Chi gioca a pallone con Ahmadinejadl ? di Roberto Beccantini

Chi gioca a pallone con Ahmadinejadl ? IL PRESIDENTE È ANTISEMITA, LA NAZIONALE DI CALCIO IRANIANA NON TROVA AVVERSARI PER I TEST PREMONDIALI Chi gioca a pallone con Ahmadinejadl ? Roberto Beccantini DUE notizie in una: l'Iran, qualificato per la fase finale dei Mondiali di calcio, non trova avversari con i quali misurarsi a livello amichevole; alla base dei rifiuti (ultimo, quello della Nazionale romena), ci sarebbe una sorta di «embai^jo» contro il suo presidente, Muhammad Ahmadinejad, e il di lui farneticante anti-semitismo. Nessun dubbio che la seconda stritoli la prima. A Zurigo, quartier generale della Fifa, non confermano e non smentiscono. Gli uffici sono chiusi per ferie, e il massimo che- si riesce a strappare è la solita filastrocca: «In materia di partite amichevoli, ogni Federazione è sovrana. E comunque a noi non risulta nulla». L'agenzia di stato Isna nega che le difficoltà siano di genere politico; e, nel dettaglio, di quel «genere» lì. Al di là delle veline, di regime o no, la situazione non è chiara. «Non c'è fretta» ha dichiarato il presidente della Federcalcio iraniana, Mohammad Dadkan, «ogni contatto è rinviato a dopo il 4 gennaio, giorno del sorteggio della Coppa d'Asia». Sarà. Nel frattempo, le voci si rincorrono. La politica è un fiammifero che spesso brucia fra le mani dello sport. Ad Ahmadinejad, ultraconser- vatore ex sindaco di Teheran, piacciono slogan tipo «C'è arte più bella, più divina, più etema dell'arte del martirio?». Con Israele, inoltre, ha un conto aperto: ha negato l'Olocausto, smania dalla voglia di bombardarlo, ha più volte invitato gh Stati Uniti e l'Europa a «ospitarlo sulle proprie terre». Nel calcio, per la cronaca, avviene già: Israele è affiliato all'Uefa, partecipa regolarmente alle coppe continentali e, nel quadro delle eliminatorie mondiali, era stato inserito nel gruppo di Cipro, Eire, Francia, Isole Far Gei e Svizzera. Da sempre, per calcolo, la Fifa si manifesta più sensìbile alle ingerenze dei governi in ambito tecnico o amministrativo che non alle prese di posizione di questo o quel leader. Pechino ha avuto le Olimpiadi del 2008 nonostante Tienanmen e un rapporto con i diritti umani che continua a sollevare ondate di legittimo orrore. «Pecunia non òlet»: difficile uscire da una spùale così perversa. Ogni tanto, il pallone ci aiuta a sentirci più buoni. Proprio alla guerra fra Iran e Usa i Mondiali del 1998 offrirono gh stracci per una bella ripulita. La partita «della pace» ebbe luogo a Lione, e gh iraniani s'imposero per 2-1. A Teheran scoppiò il finimon¬ do: e non solo h. In Germania, gli iraniani affronteranno il Messico, il Portogallo e l'Angola. A proposito: l'Angola era una colonia portoghese, e l'amichevole che avrebbe dovuto mettere una pietra sopra alle sozzure del passato è finita in rissa. Ahmadinejad non rappresenta certo un biglietto da visita di cui andare fieri. Joseph «Sepp» Blatter, presidente della Fifa, si aggrappa ai valori trascendenti dello sport, valori che i sudditi piegano, golosi, ai profitti di bottega. L'importante è giocare: meglio se con l'avversario, ma va bene anche col fuoco. Purché non bruci la cassaforte.

Persone citate: Ahmadinejad, Blatter, Mohammad Dadkan, Muhammad Ahmadinejad, Pecunia