Liberata a Baghdad l'archeologa sequestrata di Marina Verna

Liberata a Baghdad l'archeologa sequestrata LATEDESCA SUSANNE OSTHOFF ERA STATA RAPITA CON L'AUTISTA IL 25 NOVEMBRE Liberata a Baghdad l'archeologa sequestrata Marina Verna corrispondente da Berlino Susanne Osthoff, U primo ostaggio tedesco deUa guerra in Iraq, è stata liberata. L'archeologa eh 43 anni catturata U 25 novembre nel Nord del Paese da un gruppo di mUitanti islamici ancora oggi sconosciuto, da ieri si trova al sicuro nell'ambasciata tedesca di Baghdad. Il suo autista verrà liberato presto, hanno fatto sapere i rapitori. Nel video con l'ultimatum al govemo tedesco - «Cessate immediatamente ogni coUaborazione con U governo iracheno o uccidiamo gli ostaggi» - appariva inginocchiato accanto a lei, entrambi bendati in mezzo a tre mUitanti armati, uno dei quah leggeva il comunicato. «Susanne sta bene, almeno quanto lo permettono le circostanze - ha detto aUa rete n-tv U frateUo Robert -. Siamo pazzi di gioia, sono state settimane terribili. La mia famiglia ringrazia tutti quelli che si sono spesi per la sua liberazione». E ha aggiunto: «Mia soreUa ha U cuore forte. Non voleva fare pohtica, voleva solo aiutare la gente». Susanne Osthoff è attesa in Germania nelle prossime ore: farla partire già ieri sera, con U buio, è stato ritenuto troppo pericoloso. Il ministro degh Esteri FrankWalter Steinmeier dando l'annuncio non ha voluto aggiungere dettagh. «Non oggi», si è limitato a dire. Il punto cruciale è U riscatto: è stato pagato o no? In un caso analogo - un gruppo di turisti tedeschi in vacanza neUe Filippine rapiti neU'aprile 2000 dai terroristi di Abu-Sayyaf - fu la Libia a negoziare e a pagare milioni di doUari. E così probabilmente avvenne per la liberazione dei 16 turisti tedeschi presi in Algeria nel febbra- io 2001 dal gruppo terroristico islamico-salafita Gspc. QueUo che si sa del rapimento Osthoff, è che l'unità di crisi del Ministero degh Esteri si è valsa dei consigh e dei contatti dei servizi segreti, oltre che tedeschi, itahani e francesi. Anche gh Stati Uniti avevano offerto U loro aiuto ma - per comprensibih motivi pohtici - si è preferito rinunciarvi. Il sequestro era apparso sin daU'inizio anomalo. Il gruppo dei rapitori era sconosciuto. L'ultimatum poco chiaro nella scadenza e nei suoi contenuti, dato che U govemo tedesco si è sempre tenuto fuori daUa guerra e limita U suo contributo aUa pace aU'addestramento di forze irachene in un campo negh Emirati Arabi. La figura stessa deUa rapita indecifrabile: perché si era avventurata fuori dalla superprotetta «zona verde» di Baghdad, dove gh americani l'aveva portata dopo che aveva ricevuto precise minacce? Per 23 giorni l'unità di crisi del Ministero degh Esteri ha taciuto. Il video dei rapitori non è stato trasmesso - e neppure fatto vedere aUa famiglia - a parte queU'unica immagine. Nel vuoto di notizie ufficiah, era circolata la voce che Susanne Osthoff fosse stata accusata di spionaggio per una intelligence occidentale. Poi si è ipotizzata una vendetta deUa famiglia deh'ex marito: l'archeologa - nata in Baviera ma innamorata deUa cultura e della lingua del Medio Oriente - ha abbracciato la fede islamica e sposato un arabo giordano, dal quale vive separata. La loro figlia dodicenne studia aU'estero. Per tutte queste ragioni la Germania ha reagito molto freddamente al rapimento. Una veglia organizzata dieci giorni fa a Monaco aveva raccolto non più di trenta persone. Ed erano appena trecento queUe che venerdì sera hanno risposto aU'appeUo deUe organizzazioni turca, araba e giordana e sono andate a pregare alla Porta di Brandeburgo. Anche l'appello della sorella a mobilitarsi e firmare una petizione aveva avuto un successo relativo. Eppure Susanne Osthoff non è una sconosciuta in Germania: nel '93, subito dopo la Guerra del Golfo, era riuscita a portare un carico di aiuti umanitari utilizzando piste segrete che aveva conosciuto da archoeloga. In anni più recenti ha coordinato progetti sanitari in tutto l'Iraq e portato medicinali a Baghdad per conto deU'associazione medica tedesca ((Action Medeor». L'anno scorso ha vinto U Premio Tassilo del quotidiano Sueddeutsche Zeitung «per il coraggio civile mostrato neU'alleviare le sofferenze del popolo iracheno prima e dopo la caduta dei Saddam». Era sicura che U manteUo della carità la rendesse invulnerabUe. Ha dovuto ricredersi pure lei. Giallo sul pagamento del riscatto In un video era stata minacciata di morte L'archeologa tedesca Susanne Osthoff ha 43 anni

Persone citate: Osthoff, Sayyaf, Steinmeier, Susanne Osthoff