TV nome in codiceFICTION di Simonetta Robiony

TV nome in codiceFICTION TV nome in codiceFICTION Simonetta Robiony ROMA Vanno sotto il nome di novità, ma in realtà sono delle riproposte la maggior parte delle trasmissioni televisive annunciate per questo 2002. Prova provata che la stagione, per adesso fiacca, fiaccamente continuerà fino a giugno. Del resto, come aspettarsi originalità, immaginazione, inventiva quando la torta pubblicitaria è diventata meno appetibile? Meno soldi uguale meno progetti, meno autori, meno idee. Nonostante si dica che la necessità aguzza l'ingegno, nell'universo televisivo la regola che vale pare essere quella opposta, E perchÈ mai Rai e Mediaset dovrebbero scatenarsi in una gara all'ultimo ascoltatore, se il maledetto conflitto d'interessi che : incatena Berlusconi al suo,d.^tÌJjL0 nbniviene, almeno appàrèniemehte, risolto? Per di più, la Rai, dalle elezioni politiche in poi, langue in attesa dì un rinnovamento dèi vertici, dal presidente Zaccaria in giù, un ricambio che, è stato confermato, avverrà solo a febbraio, a scadenza naturale del mandato. Mentre Mediaset, di fronte a una Rai che vivacchia, non vede proprio a che scopo maramaldeggiare sull'avversario sprecando energie e vivacità tenute invece in serbo per tempi più duri. Dunque, annata povera, nella quale, i soli, piccoli se^ni di diversità vengono dalla fiction, per sua natura un genere che essendo parente del cinema, oltre ai seriali e ai sequel, numerosissimi, deve produrre prototipi, che se vanno bene o benissimo, verranno poi allungati finché gli sceneggiatori troveranno un guizzo per farli andare avanti. Non è un caso che la Rai si apra, a gennaio, tra una lotteria di capodanno e una previsione oroscopara, proprio con tre fiction nuove di zecca: «Ultimo rigore», con Enzo De Caro e Eleonora Ivone sul mondo del pallone; «Cuccioli» con Romina Mondello e Amanda SandreUi, ambientata in un asilo tra bambini piccolissimi; ((Maria José» di Lizzani con Barbera Bobulova, ritratto, a breve dalla morte, della ((Regina di maggio». Ma il grande evento nazionale, previsto per la metà del mese, è «Resurrezione» dei fratelli Taviani con Stefania Rocca nel ruolo principale mentre, tra le coproduzioni j europee a costo stratosferico, l'evento è il «Napoléon» con Gerard Dépardieu e divi vari. Su Mediaset che continua nella sua offerta di ritratti dei grandi del passato oppure di rivisitazione dei classici, sono attese le fiction «Francesco» con Raul Bova sul santo di Assisi; «Incompreso» dal romanzo omonimo con Luca Zingaretti e Margherita Buy; «Il papa buono» di Ricky Tognazzi con Bob Hoskins al momento in fase di girato. H resto sono seguiti, più o meno nobili Nobilissunno il riuovo «Montalbano» con LucaZingaretti. Destinati a doppiare il successo precedente: «Commesse» di Raiuno con Nancy Brilli, Sabrina FerUli, Caterina Verteva e Veronica Pivelli, ma senza il regista Giorgio Capitani il cui tocco lievissimo è stato sostituito da quello di Sanchez; (di bello delle donne» di Canale 5 con Stefania SandreUi e Vima lisi più una schiera di altre attrici a far da corona; una seconda serie di Claudia Koll nei panni di un medico legale divisa tra problemi criminali e problemi sentimentali. Nuovissime, invece, la soap. di Raidue «Cuori rubati» e il seriale «Vento di ponente» che dovrebbe prendere il posto di «Incantesimo». Anche nel varietà i ritomi sono più dei debutti. Toma Raffaella Carrà, sembra incredibile, un'ennesima volta, con «Carràmba che sorpresa!»; e toma pure Alberto Castagna con il suo mitico «Stranamore». Torna, sulla Rai, con il festival di Sanremo, Pippo Bando, alle prese in questi giorni con la commissione che dovrà selezionare le canzoni; e temano pure, implacabili, su Mediaset, quelli del «Bagaglino», con il loro spettacolo annuale ribattezzato stavolta «Marameo». Fiorello, il vero trionfatore della scorsa stagione, si riprone su Raiuno con «Stasera pago io», mentre Gerry Scotti riprone l'antica «Corrida» di Corrado su Canale 5. Su Italia 1 temano «Le Iene » e forse pure la Gialappa's, Su Raidue tema Serena Dandini con Lillo e Greg, Neri Marcorè e la formosa cantante da vicolo di «Sesso senza amore». Una novità vera dovrebbe essere, per la Rai, il varietà «Indovina chi viene a cena?», via di mezzo tra lo show e il reahty condotto da Simonetta Martone mentre per Mediaset i cinque nuovi appuntamenti, da marzo in poi, con il formaU II protagonista». Più scontato, stando ali enunciato della Rai, «Cocktail d'amore» con Amanda Lear, una carrellata sui miti degli Anni 80, come già fu fatta fino alla nausea su quelli degli Anni 60 e 70, di cui non sembra si avvertisse la mancanza. In Rai arrivano «Ultimo rigore» Su Mediaset è l'ora «Cuccioli», «Maria José» di «Francesco», «incompresoi e «Resurrezione» dei Taviani e «II Papa Buono» N ata ssicon re di nto età dei a i on sul dal Zin«Il azzi o in guiuncon cesRpencostunle;iaCstriscpdaitmteRc«dpdndi In Rai arrivano «Ultimo rigore» Su Mediaset è l'ora «Cuccioli», «Maria José» di «Francesco», «incompreso» i e «Resurrezione» dei Taviani e «II Papa Buono» Grandi ritorni: Montalbano, Baudo a Sanremo, il Bagaglino e la banda della Dandini per strada, ti fanno i complimenti, entri nelle case. E poi, a me che ho cominciato col cinema, m'era rimasta la voglia di lavorare, almeno una volta, a Cinecittà. Me la sono levata con "Compagni di scuola", ;irato interamente a Cinecittà, con a regia di Tiziana Aristarco e Claudio Nozza, dove è stato ricostruito tutto, anche le classi». S'è rifatta a qualcuno che aveva conosciuto da studentessa per il suo personaggio? «Ho ripensato a una mia professoressa di lettere che, a differenza di me, era minuta e fragile ma possedeva garbo e polso, doti indispensabili quanto rare in un insegnante». La più amata delle cose fatte per la tv? «La prima, "Tre operai", di Citte Maselli perchè cominciavo allora a recitare e "Una storia italiana" di Stefano Reali, bravissimo, il racconto romanzato dei fratelli Abbagnale dove ero la madre di Raul Bova al suo debutto». Quella che ha avuto l'ascolto più alto? «L'ultima puntata della prima serie di "Il Maresciallo Rocca": ero la protagonista del caso che Proietti doveva risolvere e, brillando di luce non mia, ho avuto oltre 17 mihoni di spettatori». Approdata al mestiere per aver inviato da Napoli dove viveva, su sollecitazione di un amico, alcune foto alla Rai di Roma, scelta subito da Carlo Ponti per recitare ne «Il bestione» a fianco di Giancarlo Giannini, diventata attrice seguendo una vocazione che non sapeva di possedere ma che le compagne dell'istituto linguistico dove studiava avevano invece scoperto, Imma Piro vanta come titolo di merito quello di aver lavorato spesso con lo stesso gruppo di autori, un segno di stima di cui va fiera: «Con Pasquale Squitieri ho fatto tre film, quattro con Corbucci, due con Carlo Lizzani. Con questo "Difetto di famiglia", poi, sono al terzo lavoro girato insieme con Nino Manfredi. Mi pare una bella testimonianza di reciproca fedeltà». Aspirazioni? «Mi piacerebbe poter sentirmi più sicura, nella vita sentimentale e nel mestiere. Ma è improbabile. E, per una volta, mi divertirebbe esser chiamata a fare una cattiva, ma una cattiva fino in fondo come la matrigna di Biancaneve e non una che sembra cattiva e poi si scopre che non lo è». [si. ro.]

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