Amnistia, tutti favorevoli Ma Pannella rimane solo di Maria Grazia Bruzzone

Amnistia, tutti favorevoli Ma Pannella rimane solo il CASO LO SCIOPERO DELLA FAME DEL LEADER RADICALE. SOLO LA LEGA E' CONTRARIA Amnistia, tutti favorevoli Ma Pannella rimane solo Maria Grazia Bruzzone ROMA Sarà dura per Marco Pannella. Magari non mangiare di qui a Natale farà bene alla sua linea ma certo non riuscirà a ottenere che il Parlamento vari in questo scorcio di tempo quell'amnistia per la quale il leader dei radicali, oggi Rosa nel pugno insieme allo Sdi, si batte da anni, a parole e a digiuni. E neppure servirà a raccogliere adesioni ufficiah di partito alla manifestazione natalizia. Troppo distanti restano le posizioni all'interno del centrodestra malgrado la disponibilità di Berlusconi e troppi anche i dubbi ancora presenti nel centrosinistra, mentre i presidenti dei due rami del Parlamento rifiutano di esporsi in prima persona, tanto più dopo che per ben due volte le Camere ci hanno già provato inutilmente. Cosicché appaiono realistiche le previsioni avanzate da un lato dalla Margherita, dall'altro dall'Udo, entrambi favorevoli al provvedimento, secondo i quali «nel tempo che resta si potrà arrivare al massimo a gettare le basi per la necessaria intesa fra i due poh (per approvare l'amnistia servono i voti di due terzi delle Camere) da sviluppare nella prossima legislatura. Dopo di che, per il presidente dei deputati di Pierluigi Castagnetti se si arrivasse a questo «sarebbe un merito di Pannella», mentre per il vicesegretario e responsabile Giustizia dell'Udo Erminia Mazzoni ripro¬ porre oggi la questione (come fa il leader radicale) «non è solo inopportuno, ma ha un sapore propagandistico e strumentale». Romano Prodi, peraltro, in merito non ha ancora una posizione precisa, anche se potrebbe esprimerla prestissimo. Il Professore, fa sapere il suo entourage, «sta studiando» a fondo la faccenda, come è nel suo stile. Ovvero, ha messo al lavoro un gruppo di esperti giuristi che stanno esaminando i problemi delle carceri e dei detenuti in tutti suoi aspetti. «L'amnistia viene spiegato - non è un tema al quale si può essere favorevoli o contrari tout court. Per arrivare a un atto di clemenza quale a suo tempo chiese papa Giovanni Paolo II - una richiesta che non lascia indifferente nessuno - ma che consenta anche al sistema carcerario italiano di tirare un sospiro di sollievo, serve una riflessione approfondita». A proporre che l'amnistia sia comunque «un impegno dell'Unione» è Massimo D'Alema, convinto com'è - e non da oggi che si tratti di «una misura giusta», tanto più dopo che l'approvazione della «mostruosa» legge ex Cirielli avrà l'effetto di riempire ancora di più di povera gente le carceri già al collasso. Questo, e non di più, il presidente ds offre a Pannella, che sollecita a smettere lo sciopero della fame «dannoso per la sua salute». D'Alema ritiene infatti che l'amnistia sia un tema che tocca anche la coscienza dei parlamentari e quindi «sia più giusto raccoghere tante adesioni individuali che non impegni di partito». Ergo, il partito non aderirà alla marcia pannelhana, sebbene anche il coordinatore Vannino Chiti confermi la disponibilità della Quercia all'amnistia (sia pure escludendo i colpevob di terrorismo, mafia e corruzione) e accusi la destra di averla affossata. Difficilmente a marciare ci sarà Luciano Violante, l'ex magi¬ strato che ha sempre visto l'amnistia come un modo sbagbato di svuotare le carceri che in realtà le riempie di nuovo, mentre il problema andrebbe affrontato con la depenalizzazione. Oggi tace. Eppure, mentre il responsabile Giustizia dei Ds Brutti è a favore dell'amnistia, l'ex responsabile Finocchiaro afferma che «non si può fare melina politica sulla speranza di migliaia di persone. Quando ci saranno le condizioni, si farà». Una dichiarazione che appare assai ambigua a Fabrizio Cicchitto. Il coordinatore di Fi conferma la «valutazione positiva» del suo partito sul provvedimento, sia puro senza aderire a marce «per evitare strumentalizzazioni elettorali», Ma rispedisce al mittente le accuse di provenienza ds al centrodestra. «Divisi non siamo solo noi», osserva, pur non negando la contrarietà di gran parto di An. E della Lega che, col ministro Calderoli, ribadisce oggi il suo netto no, attaccando la sinistra: «Amnistia significa rimettere In libertà migliaia di condannati che non hanno nemmeno fatto il gesto di ravvedersi. Tra Caino e Abele la Lega si è sempre schierata con Abele. Non mi sorprende che dopo aver cercato i voti degli immigrati regolari ora puntino ai voti dei delinquenti». Margherita e Udc: è troppo tardi, accordiamoci per la prossima legislatura Marco Pannella, il leader radicale che sta digiunando per chiedere l'amnistia

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