Sotto sequestro nove aziende Riciclavano uova con i vermi di Franco Giubilei

Sotto sequestro nove aziende Riciclavano uova con i vermi MAXI SEQUESTRO DEI NAS VENTI ARRESTI IN EMILIA ROMAGNA. PIEMONTE, LOMBARDIA, VENETO, MARCHE E UMBRIA Sotto sequestro nove aziende Riciclavano uova con i vermi I prodotti finivano in dolci, merendine, gelati e pasta Franco Giubilei corrispondente da BOLOGNA Le immagini riprese dai carabinieri del Nas mostrano uova in avanzato stato di putrefazione, coi vermi che fanno capolino fra le crepe dei gusci rotti. Tutta roba che poi andava a finire nel processo di lavorazione dell'ovoprodotto, cioè una sostanza a base di uovo destinata a finire nei nostri piatti: le aziende alimentari, del tutto ignare dello stato adulterato della merce, acquistavano il prodotto e lo utilizzavano a loro volta per la produzione di dolci, merendine, gelati e pasta all'uovo. A questo punto gli ahmenti erano pronti per essere venduti ai consumatori. Ci sono voluti due anni di indagini per portare alla luce un traffico criminale che è partito da Bologna per ramificarsi in buona parte d'Italia, allargandosi all'estero: le regioni interessate sono Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia, Veneto, Marche, Umbria, ma l'organizzazione aveva contatti anche in Spagna, Olanda, Francia e Inghilterra. Il bilancio dell'operazione dà l'idea delle dimensioni imponenti del business illega¬ le: nove aziende del settore alimentare sotto sequestro, 61 persone indagate, otto arresti in carcere e dodici ai domiciliari, sette provvedimenti di interdizione dall'attività professionale e imprenditoriale. Gli indagati sono responsabili di imprese dell'alimentazione e di aziende per lo smaltimento dei rifiuti, oltre a gestori di centri adibiti all'incubazione delle uova e a mediatori commerciali residenti in Italia e nei paesi citati. La loro attività consisteva nel procurarsi negli aTevamenti grandi quantitativi di uova classificate di categoria 2 e 3, che dato il loro stato avrebbero dovuto essere destinati allo smaltimento per la produzione di fertilizzanti, in quanto classificate come rifiuti pericolosi. Le uova rinvenute dagli inquirenti erano coperte di muffe, a volte di venni, eppure l'organizzazione trovava il modo di renderle presentabili e di rivenderle: speciali sostanze chimiche venivano impiegate per eliminare l'odore di putrido, dopodiché le uova venivano mischiate con alimenti genuini per arrivare a un ovoprodotto che apparentemente aveva tutte le carte in regola. Le aziende alimentari, completamente all'oscuro delle manovre, lo acquistavano e lo impiegavano per ricavarne merendine, gelati e pasta all'uovo. L'ultimo anello della catena, i consumatori, si mangiavano il prodotto finito rischiando allergie e altri guai che sono attualmente allo studio: i possibili effetti negativi sulla salute, è stato spiegato ieri in conferenza stampa, si potranno verificare da qui a dieci anni, la situazione quindi andrà tenuta sotto controllo, anche se la pastorizzazione probabilmente eviterà conseguenze particolarmente gravi. Le indagini, condotte dal Nas di Bologna e coordinate dal procuratore aggiunto di Bologna Saverio Piro, hanno portato al sequestro di circa 32 milioni di uova, di oltre 60 tonnellate di prodotto a base di uova (per un valore di 50 milioni di euro), di più di 2.500 tonnellate di prodotti di origine animale, e di quattro macchinari che servono alla sgusciatura e alla produzione di ovoprodotti. Si tratta di centrifughe il cui utilizzo è vietato dalle norme vigenti. Quanto alle aziende sequestrate, sono stati messi i sigilli alla Fattoria Caiconti di Forlì, alla Biovo di Treviso, a Uova d'Oro, Volcar e Agricola Tre Valli, tutt'e tre di Verona, all'Angonova di Cuneo, a Bionature Agroalimentare (che ha sede legale a Ravenna e due stabilimenti, uno a Cuneo e uno a Torino) e alla Fattoria Guglielmi, con sede legale a Forlì e stabilimento a Mantova. I provvedimenti di sequestro sono stati disposti dal Gip di Bologna Grazia Nart. La lunga fila di reati di cui sono chiamati a rispondere gli artefici di questo monumentale traffico di uova avariate vanno dall'associazione a delinquere all'adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari, dal commercio di sostanze alimentari adulterate e nocive alla frode nell'esercizio del commercio, dal commercio di sostanze non genuine spacciate per genuine al furto aggravato e alla ricettazione. Il tenente colonnello dei carabinieri Marcello Galanziha assicurato che «il prodotto è tenuto costantemente sotto controllo, oltre che dai Nas, dalle Asl e dalle altre autorità di controllo». Il procuratore Piro, da parte sua, ha parlato di «una situazione che va seguita con attenzione». I carabinieri hanno sequestrato 32 milioni di uova adulterate

Persone citate: Agricola, Angonova, Guglielmi, Marcello Galanziha, Piro, Saverio Piro