II principe Carlo interrogato sulla morte di Lady Diana

II principe Carlo interrogato sulla morte di Lady Diana LATRAGEDrA NEL TUNNEL DELL'ALMA IL 30 AGOSTO '97 II principe Carlo interrogato sulla morte di Lady Diana H vecchio Al Fayed ha sempre sostenuto la pista dell'omicidio il caso MICHELATAMBURRINO Tanto tuonò che infine piovve. Tanto battagliò il vecchio Mohamed Al Fayed per riaprire l'indagine sulla controversa morte di suo figlio Dodi e di Lady Diana avvenuta nel tunnel parigino dell'Alma il 30 agosto 1997, che infine, all'ennesima petizione presentata, qualcosa è successo. Questa volta a passare sotto le forche caudine degli integerrimi inquirenti di Scotland Yard non è la solita cameriera impicciona ma nientedimeno che il principe Carlo in persona, «interrogato a lungo» su questo giallo macabro che otto anni dopo essersi consumato ancora può rivelare sorprese. A dame ampia notizia è il domenicale Sunday Times specificando che si è trattato di un interrogatorio durato svariate ore : si sono fronteggiati il princiae Carlo e il mago dei casi jrillantemente risolti, John Stevens, già capo della pohzia londinese, investito della delicata missione dal Royal coroner Michael Burgess, il procuratore competente per le indagini relative ai casi di morte violenta nell'ambito della famiglia reale. Eppure, qualcuno si è chiesto, nel 1999 si era già tentato di mettere la parola fine al mistero grazie all'inchiesta della magistratura francese che aveva accertato le cause dell'incidente dovute, fu scritto negli atti, ah'ubriachezza dell'autista, Henry Paul. Ma negh anni Al Fayed padre ha investito nella missione-riapertura del caso tutto il suo potere e tutti i suoi ingenti mezzi. E dunque si arriva ai giorni nostri e all'interrogatorio a Clarence House, residenza ufficiale del principe del Galles. Poco è trapelato in merito alla fitta conversazione tra gh inquirenti e l'erede al trono d'Inghilterra. I portavoce si sono affrettati a divulgare la notizia che nulla è emerso di nuovo, fondamentalmente perché «né il principe né la sua famiglia hanno qualcosa da nascondere». Lo spunto principale é dato da una lettera al vaglio di Scotland Yard, scritta da lady Diana dieci mesi prima di morire. Qui non si legge un timore vago, quanto l'affermazione di un complotto: «Mio marito sta pianificando un incidente alla mia auto, una manomissione dei freni e ferite gravi alla testa, per spianare la strada al suo matrimonio». Che Camilla fosse l'ossessione della principessa é sempre stato fuor di dubbio, certo spingersi fino a tanta precisione è inquietante. La lettera non sarebbe proprio una novità di questi giorni: la sua esistenza fu rivelata nel gennaio 2004, quando si aprì l'inchiesta britannica sulla morte della principessa e che ha rilanciato l'ipotesi del complotto ai danni della coppia Diana-Dodi. Non tanto, si disse allora, per risolvere gh ostacoli che intralciavano l'amore di Carlo e di Camilla, quanto per non esporre la corona all'imbarazzo di un'unione che a corte proprio non andava giù. Mohamed Al Fayed, con tutti i suoi soldi, poteva sì possedere il grande magazzino immagine di Londra, il mitico Harrod's, ma non poteva ottenere la cittadinanza inglese per volere incrollabile della regina Elisabetta. A istillare ulteriori dubbi ci ha pensato James Sprott, medico legale in pensione. Ha elaborato un'ardita teoria: l'autista non era ubriaco e dunque non poteva condurre alla morte, per eccesso di alcohci nel sangue, la coppia febee. Secondo Sprott il risultato d'ubriachezza sarebbe dovuto a una fermentazione innescatasi quando, in seguito allo schianto, il contenuto dell'intestino dell'autista si è mescolato agh zuccheri presenti nel sangue, pur non avendo bevuto. Una tesi azzardata che fa il paio con quella di Simone Simmons, la terapista della principessa. Ha testimoniato su una strana conversazione intercorsa sei mesi prima della morte tra lady Diana e un politico molto noto. Minacciò Diana al telefono: «Non ti immischiare in cose di cui non sai nulla, possono capitare degh incidenti». Il pohtico si sarebbe riferito alla battagha della principessa contro gh armamenti e le mine anti-uomo, che muovevano interessi miliardari. L'erede al trono sentito a lungo nella sua residenza dall'ex capo della polizia londinese La principessa Diana con Carlo d'Inghilterra i misteri Henry Paul l'autista che poteva non essere ubriaco Era al volante della Mercedes a bordo della quale Dodi e Diana morirono. L'inchiesta Francese sentenziò che era ubriaco. Invece ora un esperto sostiene che lo stesso effetto è dato da una fermentazione del sangue causata dallo schianto Nel tunnel dell'Alma i paparazzi arrivarono troppo presto Nel tunnel dell'Alma dove Dodi e Diana persero la vita I paparazzi arrivarono presto. Qualcuno ha anche sostenuto che erano già appostati. Non si è mai capito fino a che punto aiutarono o intralciarono i tentativi di salvataggio il complotto Mohamed Al Fayed lo sostiene da sempre Mohamed al Fayed è sempre stato convinto che suo figlio e la principessa siano stati vittima di un complotto e che l'Inghilterra abbia sempre tentato di insabbiare le indagini. Ora si potrebbero aprire nuovo scenari

Luoghi citati: Galles, Inghilterra, Londra