«Alla 'ndrangheta non conviene uccidermi»

«Alla 'ndrangheta non conviene uccidermi» DOPO IL DELITTO FORTUGNO SORPRENDENTE DICHIARAZIONE DEL GOVERNATORE DELLA CALABRIA DURANTE LA CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNO «Alla 'ndrangheta non conviene uccidermi» Loiero: per cinque anni la regione verrebbe militarizzata e le attività criniinali si fermerebbero Rocco Vaienti Catanzaro Viste le reazioni che in Cala- bna e suiia Calabria ha susci- tato l'omicidio del vicepresidente del Consigho regionale Francesco Fortugno, «non ere- do che uccidermi possa essere per la criminalità organizzata un buon affare» : un ragiona- mento politico che dà tran- quillità al governatore della Calabria, Agazio Loiero, di fronte alla paura che la 'ndran- gheta possa attentare alla sua vita. Una sorta di calcolo utili- taristico di fronte al quale, secondo Loiero, le cosche fa- rebbero bene a desistere da eventuali propositi di uccider- lo, andando in fondo alle minacce di morte che in diverse occasioni sono state indirizzate al presidente della giunta regionale calabrese. E' stato Loiero, ieri, rispon- dendo ad un giornalista che gli chiedeva se temesse per la sua vita, a spiegare cosa l'aiu- ta a superare la paura e ad andare avanti in un contesto tanto a rischio sul fronte della criminalità organizzata pur non sentendosi un eroe. Anzi, ha detto il governatore, «non ho affatto la vocazione dell' eroe... ho preso l'impegno di governare una regione diffici le, che ben conoscevo, e vado avanti per la mia strada», L'argomento 'ndrangheta non poteva mancare, ieri, nel la conferenza stampa di fine anno che Loiero ha tenuto insieme a tutti i suoi assessori, peraltro gongolante per il risultato «storico» di un bilancio regionale approvato (il giorno prima) entro l'anno, cosa mai capitata fino ad oggi. Agazio Loiero, dunque, parlando dell'uccisione di Fortugno, assassinato a Locri il 16 ottobre scorso all'uscita di un seggio delle primarie dell' Unione, ha sottolineato la reazione che quel delitto ha suscitato nelle istituzioni, negli organismi investigativi, nella Chiesa, nei giovani di Locri, ormai «simbolo di questa voglia di riscatto». «Pensate - ha detto in buona sostanza Loie¬ ro - cosa accadrebbe in Calabria se venisse ammazzato il suo presidente, per cinque anni la regione sarebbe militarizzata e questo - ha detto non credo possa rappresentare una convenienza per la criminalità organizzata». Se, dunque, anche il governatore Loiero ha le «sue pau- re», lui stesso ha confessato che è un ragionamento («la politica è una grande risorsa perché ti spinge a ragionare») di utilità e di convenienza per le cosche che lo aiuta a proseguire, nonostante le buste con i proiettili che nei mesi scorsi qualcuno gli ha fatto trovare in tre abitazioni diverse. A questi si devono aggiungere altri m-risaggi di minacce che direttamente o indirettamente gli sono stati indirizzati. Se per le cosche l'uccisione di Francesco Fortugno, dunque, sarebbe stato tutt'altro che un buon affare (nel senso che la pressione e l'attenzione sulla Calabria, non solo di polizia e carabinieri, ma anche dei mass media nazionali e intemazionali, sono da mesi aumentate in modo assai considerevole), ed anzi un vero e proprio boomerang, un progetto di uccisione del governatore dovrebbe - secondo questo meccanismo logico - essere scartato immediatamente. E' lo stesso principio, dal punto di vista dei dei clan, insomma, per il quale fu interrotta la stagione dei sequestri di persona quando le cosche si resero conto che la pressione esercitata da parte delle forz^ dell'ordine alla ricerca degli ostaggi stava mettendo a repentaglio gli altri affari d'oro della 'ndrangheta. Il delitto Fortugno, «il momento più drammatico per la democrazia calabrese», per Loiero ha avuto anche, paradossalmente, dei risvolti positivi. L'attacco dei clan, insomma, il tiro alzato contro le istituzioni, avrebbero fatto apparire la Calabria, per la prima volta, non come un'appendice fastidiosa per il Paese, ma come ima regione che versa in uno stato di grave difficoltà e che adesso cerca il suo riscatto. «Non ho affatto la vocazione dell'eroe ma hn nrocn l'imnpnnn ma nO preSO l impegno ^ d y UlUdi e Id ^.dldUI Id e non mi Termero» Il governatore della Calabria Agazio Loiero

Luoghi citati: Calabria, Catanzaro, Locri