La cresta di Bilie: 28 milioni in due anni di Guido Ruotolo
La cresta di Bilie: 28 milioni in due anni COMMERCJANTI NEL MATTONE IL CASO DEL PALAZZO Dl VIA LIMA: RICUCCI INDAGATO PER FALSO IN BILANCIO E FALSE FATTURAZIONI La cresta di Bilie: 28 milioni in due anni I Pm: ogni armo versava sui suoi conti 14 dei 17 milioni della previdenza di Confcommercio Guido Ruotolo ROMA Sergio Bilie dirottava ogni armo su un suo conto corrente privato, quattordici dei diciassette milioni di euro che le aziende versavano come contributi integrativi al Fondo previdenziale Mario Negri e al Fasdac, il Fondo di assistenza sanitaria per i dirigenti di aziende commerciali, e quindi alla Confcommercio. Per gh inquirenti romani, quei quattordici milioni di euro «erano destinati in larga parte per fini esclusivamente personah, gestiti fuori del bilancio ufficiale della Confederazione». Negh ultimi due armi, oltre 30 milioni di euro hanno «alimentato» il fondo riservato del (ex) presidente della Confcommercio, Sergio Bilie. Gh 007 e i contabili della Finanza stanno cercando di individuare il percorso di quei soldi. C'è un capitolo che lascia ipotizzare sviluppi clamorosi. Ed è quello delle «consulenze». I pm romani ipotizzano che «in alcuni casi esse potrebbero mascherare mere erogazioni di denaro per finalità imprecisate». Sergio Bilie aveva costruito un meccanismo ben oliato che poteva contare - per i pm Giuseppe Cascini e Rodolfo Sabelli che lo indagano per appropriazione indebita aggravata e continuata insieme ad altri dodici tra dirigenti della Confcommercio e dell'Egap, e all'immobiliarista Stefano Ricucci e all'amministratore di una sua società, Guglielmo Fransoni - su un ((fondo occulto di dimensioni ingenti nell'esclusiva sua disponibilità». Sostengono i pm Cascini e Sabelli: «Questo fondo occulto ha consentito al Bilie e agh altri indagati di appropriarsi in maniera sistematica del denaro di pertinenza dell'associazione. Il tutto all'oscuro dei suoi organi dirigenti, o megho di quegli amministratori che non risultano essere stati indebiti percettori di somme, e sicuramente degh associati». I quali oggi chiederanno ragione ai vertici finiti nella bufera giudiziaria, nel corso dell'assemblea di Confcommercio, che si riunisce a Roma, a porte chiuse. Non c'è solo Sergio Bilie sul banco degh indagati: oltre al presidente sono sotto inchiesta anche il Direttore generale di Confcommercio, Luigi Taranto, l'amministratore Aldo Poh, i vicepresidenti Carlo Sangalli e Ferruccio Dardanello, i componenti del Comitato di presidenza Ezio Ardizzi e Vincenzo Gervasio. E poi i vertici dell'Egap, l'Ente gestione attività professionale, «ente strumentale all'attività della Confcommercio»: oltre allo stesso Bilie, il vicepresidente Aldo Antognozzi, Antonio Salafia, Candido Pois e Luigi Taranto in quanto componenti del Consigho diretti- vo, Giuseppe Corvace Russo, Alvaro Brugnoli e Giuseppe Pizzonia, componenti del collegio dei revisori. Per gh inquirenti e gh investigatori romani, Sergio BiUè disponeva di un «Fondo del Presidente» sul quale sono transitate ((ingenti somme» girate poi all'Egap, «che ha poi elargito cospicui compensi ai suoi amministratori e ad alcuni amministratori della Confcommercio, e ha messo a disposizione del Presidente Bilie e della moghe del vicepresidente Antognozzi lussuosi appartamenti a Roma e Milano». Quei quattordici milioni di euro, ventotto miliardi di vecchie lire, «stornati» ogni anno venivano utilizzati da BUlè per varie operazioni. Come il trasferimento dei 39 milioni di euro, nel febbraio scorso, in una società riconducibile all'immobiliarista Stefano Ricucci, che si apprestava a tentare la scalata dell'Rcs. A questo proposito, Roma indaga Ricucci per aggiotaggio, falso in bilancio, false fatturazioni. Le indagini della Guardia di finanza hanno finora documentato le «operazioni in uscita dai conti correnti intestati al Presidente». Oltre al trasferimento dei 39 milioni di euro in favore della Garlsson Real Estate SA (riconducibile all'immobiliarista Ricucci, ndr), «si trova inoltre traccia» di consistenti prelevamenti in contanti (269.303 euro); bonifici per importi rilevanti in favore di case d'asta (701.712 euro); bonifici a favore di Confcommercio (6.615.000 eujo); bonifici a favore dell'Egap (9.950.000 euro). «In definitiva - scrive il gip Villoni nel decreto di sequestro preventivo di conti correnti, titoli, azioni Capitalia, beni mobili e arredi riconducibili alla Confcommercio e all'Egap di Bilie - si può affermare che ogni armo dal conto del Presidente è stata trasferita dal 2000 al 2005 la somma di circa 5 milioni di Euro». Milioni, anzi miliardi di vecchie lire. Che , servivano per pagare fitti di casa stratosferici, carte di credito, percentuali su entrate, stipendi che non potrebbero essere garantiti. Gh indagati erano ottimi sindacalisti di se stessi. Premurosi, si facevano pagare le polizze assicurative «a copertura dei rischi derivanti da infortuni professionali». E a Bilie, il presidente, perché mai negare l'iscrizione annuale all'Aspen Institute Itaha, sessanta milioni di vecchie lire? II fondo occulto «Si sono appropriati in maniera sistematica del denaro di pertinenza dell'associazione. II tutto all'oscuro dei suoi organi dirigenti, o meglio di chi non ha ottenuto somme e sicuramente degli associati» Dove finivano i soidi Nel mirino le consulenze «In alcuni casi possono mascherare mere erogazioni di denaro per finalità imprecisate» Si indaga anche sull'attività dell'Ente gestionale delle attività professionali llgipVillonl «In definitiva-èscritto nel decreto di sequestro si può affermare che ogni anno dal conto corrente del presidente è stata trasferita dal 2000 al 2005 una somma di circa cinque milioni»
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