto verso la Striscia è più fiorente che mai; che Hamas ha ricevuto dall'Arabia Saudita finanziamenti e consigli tecnici per la produzione di razzi Qassam capaci di colpire obiettivi fino a quattro chilometri di distanza; e che in due recenti attentati a Gerusalemme gli ordigni di Hamas hanno sprigionato sostanze tossiche, in quantità tuttavia non letali. Secondo Israele, questo balzo di qualità dimostra che gli ingegneri di Hamas si avvalgono dell'esperienza dei guerriglieri Hezbollah. Due ingegneri islamici della università a Najah, Jassar Samaru e Nassim Abu Rus, sembrano essere particolarmente attivi a Nablus: «Arafat - ha detto una fonte israeliana - li ha rimessi in libertà nell'ottobre 2000 e da allora lavorano indisturbati». Ragazzini palestinesi giocano davanti a un palazzo sbrecciato nella Striscia di Gaza