L'AMIANTO IDEOLOGICO di Giulio Anselmi
L'AMIANTO IDEOLOGICO L'AMIANTO IDEOLOGICO Giulio Anselmi A Tav, che dovrebbe collegarci velocemente all'Euro-■pa, rischia di diventare una delle linee di frattura nella cui costruzione noi italiani siamo maestri. Si fronteggiano due fazioni sempre più irrimediabilmente contrapposte: da una parte i fautori dell'alta velocità ferroviaria, divenuta simbolo di modernità e metafora stessa dello sviluppo, dall'altra i difensori dell'esistente, barricati a difesa della valle di Susa. Intervenendo contro l'dsolamento» dell'Italia rispetto alle grandi reti continentali, il presidente Ciampi ha dato al caso del tunnel di Venaus, che dovrebbe rendere possibile l'attraversamenfo delle Alpi, pieno rilievo nazionale. Ma al tempo stesso, per i toni usati e le parole pronunciate, ha sollecitato una mediazione che tenga presenti i due aspetti essenziali del confronto: «Non possiamo permetterci di essere tagliati fuori... dobbiamo usare i progressi delle tecnologie e delle conoscenze scientifiche per garantire la tutela dell'ambiente». La soluzione del problema non è semplicissima: una galleria di 54 chilometri comporta costi stratosferici, un lungo impegno temporale, difficoltà per lo smaltimento dei milioni di metri cubi del materiale di scavo. L'Ue, che si accolla due miliardi di euro di spesa, preme perché si decida in fretta, minacciando di dirottare altrove i finanziamenti. Voci sulla presenza di vene di amianto nel terreno interessato ai lavori si sono dilatate fino ad assumere la dimensione di una nuvola già inquinante. I fondamentalisti della tutela dell'ambiente hanno incendiato gli animi, diffondendo la paura. I poteri politici locali sono stati malaccorti o distratti, accontentandosi di fornire informazioni ai sindaci, ma senza riuscire a comunicare efficacemente, rassicurandoli, con la gran massa dei cittadini. CONTINUA A PAGINA 14 PRIMA COLONNA
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