Un arbitro di ferro nel corpo a corpo tra difesa e accusa

Un arbitro di ferro nel corpo a corpo tra difesa e accusa IL GIUDICE PETTENATI IRONIA E POLSO FERMO NEI MOMENTI PIÙ DRAMMATICI Un arbitro di ferro nel corpo a corpo tra difesa e accusa norcnnaanìn/7 PErSOnacjgiO/Z MARCO NEIROTTI •'••': :' '" - — TORINO Se non ci fosse di mezzo Samue- le, un bambino morto, sarebbe definbaile sportivamente come un bel match. Il procuratore generale Corsi sta ancora arroc- cato sulla prudenza e il silenzio maggiore possibbe. L'awocato Taormina sviluppa il suo ere- scendo. Il presidente Romano Pettenati ascolta, guarda, fre- na, rintuzza. Gestisce e argina sapientemente un possibile spettacolo, con sorriso o pater- no cipiglio. «Avvocato, il gesto è stato espressivo». E quando l'altro si ritira in buon ordine: «Allora siamo d'accordo». Processo me- diatico, ma soprattutto proces- so emotivo. Si tratta di gestirlo: «Diamo atto di questo», dice, Come si fa a pensare che...? tuona il legale. E lui: «Non si pensa niente. Sto soltanto riflet- tendo a voce alta, così almeno tutti sanno su cosa sto rifletten- do». Ride con simpatia la pia- tea. Elegante, calmo, pronto a frenare tutte le rincorse. Que- sta è una cosa seria. Nessuna concessione ab'emotività. E'lì la grandezza. Non emozioni, dibattito. Pettenati è imperscrutabile. Tanto che quando gli vien da ridere si porta una mano davan- ti aba bocca e con eleganza evita. E' un duello di calma, «Mi aspettavo un ufficiale», dice Taormina a proposito del Ris. E lui, quieto: «Va bene un appuntato». Parte un fuoco di fila di accuse. E lui: «Queste sono sue considerazioni, avvo- cato», «Lo sappiamo fin dalla prima udienza, avvocato», «Ve- diamo allora il verbale della precedente udienza», e, ancora, rivolto all'appuntato venuto da Parma - fermo, rigoroso nelle risposte e nel comportamento - ((ie c^ce qualcosa l'affermazio- ne del difensore?». Rimane calmo anche quandoTaormina scatta contro un Pro-curatore Generale paziente dapreoccupare qualunque difen- sore. Però lo blocca: «Non deve fare queste invettive. Non le deve fare. Avvocato...Taormi- na, lei è responsabile delle sue affermazioni». Si sta parlando di carte e carteggi fra inquiren- ti e magistratura: «Non le per- metto di continuare. E non per nascondere qualcosa». E di se- guito: «Forse la mia lentezza psicologica non mi permette di seguirla». Quindi subito: «Semi promette di ascoltare...». Come un buon padi-e di fami- glia. Pacatezza a oltranza. Do- pò lo scontro con l'inappuntabi- le appuntato del Ris, il presiden- te ha un attimo di fastidio: «Lo possiamo licenziare? Le invetri- ve a questa corte non interessa- no. Vuole fare altre domande?», Io rappresento la mia opinione, dice il legale. E lui: «Appunto». E' bella questa pacatezza. Anche quando è costretto a leggere interminabib pagine di verbali. Sembra un padre con i figb e Harry Potter. Invece legge roba dura, cose dalle qua- li dipende una sentenza. Con- trolla ogni sfumatura, U presi- dente. Il Procuratore Corsi but- ta un po' di ironia contro la Difesa: «Vorrei tornare al con- creto. E' possibbe?». La platea ride. Il Procuratore aggiunge qualche dettagbo. Pettenati, im- parziale: «Il Procuratore è pre- gato di non dialettizzare laquestione». Andata e ritomo. Appenaqualcuno ingrana la marcia - più la Difesa che non un'accusache aspetta b momento - laCorte si fa sentire. Parte una sequela di foto e Pettenati è preciso: «Se non riesce a vederle qualcuno tra quelb che DEVONO vedere, lo dica». E ribadisce: «Mi riferisco al dovere giuridico di vedere». Non il pubblico, non i giornalisti, soltanto le parti in causa». E' gentile con il teste, come è stato nebe altre due udienze. Ascolta, anche i silenzi, le pause, Quando l'avvocato Taormina parla di un eccesso di interesse giomab-tv suba vicenda, di «baraccone massmediatico», riesce a contenere il sorriso. Dev'essere una ^e^a ^a^ca' ma funziona- Soprattutto tra il pubbbeo. Divampa la requisitoria centro la perizia psichiatrica. Si arriva, da parte della difesa. ab'attacco duro contro la consulenza di parte del professor Ugo Pomari, ai fili sottbi fra capacità di mtendere ostare in processo- L'impassibile Procuratore Corsi rilancia le frecciate come se stesse tornando da una piccola distrazione che non c'è stata: «Forse ho voluto capire male», Al Presidente non sugge una battuta. Registra anche bpassato, gb atti. Quando rientra in aula, con la Corte, dopo la pausa richiesta dal professor Taormina, è meticoloso nello spiegare perché la perizia psichiatrica sì («la diresa l'aveva perfino chiesta in subordine»)perché no ab'interrogatorio nuovo deba dottoressa Satragni. E' pacato e parla a nome dtutti in questo match spettacolare che si chiude a sera. Una giustizia che fa schifo», dice l'avvocato. Lo dice il difensore o lo dicono anche l'ex sottose gretario e il parlamentare? Si lenzio. i p crUprm^nllP ^..^M. ^. . dy .^ a rinPtl7innP d ^'H^. ^V1 lt; npj tpntativ/n I.'^i L.t::'.,Lc:,.l-'vlJ, pjj r^n|pnprp ^l .^■^'.'Lt'.' ^ ^ Parjn T^nrmina 5?! ™H!::!^

Persone citate: Harry Potter, Pettenati, Romano Pettenati, Satragni

Luoghi citati: Parma, Taormina, Torino