Via alla commissione, scontro sull'aborto di Giacomo Galeazzi

Via alla commissione, scontro sull'aborto L'INDAGINE PARLAMENTARE IL CENTROSINISTRA REPLICA A CASINI: E' UNA DECISIONE INGIUSTIFICATA, LUI NON E' PIÙ' SUPER PARTES Via alla commissione, scontro sull'aborto H presidente della Camera accelera: vuole le conclusioni prima dell'avvio della campagna elettorale Giacomo Galeazzi ROMA Tra le proteste dell'opposizione, Montecitorio indaga sull'aborto e il ministro della Salute Francesco Storace propone di destinare 100 milioni di euro, risparmiati col rinvio del Tfr, ai consultori che collaborano con le associazioni di volontariato. Nel giorno del nuovo appello di Benedetto XVI a «proteggere la vita dal suo concepimento alla sua fine naturale», arriva il via libera dal presidente della Camera Pier Ferdinando Casini all'indagine conoscitiva sullo stato di attuazione della legge 194 da parte della commissione Affari Sociali della Camera. Il disco verde di Casini è contenuto in una lettera inviata al presidente della commissione Giuseppe Palombo, nella quale Casini non manca di indicare paletti precisi. Da mi lato un'indagine che «sia rigorosamente mantenuta entro i limiti di un'attività conoscitiva volta ad acquisire notizie, informazioni e documenti utili all'attività della Camera». Dall'altro, un'organizzazione delle attività «definita in modo tale da contemperare i tempi necessariamente ristretti dell'indagine con l'esigenza di acquisire il più ampio panorama di posizioni e di opinioni in materia, arricchendo il novero dei soggetti da ascoltare, affinché alla Commissione possano essere rappresentate in maniera adeguata tutte le principali sensibilità in argomento». Quanto al termine perla conclusione dell'indagine, il 31 gennaio 2006 proposto, afferma ancora Casini, «non è in alcun modo suscettibile di proroga». L'opposizione che punta il dito contro Casini, accusato di usare la terza carica dello Stato per fare campagna elettorale a vantaggio del suo partito, autore della proposta di indagine, e della sua candidatura alla guida della Cdl. «Decisione poco seria ed elettoralistica», dice il più cattolico dell'opposizione. Clemente Mastella. «Il presidente della Camera - attacca Rosi Bindi - si è già vestito dei panni di presidente dell'Udo: sa perfettamente che in tre settimane non è possibile fare un'indagine conoscitiva. Non sarà un'indagine, ma una farsa». Casini autorizza «per suo interesse un'indagine grave, mutile, assolutamente ingiustificata», fa eco Livia Turco. Ed il Verde Paolo Cento rincara: «Casini è sempre meno un presidente di garanzia della Camera, sempre più un leader di partito». Solidarietà al presidente della Camera, invece, dal centrodestra e dai movimenti cattohci. «La sinistra conferma di non avere il minimo rispetto delle istituzioni», replica il coordinatore di Fi Sandro Bondi. «Scandaloso - dice il capogruppo di An Ignazio La Russa - è l'attacco della sinistra a Casini: il presidente non poteva non autorizzare l'indagine». E di «scelta saggia per un'indagine seria anche in tempi brevi)) parla anche il ministro Rocco Buttiglione. A dimostrare il clima.di tensione, la frecciata-deiministro dèU'intemo Pisanu alla collega Stefania Prestigiacomo, che aveva lanciato l'idea di ima campagna nazionale per la contraccezione: «I valori ai quali si richiama Forza Italia hanno una storia di 2000 armi. Altro che le facezie sulla distribuzione statale di preservativi». Plauso al numero uno di Montecitorio dalla presidente di Scienza e Vita Paola Binetti («indagine è segno di un retto agire di chi governa»). E soprattutto dal Movimento per la Vita: «Ora rivedremo la legge». La presidenza della Camera cerca di buttare acqua sul fuoco, ricordando che «la valutazione di Casini è stata solo di natura regolamentare, senza entrare nel merito» e, tanto meno, «nelle polemiche». E dal punto di vista regolamentare «tutte le richieste di indagini parlamentari sono sempre state autorizzate» dalle presidenze. Quanto alla proposta di un incentivo di 100 milioni di euro dai fondi Tfr per i consultori che collaborano con le associazioni di volontariato, An chiede che venga tradotta in un emendamento alla Finanziaria. L'obiettivo è destinare risorse ai consultori familiari che svolgano un ruolo di prevenzione concreta e una funzione di dissuasione fattiva dall'interruzione volontaria della gravidanza. Una manifestazione anti-abortista del Movimento per la Vita

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