Marte sotto assedb Poi Venere e Plutone

Marte sotto assedb Poi Venere e Plutone | 2005-2006: ANNI D'ORO DELL'ESPLORAZIONE SPAZIALE Marte sotto assedb Poi Venere e Plutone QUATTRO SONDE GIRANO INTORNO AL PIANETA ROSSO E DUE ROBOT MARCIANO SUI SUOI DESERTI, UN TEMPO RICCHI DI ACQUA. ATTESE POLVERI COMETARIE DA «STARDUST», OTTIMO LAVORO DI «CASSINI» E «HUYGENS» SU SATURNO E TITANO Mario Di Martino (*) j È ANNO che sta chiudendosi può essere conside- I rato un «annus mirabi- mm. lis» per l'esplorazione spaziale del Sistema Solare. Innanzitutto Marte. Il pianeta è sotto la stretta sorveglianza da tre sonde, due della NASA (Mars Global Surveyor e Mars Odyssey) e una dehESA (Mars Express), mentre sulla sua superficie continuano la loro esplorazione ormai da due anni i robot Spirit e Opportunity. La mole di dati raccolti è impressionante e ci vorranno anni per analizzarli con accuratezza, ma già adesso si può fare un breve bilancio delle scoperte fatte. È ormai chiaro che su Marte in un lontano passato, per un periodo relativamente lungo, è esistita acqua allo stato liquido; lo dimostrano le rocce di tipo sedimentario osservate dai due robot, la presenza di minerali che si formano in presenza di acqua e morfologie superficiah che ricordano in maniera impressionante a certi paesaggi fluviali e glaciah della Terra. Un'altra scoperta riguardante il pianeta rosso proviene dall'analisi dei dati ottenuti dal magnetometro della Mars Global Surveyor, con i quali si è disegnata una mappa globale del magnetismo marziano. Questa mostra delle strisciate in cui il campo magnetico è più intenso, in maniera del tutto simile a quanto avviene sulla Terra in corrispondenza delle zone dove due zoUe tettoniche si allontanano luna dall'altra a seguito dell'afflusso del magma che viene spinto verso l'alto dai moti convettivi del mantello, un fenomeno a cui è associata la deriva dei continenti. Lo stesso meccanismo quindi dovrebbe aver agito sulla crosta marziana nel passato. Marte si rivela così un mondo la cui crosta nel corso della storia evolutiva del pianeta deve aver subito dei profondicambiamenti. Ma la scoperta più recente è stata fatta dal radar italiano Marsis a bordo della sonda europea Mars Express, che ad una profondità di circa 700 m, ha individuato un esteso strato di ghiaccio d'acqua, la cui presenza era stata da tempo accertata nella calotta polare settentrionale del pianeta. Un'altra missione spaziale, cbe ba posto una pietra miliare nella storia dell'esplorazione del Sistema Solare è stata la Deep Impact, cbe ha scaghato a 40.000 chilometri all'ora un proiettile di quasi 4 quintali contro il nucleo della cometa Tempel 1. L'impatto, che ha formato un cratere del diametro di un centinaio di metri e profondo 30, è stato ripreso dalle telecamere della sonda e dai dati raccolti; risulta che il nucleo della cometa contiene una quantità di polveri molto superiore al previsto. In sostanza, comunque, è stato confermato il modello della "palla di neve sporca" per i nuclei cometari, postulato negh Anni 50 da Fred Whipple. Da Saturno continuano ad arrivare i dati raccolti dalla sonda Cassini cbe ba iniziato l'anno sganciando su Titano, la più grande luna del pianeta degh anelli, la sonda europea Huygens. Durante la discesa gh strumenti barmo effettuato l'analisi chimico-fisica della spessa e opaca atmosfera di Titano (per certi versi simile a quella terrestre). Ma le immagini più interessanti sono state quelle riprese poco prima di toccare il suolo ghiacciato del satellite, dove la temperatura è di -180 "C. Il paesaggio è apparso solcato da una rete di canali scavati probabilmente dallo scorrere di metano liquido, un idrocarburo di cui sembra essere impregnato il suolo dove si è posata la sonda. In futuro la Cassini, con il suo radar, traccerà una mappa tridimensionale della superficie di Titano, a quel punto sarà forse possibile trarre delle conclusioni sulla natura del secondo satellite, come dimensioni, del Sistema Solare. Le immagini di Saturno e delle sue lune cbe la Cassini invia a terra hanno del sensazionale e ci mostrano un mondo di una grande varietà e complessità. Meno bene è andata aha sonda giapponese Hayabusa, che, dopo aver prelevato dei campioni della superficie di un piccolo asteroide, a causa di problemi al sistema di propulsione rischia di non poter ritornare a terra, come invece sta facendo la Star- dust che, se tutto andrà bene, il prossimo 15 gennaio riporterà dei campioni della chioma di una cometa, la Wild 2. Se questa è l'attività in corso delle sonde interplanetarie, altre sono in viaggio (Rosetta verso la cometa Churyumov-Gerasimenko. Messenger verso Mercurio, Venus Express verso Venere e Mars Recognition Orbiter verso Marte), mentre è sulla rampa di lancio la New Horizons, che dovrebbe partire il 17 gennaio per esplorare l'unico pianeta non ancora visitato da una sonda spaziale, Plutone, dove l'arrivo è previsto per il 2015. Tutto questo mentre si riaffaccia l'interesse per la Luna, verso cui nei prossimi due anni verranno lanciate 5 missioni, due giapponesi e una rispettivamente da parte di Cina, India e Stati Uniti. Non si parla invece più tanto dello sbarco dell'uomo su Marte, impresa che, a parte le difficoltà tecniche, aha luce deUe condizioni socio-politiche mondiali appare ancora molto prematura. OINAF, Osservatorio di Torino

Persone citate: Fred Whipple, Huygens, Mario Di Martino, Mars Global Surveyor, Mars Odyssey, Messenger, Venus Express

Luoghi citati: Cina, India, Stati Uniti, Torino