Afghanistan, feriti tre soldati italiani

Afghanistan, feriti tre soldati italiani A HERAT, NELL'OVEST DEL PAESE I TRE UOMINI SE LA SONO CAVATA CON GRAFFI E TRAUMI ACUSTICI. GLI USA RIDUCONO LE LORO TRUPPE A KABUL Afghanistan, feriti tre soldati italiani H convoglio militare è stato attaccato da un kamikaze talebano, feriti anche tre civili locali KABUL Tre militari italiani sono rimasti feriti ieri mattina ad Herat, nell'ovest dell'Afghanistan, in in un attentato kamikaze. L'esplosione, provocata da un'auto imbottita di esplosivo con a bordo uno o forse due attentatori suicidi, ha colpito il mezzo sul quale viaggiavano i soldati. I militari - il maresciallo capo Carmine Di Motta, il caporal maggiore vfb Tommaso De Sio e il caporale vfb Alessandro Nonissono sono stati subito ricoverati presso l'ospedale militare spagnolo-bulgaro (Role 2) dislocato all'interno della Forward Support Base (Fsb). I sanitari hanno confermato che le condizioni dei tre soldati sono buone e non destano preoccupazione. I tre militari hanno riportato «solo traumi acustici, graffi e qualche lieve bruciatura», ha detto alle agenzie il capitano Massimo Cionfrini, portavoce del contingente italiano nella città dell'Afghanistan occidentale. Nell'attacco sono rimasti uccisi gli attentatori (o l'attentatore, perché il numero resta ancora incerto) e sono stati feriti tre civili afgani. L'attentato è stato condotto ieri mattina alle 11 ora locale, le 7.30 in Italia. Un convoglio militare composto da tre veicoli del contingente italiano - un fuoristrada Landrover Defender, un autocarro Aps portacontainer e un Toyota Prado in dotazione al Comando del Provincial Reconstruction Team dislocato ad Herat - stava rientrando in sede dopo aver effettuato un servizio estemo, provenendo dall'aeroporto della città (sede della Forward Support Base FSB) verso il centro. Lungo l'itinerario, a circa un chilometro dalla Fsb, i veicoli sono stati avvicinati da una vettura civile che in prossimità di uno di essi è esplosa. I tre soldati sono rimasti colpiti dalle schegge dei finestrini infranti dalla deflagrazione. Sul posto, riferisce lo Stato Maggiore della Difesa, è intervenuta la Quick Reaction Force (unità di pronto impiego) della Fsb che, assieme alla polizia locale, ha messo in sicurezza l'intera area coinvolta nell'esplosione. Il generale Mohammad Ayub Salangi, comandante della polizia di Herat, ha detto che tre civili sono rimasti feriti nell'attacco. Tra essi figura anche una donna, ricoverata in gravi condizioni. Al momento sono in corso gli accertamenti e le indagini del caso per stabilire la dinamica dell'evento e le cause dell'esplosione. Ma l'attentato è già stato rivendicato da un portavoce dei Talebani, Qari Mohammed Yousuf. L'esponente dei gruppi di fondamentalisti rovesciati dall'intervento militare intemazionale dopo l'il settembre 2001, ha precisato che il kamikaze che aveva attaccato il convoglio italiano si chiamava Mullah Asadullah ed era originario della provincia di Farah, che confina con quella di Herat. Quattro giorni fa un altro attacco con autobomba, rivendicato dai taleban, aveva avuto come bersaglio un veicolo di due soldati norvegesi dell'Isaf vicino al parlamento afghano a Kabul. In quel caso l'attentatore era morto e due passanti erano rimasti feriti. E qualche settimana prima un altro kamikaze aveva attaccato i soldati del contingente greco, uccidendone imo. Antonio Martino, appresa la notizia del ferimento dei tre militari italiani, ha inviato al capo di stato maggiore dell'esercito, generale di corpo d'armata Filiberto Cecchi, un telegramma con «gli auguri di un pronto e completo ristabilimento» e «sentimenti di soUdarietà e particolare vicinanza» ai militari e ai loro famihari. I soldati ieri hanno potuto parlare personalmente con le loro famiglie e tranquillizzarle. La missione Isaf, attualmente a comando italiano con il generale Mauro Del Vecchio, vede la presenza di 10.000 soldati in rappresentanza di 37 Paesi. Gli italiani sono circa 1.900, dislocati tra la capitale Kabul ed Herat. Proprio nel capoluogo dell'omonima provincia è arrivato ieri, per una visita a sorpresa ai militari spagnoli, una delegazione guidata dal premier José Luis Rodriguez Zapatero. E il giomo prima l'Afghanistan era stato visitato a sorpresa dal vicepresidente americano Dick Cheney, che ha assistito alla prima seduta del nuovo parlamento eletto nel Paese dopo trenta anni di guerre e dittature. Gli Stati Uniti hanno intenzione di ridimensionare la loro presenza militare in Afghanistan, da 19 a 16 mila uomoni. Secondo il New York Times, il ministro della Difesa Donald H. Rumsfeld ha firmato l'ordine che apre la strada, dal 2006, alla riduzione delle truppe. In concreto, 3000 uomini che in Louisiana attendevano di andare in Afghanistan non partiranno. Iraq, i sunniti chiedono di annullare le elezioni Sono centinaia le denunce di violazioni di diverso tipo commesse alle elezioni politiche dello scorso 15 dicembre in Iraq. Intimidazioni da parte della polizia, brogli e di minacce di morte, per un totale di 692 violazioni, oltre il doppio di quelle registrate alle consultazioni di gennaio, sono pervenute alla Commissione elettorale. La maggior parte proviene dai sunniti, e ieri il Fronte per la concordia nazionale - la principale forza politica della minoranza - ha contestato i primi risultati provvisori diffusi dalla Commissione che assegnavano il 580Zo delle preferenze agli sciiti dell'Alleanza degli iracheni uniti e solo il 18,60Zo alla coalizione sunnita, die si era presentata per la prima volta alle elezioni, i sunniti (nella foto uno dei loro leader, Khlaf Al-Elyan) hanno chiesto di invalidare le elezioni e ripetere il voto. Alla loro richiesta ha adetito anche l'ex premier Allawi, sciita laico, la cui lista ha recuperato rispetto alle elezioni di gennaio. La richiesta è stata respinta dalle autorità. I risultati definitivi delle elezioni non si sapranno prima dell'inizio di gennaio. Un soldato italiano del contingente Isaf monta la guardia in una strada della capitale afghana Kabul