Il suo destino è nelle mani di Fiorani di Paolo Colonnello

Il suo destino è nelle mani di Fiorani L'INCHIESTA DI MILANO PER ORA L'IPOTESI DI REATO E LIMITATA ALL'ABUSO E MANIPOLAZIONE DI INFORMAZIONI PRIVILEGIATE Il suo destino è nelle mani di Fiorani Paolo Colonnello MILANO Sarà Gianpiero Fiorani, nell'interrogatorio previsto per quest'oggi nel carcere di San Vittore, a decidere definitivamente il destino del suo più grande sponsor, il governatore della Banca d'Itaha Antonio Fazio. Descritto, nell'ordinanza del gip Forleo, né più né meno che come un «complice» del sodalizio criminoso messo in piedi dall'ex ad della Bpl e indicato da un testimone come l'uomo che avrebbe coperto una delle operazioni più illecite riscontrate nell'inchiesta, la scalata alla Banca Popolare di Crema: «Fiorani mi disse che era un'operazione sicura e garantita in quanto coperta e voluta dalla Banca d'Itaha». Anche se per ora Antonio Fazio (già indagato dalla procura di Roma insieme a stretti collaboratori di Bankitalia per abusò d'ufficio in relazione alla scalata Antonveneta) risulta iscritto fin dal settembre scorso sul registro degli indagati della procura mila¬ nese, se n'è avuta confenna ieri pomeriggio, «solo» con l'ipotesi di «abuso e manipolazioni d'informazioni privilegiate», reato punibile con la reclusione da uno a sei anni e una multa da 20 mila a 3 milioni di euro. Accusa scattata in seguito ad accertamenti sulla famosa telefonata notturna tra l'il e il 12 luglio scorso, durante la quale Fazio anticipò a Fiorani e ad altri suoi collaboratori, che il mattino seguente la Banca d'Itaha avrebbe ufficialmente dato il via libera all'Opa per la conquista di Antonveneta. Decisione presa a dispetto delle pesanti perplessità sollevate dagli stessi ispettori dell'istituto di vigilanza guidato da Fazio e delle evidenti anomalie nei prospetti fomiti da Fiorani per far figurare una liquidità (con le cessioni fittizie delle quote di minoranza della banca) necessaria per rende- re credibile la scalata, in realtà già avvenuta con i famosi patti- sti del concerto occulto. Una telefonata di pochi mimi- ti, ma fondamentale per dimostra- re che i rapporti tra Fazio e Fiorani vanno ben oltre la sempli- ce amicizia. Perché in quella not- te, spiegano gli inquirenti, le tele- fonate si susseguono: è ad esem- pio lo stesso Fazio a spiegare a Fiorani «che a Gigi, che adesso informiamo», va raccomandato «di non parlarne, per un po' digiorni deve stare lontano da qua», E «Gigi», ormai non è più un mistero per nessuno, è il senatore ^ Forza Italia Lui8i Grillo, titola¬ re di un pingue conto proprio presso la banca Popolare di Lodi, su^ quale sono «in corso indagini» e c^e Pe™ non risulta allo stato indagato. Una chiamata resa fa mosa ^^ affettuosi quanto imbarazzanti ringraziamenti di Fio- rai^ :(^1' Top"10' ^0 sono com" mosso, ho la pelle d'oca, io ti ringrazio, io ti ringrazio... Guarda ^ darei un bacio sulla fronte in questo momento, ma non posso farlo...». Il bacio della morte, visto che un mese dopo, quando Fiorani verrà interrogato la prima volta dai pm, inducendoli a segretare i verbali, parlerà a lungo di quella telefonata, avvenuta poco dopo la mezzanotte dell'11 luglio nello studio del suo legale difensore, l'avvocato Francesco Mucciarelh, e alla presenza di stretti collaboratori, tutti allo stato indagati: il braccio destro Boni; l'uomo dei rapporti con palazzo Koch, Gennaro D'amico; e Attilio Savarè, direttore centrale partecipazioni della banca. E sono proprio le dichiarazioni di Fiorani a verbale, a indurre i magistrati ad iscrivere sul regi. stro degli indagati, con l'ipotesi di insider trading, anche Fazio. Non tanto perché, hanno spiegato ieri, con quella telefonata il Governatore anticipò a Fiorani il contenuto di una comunicazione che 8 ore dopo lo avrebbe comunque ufficialmente raggiunto, ma perché quell'infonnazione, in ogni caso riservata, era giunta anche a terzi. «Subito dopo... Fiorani - è scritto nell'ordinanza del gip aveva chiamato Gnutti per avvisarlo della notizia appena ricevuta. Il finanziere si trovava in una località in provincia di Verona ad una cerimonia di Forza Italia, unitamente al Presidente del Consiglio. Di seguito Gnutti lo aveva richiamato dicendogli che il Presi¬ dente "era rimasto molto contento" della riuscita operazione e che aveva parlato con lui anche della "scalata" Rcs. Sempre nella stessa nottata Fiorani aveva chiamato la moglie del Governatore e poi il Grillo, che però era già a conoscenza del tutto...». L'ipotesi degli inquirenti è che qualcuno avrebbe potuto speculare sul titolo Antonveneta grazie a quell'infonnazione. Intanto sul fronte delle indagini ieri si è svolto per 6 ore a San Vittore l'interrogatorio di Fabio Conti, uno dei due fiduciari svizzeri arrestato martedì sera con l'accusa di associazione per delinquere. Un lungo verbale che però non avrebbe soddisfatto gli inquii-enti e che renderà necessario probabilmente un nuovo incontro. L'interrogatorio dell'ex ad di Bpl, fissato per oggi a San Vittore, potrebbe incastrarlo A ^p^prp ppj ^| .aj MlllcLLcIc Ilei yual jj kpn7hiprp rpntra p .i..y^..b'.;..!!f...z.^H.........??.^. \afarr\mate\rfnn2ta .!5..!5!i..i™Iu^»™.™. . ^ JjT «ti harororin f rnntQss **f « LI UdLtfl CI II I 11 Ul ILC» -Lp i. -i -.i.. -s f~ ni riti .^L'^.. .^Ji^L.. ..?..^. .4 . - r-^A - -l.^ awrphhprn ^.^iil ?~..h H..™™ "«tI^ nn+i h-^ cnon ilaro in Rnrca r.r . ^. r^^H^ .. ..^ Una donna difficile da fotografare. Il giudice Clementina Forleo in una rara immagine colta ieri all'uscita del carcere milanese di San Vittore Oggi l'interrogatorio. Gianpiero Fiorani (foto Imagoeconomica)

Luoghi citati: Crema, Lodi, Milano, Roma, Verona