Bolivia, l'indio quasi presidente di Emiliano Guanella

Bolivia, l'indio quasi presidente PRIME PROIEZIONI: MORALES, «CANDIDATO DEGLI OPPRESSI», POTREBBE AVERE LA MAGGIORANZA ASSOLUTA Bolivia, l'indio quasi presidente Emiliano Guanella LAPAZ Questa volta nessuno può negare all'indio Evo Morales di diventare Presidente della Bolivia. E di iniziare nella sua Cochabamba una festa che durerà ben oltre le vacanze di Natale. Il leader socialista ha vinto le elezioni generali di ieri nonostante la depurazione deUe liste dei votanti che avrebbe interessato soprattutto i suoi elettori. Secondo le prime proiezioni diffuse a due ore dalla chiusura dei seggi, il candidato per il Movimento al Sociahsmo sfiora il 500Zo dei consensi superando di oltre 15 punti il suo principale avversario, il conservatore Jorge Tuto Quiroga. E' dunque ad un passo dalla maggioranza assoluta, ma anche se non riuscisse a conquistarla il vantaggio sugh altri candidati e l'alto numero di deputati e senatori ottenuti dalla sua hsta lascia il campo libero da possibili sorprese in vista del baUottaggio parlamentare che si terrà a gennaio. Morales ha stravinto a La Paz e nelle regioni andine, con oltre il 600Zo dei consensi ma ha sorpreso anche neUe province orientali del Paese come Santa Cruz dove riesce a strappare un terzo dei voti. Un risultato che supera ampiamente i sondaggi della vigiha e che conferma la previsione fatta dallo stesso Morales a metà pomeriggio du- rante una breve conferenza stampa a La Paz. «I sondaggi ha detto - ci hanno sempre penalizzato. Nel 2002 dicevano che avremmo preso il sette per cento dei voti e arrivammo secondi con il venti. Abbiamo grandi possibilità di vincere già al primo turno. Se così non sarà ci affermeremo comunque nel voto parlamentare». In mattinata, subito dopo aver votato nella cittadina di Villa Tunari, la cittadina nel Tropico di Cochabamba dove iniziò la sua carriera di leader dei produttori deUe foghe di coca, Morales aveva lanciato il suo ultimo proclama elettorale. «Sono il candidato degh umili, degh oppressi, degh esclusi di sempre. Sarò il presidente della nuova Bohvia, un Paese dove non ci sarà più il razzismo, la xenofobia, l'odio etnico. E dove tutti potremo vivere in pace». La giornata di ieri è stata car&tterizzata dalle migliaia di denunce di potenziali elettori depennati dalle hste dei votanti per non aver regolarizzato la propria posizione nell'ultimo censimento. Molti di loro si sono resi conti dell'esclusione una volta arrivati ai seggi e hanno iniziato a protestare vivamente, minacciando in alcuni casi di bmeiare le urne. La Corte Elettorale ha ricordato che negh ultimi mesi una massiccia campagna del governo invitava i cittadini a regolarizzare la propria posizione. Molti non l'hanno fatto e sono stati tolti; da poco più di cinque milioni si sarebbe passato ad un nuovo registro di tre milioni e settecentomila aventi diritto. La maggioranza degh esclusi si trovava neUe zone andine, dove si concentra la popolazione appartenente alle etnie Quechua e Aymara, dando adito a sospetti di una manovra orchestrata por danneggiare il candidato sociahsta. La tensione nella sede centrale del Tribunale Elettorale è scemata mentre arrivavano i risultati parziali che davano la vittoria a Morales. La festa è scoppiata al comando centrale del MAS di La Paz in attesa della dichiarazione del candidato alla vicepresidenza Alvaro Garcia Linera, sociologo scelto come testa di ponte per tranquillizzare la classe media urbana e conquistare anche i voti non indigeni. Con lui molti deputati e senatori eletti che formeranno la base d'appoggio del prossimo govemo. Evo Morales, invece, ha preferito attendere i risultati nel suo quartiere generale di Cochabamba. Potrebbe aspettare ancora un mese per diventare presidente. Secondo la legge boliviana se nessun candidato raggiunge il 500Zo più uno dei voti, il Parlamento deve sceghere il nome del mandatario in un baUottaggio tra i due candidati più votati. La data prevista per la prima sessione parlamentare è il 17 gennaio. Una settimana dopo, il 22 gennaio, si deve insediare il nuovo govemo. Con un margine più stretto Jorge Quiroga avrebbe potuto cercare un'alleanza con gh altri partiti conservatori per sbarrare la strada al leader cocalero. Una strategia già vista in passato ma che oggi appare irrealizzabile. Con l'affermazione di Morales gh indios, 650Zo della popolazione, sono arrivati al potere. La Bohvia, a questo punto, non può proprio tornare indietro. La vittoria scliiacciante nonostante in alcune zone andine a molti sia stato impedito il voto Donne indigene votano a El Alto. Quasi la metà della popolazione della Bolivia è costituita dagli indios

Luoghi citati: Bolivia, El Alto, La Paz