Le Fiamme gialle sequestrano i tesori di Billè di Guido Ruotolo

Le Fiamme gialle sequestrano i tesori di Billè L'INCHIESTA PERQUISIZIONI E INTERVENTI PREVENTIVI Le Fiamme gialle sequestrano i tesori di Billè Guido Ruotolo ROMA Quadri e ancora quadri. Pezzi d'arte e di arredamento del Sedicesimo secolo: consolle, specchiere, tavolini, fauni di bronzo che danzano, ribaltine, sedie in noce, candelabri a forma d'angelo, appliques. Il tutto per un valore di due milioni di euro. E poi conti correnti, tanti conti correnti da ieri, assieme ai pezzi d'arte e di arredamento, sono posti sotto «tutela giudiziaria». Per tutto il giorno i finanzieri del nucleo provinciale di Milano e del nucleo speciale di polizia valutaria sono stati impegnati nel sequestro preventivo (ordinato dal gip Villoni) di beni e di conti correnti riconducibili a Sergio Bilie, il potente presidente della Confcommercio indagato con altri dalla procura di Roma, per appropriazione indebita continuata e aggravata. «Ho fatto tutto in regola - ha commentato il presidente Bilie, già"autosospeso - e sono in grado di spiegare tutto». Ma l'affaire Bilie rischia ormai di travolgere tutto il vertice di Confcommercio. Sono infatti indagati anche i vicepresidenti Carlo Sangalli e Ferruccio Dardanello, il direttore generale Luigi Taranto, l'amministratore Aldo Poh, Ezio Ardizzi e Vincenzo Gervasio, componenti del Comitato di presidenza di Confcommercio. Sono a una svolta le indagini che erano partite da Milano e che poi sono finite per competenza a Roma. I magistrati milanesi si erano imbattuti in Sergio Bilie indagando sull'immobiliarista romano Stefano Ricucci. In particolare, avevano documentato il versamento di 39 milioni da parte di Bilie su un conto estero della società «Garlsson Real Estate S. A.», riconducibile alTimmobiliarista Stefano Ricucci. Bilie giustificò quella somma con l'acquisto di un immobile in via Lima, a Roma. Ma i finanzieri sono riusciti a ricostruire la movimentazione dei 39 milioni che dal conto di Bilie presso la Banca Esperia di Milano sono finiti in Lussemburgo, presso la Società Generale Bank et Trust, e poi in Svizzera, a Lugano, presso la Bipielle Bank. «Il 15 luglio - scrive il gip Villoni - la somma veniva girata (assieme a ulteriori 3 milioni di euro provenienti da Magiste International S.A.) dal conto vincolato a un conto libero. In data 15, 20 e 21 luglio venivano eseguiti tre acquisiti di azioni Capitalia per un totale di 9.740.000 azioni per euro 45.919.560 di valore di carico». Sostengono g(h inquirenti: «Le azioni Capitaha venivano infine girate in deposito a garanzia intestato a Garlsson R.E. SA presso la sede di Milano della Banca Popolare Itahana in data 10 agosto 2005, aggiungendosi alle azioni RCS Mediagroup già inpegno». A leggere le carte del gip Villoni nei confronti di Bilie, dei suoi due vice, Carlo Sangalli e Ferruccio Dardanello, dell'immobiliarista Stefano Ricucci e degli altri indagati (in tutto sono 15) esce un quadro sconcertante. Breve premessa del gip, che riguarda «il fondo riservato del presidente, alimentato, nel periodo primo gennaio 2004 - 30 settembre 2005, della somma complessiva di 30 milioni e 566.495 euro»: «Vale ora dare conto delle risultanze d'indagine relative alle movimentazioni bancarie effettuate sui conti intestati all'Egap, l'Ente gestione attività professionale. Avrebbe dovuto assolvere alla prestazione di servizi di consulenza, in realtà era una scatola vuota utihzzata, in via pressoché esclusiva, per l'erogazione di ingenti somme di danaro nell'interesse personale dei correi». Come, per esempio, i «compensi»: «Euro 1.105.000 per il presidente; euro 238.000 per il vice presidente; euro 155.000 per i consiglieri e per il presidente del collegio dei revisori; euro 11.000 peri reviso- ri». Fa sapere il gip: «Tali impor- ti, alcuni dei quali già esorbitan- ti, debbono essere maggiorati del 380Zo, percentuale prevista come indennità di fine rapporto dalla modifica statutaria del 1995 e peraltro già distribuita ^SSi3-stratori Il capo d'accusa è appropriazione indebita continuata e aggravata per l'acquisto dello stabile di via Lima dall'immobiliarista e amico Ricucci al quale fece versare 39 milioni di euro su un conto estero della società Garlsson li racn ^ntrphhQ 11 t-d:iU fJU LI GUUt; trai/nJnprp 'intorn UdVUigere IllteiU wprtirpTnnf rnmmprrin VeniCe UJlllLUnimerUU rnn i il cnnn ;nrJanati ^CHl Ul bOMO iriUdgdll j ^«1:1^^*: l VIU^preblUfcJMU e il drettore generale Dalle carte dei gip emergono anche i compensi percepiti dai vertici di categoria Al numero uno andavano 1,105 milioni di euro Due amici contestati. Sergio Bilie e Stefano Ricucci L'attrice Anna Falchi Il palazzo che Bilie voleva acquistare