E Sàncio Panzà imparò a leggere

E Sàncio Panzà imparò a leggere E Sàncio Panzà imparò a leggere Paolo Collo UN anno prima che venisse pubbbcata la seconda parte «vera» del Chisdotte, apparve, per i tipi dì Febpe Roberto di Tanagona, 1614, queba «finta» e dd titolo - che qd abbreviamo - Segundo Tomo del Ingemoso Hidalgo don Qdjote de la Mancha... compuesto por el licenciado Alondo Fernàndez de Avebaneda, naturd de la vbla de Tordesibas. Questa opera apocrifa scritta probabilmente dab'aragonese Geronimo de Passamente - ha avuto in redtà l'unico merito di affrettare Cervantes a redarre la seconda parte deba sua opera, pubbbcata cinque meri prima deba morte del grande scrittore (a questo proposito d può rimandare quanti interessati ab'ai^omento d delidoso Don Chisciotte e Cervantes di Martin de Riquer, massimo esperto intemadonde di cose cervantine, uscito recentemente da Einaudi). E proprio ora, a quattrocento anni dalla pubbbeazione (Juan de la Cuesta, Madrid 1605) debe avventure delTingemoso hidalgo, appare una nuova e simpatica continuazione del «migbor libro del mondo». L'autore, Andrés Trapiebo (leonese, del 1953) è in redtà un fedelissimo, un pasdaràn di Cervantes, ne ha infatti scritto una splendida biografìa (Vite di Miguel de Cervantes, Neri Pozza 2005) e pure un giabo. Gli amici del delitto perfetto (sempre Neri Pozza), a suo dire in un certo qud modo «cervantino»: «H genere giabo» afferma Trapiebo - «è la versione modema deb'antìco romanzo cavdleresco, di cm don Chisdotte è insieme sommo epigono e paroda», e in questo senso b cavabere e b detective divengono entrambi figure sobtarie, dediti infatti aba ricerca deba verità e deba giustizia. «Si trovò presente b notdo, e disse che md in nessun romanzo cavaberesco aveva letto che un cavabere errante morisse nel proprio letto così serenamente e da buon cristiano come don Chisdotte, che fra la compasdone e le lagrime di quanti dì trovavano b, rese b suo spirito; e intendo dire che morì». Così, dopo circa duemba pagine, Cervantes mette la parola fine abe avventure e abe disavventure del suo personaggio. E più o meno da qui inizia b romanzo di Trapiebo, che sostiene di aver voluto raccogbere ì tanti temi e personaggi lasdati in sospeso dalla morte del cavabere e riprendere, in questo modo, «la tessitura» defla storia. Così Sancìo Panza, 0 baccebiere Sansone Canasco, la mpote Antoda Qdjano, la governante Qdteria, Aldonza-Diddnea, b barbiere mastro Nicola, b curato don Pietro Perez, i duchi, eccetera... assurgono a personaggi di primo piano e vivono, finalmente appieno, le loro vite. Sanno di essere ì figb di una celebrità e sono coscienti m avere, di fronte d mondo intero, debe responsabilità. Sancio Panza, ad esempio deride dì imparare a leggere - grade d baccelliere - per poter appunto leggere il romanzo in ed Id appare com personaggio comprimario ma fondamentde. Con tut- ti i rischi che ne derivano: «Procediamo con cautela, Sancio. Sei sicuro di volerlo leggere? Perché io non ti ho md detto mente, ma in queba storia potresti trovare cose che non solo non saranno di tuo gradimento ma che ti potranno causare crucd e dispiaceri». Genide. Ma non solo. Fatto dò, l'ex scudiero, sempre più «cbisdottizzato», decide di recarsi a Madrid a trovare Miguel de Cervantes assieme a Carrasco perché, «...sono molte le fatiche di don Chisdotte che sono rimaste a metà e bisognerà pure portarle a termine». E ancora una volta, d ritroviamo a vivere in quella straordìna-:-. dtempdstessosconcertante situazione - tipica debo stesso Cervantes, dì Azorìn, dì Unamuno, dì Boi^ges... - in cm vengono per così dire a contatto l'autore e b suo personaggio, b creato e b creatore. Ma Cervantes, l'autore, è morto, e la notizia viene data d due suoi personaggi guarda caso da Juan de la Cuesta, lo stampatore (realmente esistito) del libro: «Non potrete più congratdarvi con Cervantes, perché l'abbiamo seppellito neanche tre mesi fa e non abbiamo abbastanza lacrime per piangere b primo tra gb ìngegm spagnoli». Un romanzo, and «uno straordinario romanzo d'avventura», come ha scritto El Pais, aleuto e d tempo stesso godibilissimo - grade d qude Andrés Trapiebo ha vinto buricco Premio de la Fundación José Manuel Lara Hemandez - che, oltre a essere un omaggio a Cervantes, può trasformarsi in una sorta di «porta d'ingresso» d Chisdotte, e che doè faeda venir vogba, a chi non l'ha md fatto, di leggerlo e ha chi l'ha letto, di rileggerlo per ammirarne una volta di più la straordinaria ed etema bebezza. «Alla morte di Don Chisciotte»: Andrés Trapiello, tra i maggiori studiosi di Cervantes, svolge temi e personaggi che la scomparsa dell'eroe lasciò in sospeso Il «Don Chisciotte» dì Dati Andrés Trapiello Alla morte di don Chisciotte trad. di Roberta Bovaia Neri Pozza, pp. 407,618 SAGGIO

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