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Thoeni e Roda ci credono «A Torino da protagonisti» ì TECMICI CRESCE L'OTTIMISMO TRA I RESPONSABILI FEDERALI Thoeni e Roda ci credono «A Torino da protagonisti» dall'inviata in ALTA BADIA Siamo la nazione dei paradossi, così mentre l'Italia festeggia una raffica di successi (Fanchini, Rocca, Blardone), c'è chi si domanda se la valanga azzurra non corra il rischio di arrivare alle Olimpiadi con le pile scariche, o magari vittima di un'overdose di entusiasmi. Non si preoccupa affatto Flavio Roda, il et deUo sci alpino: «Sono nel giro deUo sci da qualche decennio e ho riscontrato sempre lo stesso fenomeno: chi vince aU'inizio deUa stagione può tranquiUamente vincere sempre, fino a marzo. Può vincere soprattutto a febbraio, nel mese dei Giochi». «Il nostro sport - aggiunge - propone sforzi intensi e brevi, la forma si conserva per periodi lunghi. Il problema è ovviamente saperla gestire bene a livello individuale. Ci concentreremo su questo. Credetemi, le vittorie iniziafi ottenute dai nostri atleti fanno soltanto bene. Sono successi che gratificano, danno smalto "e creano morale. È proprio suUa carica agonistica che si deve sempre puntare nelle grandi occasioni. Una vittoria dà consapevolezza aU'atleta, gli fa capire di essere in grado di battere i suoi rivali, anche i più grandi». Tranquilli, dunque. Lo dice anche Gustavo Thoeni, ex simbolo della valanga azzurra e oggi dirigente Fisi: «Le vittorie fanno morale, danno sicurezza, generano altre vittorie. Questo inizio è un delizioso aperitivo per le Olimpiadi di Torino. All'appello mancano, con qualche eccezione, le ragazze, ma anche in campo femminile abbiamo buoni margini di crescita. C'è tutto il mese di gennaio per programmare una crescita, oasta non farsi prendere dal panico, restare calmi e lavorare duro. Però devo dire che fin qui tutto lo staff ha fatto cose ecceUenti». [d. cot.]