Sciopero bianco delle toghe «La riforma è uno scempio» di Francesco Grignetti

Sciopero bianco delle toghe «La riforma è uno scempio» LA POLEMICA TUTTE LE CORRENTI UNITE NEL CONTESTARE IL PROVVEDIMENTO APPROVATO DALLA CDL Sciopero bianco delle toghe «La riforma è uno scempio» Per protesta diserteranno le cerimonie dell'anno giudiziario Francesco Grignetti ROMA Parteciperanno all'inaugurazione sfarzosa dell'anno giudiziario in Cassazione, «ma solo per rispetto e in segno di deferenza verso il Capo dello Stato». Non andranno, invece, nelle cerimonie locali. I magistrati non hanno rinunciato alle loro proteste contro la riforma Castelli sull'ordinamento giudiziario. L'associazione nazionale magistrati ha così deciso che per la prima volta le toghe diserteranno la «loro» manifestazione. «A volte, servono gesti clamorosi - spiega Nello Rossi, vicesegretario dell'associazione - e questa del 28 gennaio sarà una dimostra¬ zione ad alta valenza simbolica. Dato che sarebbe la prima applicazione di ima riforma che contestiamo in radice, noi non ci saremo». E' sempre muro contro muro, dunque. Come tale lo interpreta il mondo politico. Malcelata soddisfazione a sinistra: «Segnala un malessere profondissimo nella magistratura italiana», dice Anna Finocchiario, Ds. Profonda irritazione a destra: «Un gesto di stizza, più che un gesto politico», commenta Gaetano Pecorella, Forza Italia. «Li invito a riflettere - dice Marco Zacchera, An - in quanto la legge è stata votata dal Parlamento e quindi alla legge si riconosca la sua legittimità». I giudici non mancheranno in Cassazione. Sarebbe stato uno schiaffo al Presidente della Repubblica e l'Anm non ha alcuna intenzione di mancare di rispetto al Quirinale. Ma già il giorno dopo eviteranno platealmente di presenziare a quelle cerimonie che si tengono nelle sedi dei distretti giudiziari, dove i procuratori generali tengono il loro discorso sullo stato della giustizia, i carabinieri vestono l'alta uniforme, i rappresentanti del ministero un po' ascoltano, un po' dicono la loro, le istituzioni locali non mancano mai di affacciarsi. Questa volta, poi, dato che la riforma Castelli cambia le procedure, i magistrati avranno un tema nuovo da passare al micro- scopìo: il discorso del ministro Guardasigilli al Parlamento. E perciò, in una sorta di controinaugurazione, il 26 gennaio, il giorno prima della cerimonia in Cassazione, terranno assemblee aperte al mondo dell'avvocatura, delle università e ai rappresentanti del personale amministrativo. «In quella occasione bisogna analizzare la relazione del ministro al Parlamento sullo stato della giustizia - ha spiegato il presidente Ciro Riviezzo - per la denuncia delle situazioni di crisi di funzionalità nelle singole sedi e per un confronto sugli interventi necessari per migliorare la qualità del servizio». Proteste. Tanto più che i decreti legislativi che sono in corso di scrittura all'Anm, «se possibile, peggiorano ancor più le cose». E poi è arrivata la nuova legge sulle prescrizioni, la cosiddetta ex Girielli, che «farà scoppiare le carceri». Sono compatti nella protesta a dispetto delle correnti. «Manifesteremo il nostro dissenso con nettezza, fermezza e prudenza», dice Edmondo Bruti Liberati. Gli fa eco Armando Spataro: «Abbiamo assistito ad uno scempio della giustizia». Antonio Patrono, segretario dell'Anm e rappresentante di rilievo di Magistratura Indipendente: «Criticare ima legge è diverso dal non rispettarla». Unica voce in dissenso quella di Mario Cicala: «Questa è una legge dello Stato non una legge del Polo». Anche l'avvocatura, da parte sua, è in subbuglio. I giovani avvocati associati nell'Alga chiedono di astenersi dalle medesime cerimonie. Lo fanno per protestare contro la Direttiva europea Bolkestein che colpisce duro gli Ordini professionali: ieri c'è stata un'assemblea tra rappresentanti di Cassa Forense, Organizzazione unitaria dell'Avvocatura, Ordini, Camere civili e penali. Dice il presidente dell'Alga, Militi: «Non si può più essere divisi di fronte agli attacchi che in questi mesi ci sono venuti da commissario europeo alla Concorrenza, Antitrust e mondo economico». Braccio di ferro «Andremo solo all'inaugurazione in Cassazione ma esclusivamente per rispetto e in segno di deferenza verso il nostro Capo dello Stato»

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