Rischia di saltare il voto palestinese

Rischia di saltare il voto palestinese L'ANP CHIEDE LE URNE ANCHE A GERUSALEMME EST Rischia di saltare il voto palestinese AldoBaquis TELAVIV Il presidente palestinese Abu Mazen ha avvertito ieri che potrebbe vedersi costretto a rinviare le elezioni pohtiche del 25 gennaio 2006 se Israele non garantirà il loro normale svolgimento. «Israele deve astenersi dall'interferire nel voto a Gerusalemme Est o anche altrove» ha detto Abu Mazen, al termine di un incontro a RamaUah con il generale Omar Suleiman, capo dei servizi di intelligence dell'Egitto. In precedenza il quotidiano Haaretz aveva rivelato che Israele non intende consentire alcuna operazione di voto a Gerusalemme Est (nemmeno, come era avvenuto in passato, negh uffici elettorali) per la sua energica opposizione alla partecipazione di Hamas: un movimento che ripudia gh accordi di Oslo e predica la lotta armata ad oltranza, fino alla distruzione dello stato ebraico. Nell'incontro con Suleiman, Abu Mazen ha d'altra parte convenuto che la situazione pohtica e la situazione di sicurezza nei Territori non sono certo tah da propiziare le operazioni di voto. Al-Fatah si è spaccato in due Uste rivali, ima delle quah guidata dal carcere da Marwan Barghuti, e rischia di essere superato da Hamas. In Cisgiordania e a Gaza gh episodi di anarchia armata non si contano più: martedì decine di miliziani di al-Fatah si sono impadroniti per alcune ore, armi alla mano, del municipio di Betlemme, nella Piazza della Mangiatoia. Ieri a Gaza miliziani legati al Fronte popolare per la liberazione della Palestina hanno sequestrato per otto ore il preside olandese (Hendrik Taatgen) e il vicepreside austrahano (Brian Ambrosio) della Scuola privata americana: un istituto di élite, frequentato dalla buona borghesia palestinese. In questo clima di violenza a fior di pelle, il leader del partito centrista La Terza Via, l'ex ministro delle finanze Salam Fayad, ha preferito sospendere la campagna elettorale, pur restando deciso a presentarsi alle urne. Un altro candidato moderato. Sari Nusseibeh, è stato bruscamente messo a tacere da miliziani penetrati in uno studio televisivo di Bet¬ presidente palesti lemme, dove stava rilasciando una intervista. Hamas, che ha appena conseguito ottimi risultati in ima recente tornata di elezioni municipah, ha fatto sapere al generale Suleiman di opporsi a qualsiasi rinvio deUe elezioni pohtiche. Lo stesso Abu Mazen ha detto martedì al presidente George Bush che, per quanto dipende da lui, «solo la morte» potrebbe impedirgh di far svolgere elezioni alla data prestabilita. Ma da Hamas si apprendono informazioni diverse: nei giorni scorsi Jihril Rajub, uno dei responsabili palestinesi alla sicurezza, si è recato discretamente al Cairo con la richiesta a nome dello stesso Abu Mazen di convincere Hamas ad accettare il rinvio del voto. Hamas è sùbito passato al contrattacco e ha pubblicato un documento da cui risulterebbe che una agenzia legata all' Ambasciata degh Stati Uniti a Tel Aviv (Usaid) avrebbe offerto a un candidato di alFatah, Nabli Amro, di versare ingenti fondi su una trentina di conti bancari in Israele per facilitargli la campagna elettorale. «Gh Stati Uniti - afferma Hamas - cercano dunque di influenzare l'esito del voto». La ambasciata e lo stesso Amro hanno subito replicato che si tratta di un documento falso. L'Anp ha reagito con fastidio a dichiarazioni dell'Alto responsabile per la pohtica estera europea Javeir Solana secondo cui ci potrebbero essereci ripercusioni negative negh aiuti futuri aU'Anp dell'Europa se Hamas vincesse le elezioni di gennaio. Anche queUe parole sono apparse a RamaUah come una ingerenza inopportuna neUe questioni interne palestinesi. Già nel luglio scorso Abu Mazen rinviò in extremis le elezioni pohtiche (con grande malumore di Hamas) invocando la necessità di una riforma nella legge elettorale. Sperava forse di guadagnare tempo, per rafforzare il proprio potere anche grazie al ritiro israeliano da Gaza. Adesso, a poche settimane dal voto, il presidente palestinese sembra invece trovarsi nuovamente senza vie di uscite, stretto da un lato dalla anarchia armata nei Territori e dall'altro dalle ingerenze, più o meno delicate, da parte di Israele, Stati Uniti ed Unione europea. nese Abu Mazen presidente palestinese Abu Mazen