«Gli islamici sulla scia dei cristiani»

«Gli islamici sulla scia dei cristiani» PARLA RAFFAELE SALINARI, PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE INTERNAZIONALE «TERRES DES HOMMES» «Gli islamici sulla scia dei cristiani» intervista CARLARESCHIA Si, sono tempi duri per il volontariato laico. Raffaele Salinari, presidente della federazione internazionale Terres des hommes, organizzazione non governativa che neha sua mission specifica di prestare assistenza senza vincoli di fede e di etnia, concorda con l'analisi francese. Solo, obietta, «non è una grande novità, almeno per quanto riguarda il mondo occidentale. Il predominio e a volte lo strapotere delle associazioni cristianamente orientate è un fenomeno che parte dall'SOO, attraversa tutto il secolo scorso e continua oggi. World Vision, l'Ong intemazionale più importante e influente, è di matrice dichiaratamente protestante e ha legami con il Dipartimento di Stato Usa. Pian intematonal è assolutamente schierata. E il presidente e il vice presidente di Concord, l'organizzazione-ombrello di tutte le Ong europee, tanto laiche quanto rehgiose, arrivano dalla Caritas. Il vero dato sahente del panorama internazionale in questo momento è invece l'affermarsi della solidarietà islamica». Lo si è visto in occasione del terremoto in Pakistan, con l'appello del redivivo mullah Omar, uno dei fondatori di al Qaeda. «Sì, e lì i soccorsi deh'Islamic rehef per la prima volta hanno battuto sul tempo quelli occidentali, intervenendo in forze dopo poche ore dal sisma. Ma lo si è visto anche in Indonesia in occasione dello tsunami. E in Iraq, e in Afghanistan. Lo si vede, in effetti fin dai tempi della guerra in Kosovo, ed è un fenomeno in costante e fiorente espansione. E' un mondo dove l'aspetto deha solidarietà e quello dell'indottrinamento e della propaganda sono correlate indissolubilmente: ne è un esempio Hamas che nei territori palestinesi inizialmente è nata e si è affermata proprio con le modalità del soccorso e dell'aiuto ai bisognosi e proprio su questo ha basato il suo consenso pohtico» Non esiste una corrente laica, in questo caso? «No, la differenziazione fra solidarietà di ispirazione laica e solidarietà religiosa è esclusivamente occidentale. Le Ong musulmane sono tutte fortemente connotate e tendenzialmente si rivolgono solo ai fedeli dell'Islam». Ma in teorìa i laici hanno una marcia in più. In quanto neutrali sono o possono essere ben accolti da tutti. «E infatti così avviene. Soprattutto nelle cosiddette aree sensibili le Ong laiche sono preferite. Da questo punto di vista siamo vincenti». Ma? «Quello che ci penalizza è l'aspetto finanziario. Le Ong "orientate" godono di appoggi nazionali e intemazionali cospicui, dalla Conferenza episcopale alle lobby dei teocon statunitensi. Hanno mezzi e appog¬ gi. E' un momento difficile per chi non vuole schierarsi». In Itaha come stanno le cose? «C'è una presenza fortissima di Ong di ispirazione cristiana. Il Focsiv, tanto per dire, che attraverso i consigheri spirituah risponde direttamente alla Cei. Poi c'è il Cocis, che raggruppa i laici. E poi, in rappresentanza del pensiero cristiano che non risponde necessariamente alle gerarchie ecclesiastiche c'èilCipsi». Ma se, in pratica, uno desidera aiutare un progetto e vuole sapere a chi e per cosa esattamente serviranno i suoi soldi come deve fare? «La cosiddetta mission di un'Ong, che è indicata in ogni prospetto e nel sito web è piuttosto indicativa in proposito. O almeno dovrebbe esserlo. Poi bisogna valutare caso per caso e progetto per progetto. La solidarietà è un motore sociale fondamentale. Occorre però essere molto trasparenti nel comunicare finalità, ispirazione e orientamenti, in modo che ciascuno possa valutare liberamente».

Persone citate: Cocis, Raffaele Salinari

Luoghi citati: Afghanistan, Concord, Indonesia, Iraq, Kosovo, Pakistan, Terres