La Camel offre Biaggi più una cifra da record ma neanche i team senza soldi vogliono Max

La Camel offre Biaggi più una cifra da record ma neanche i team senza soldi vogliono Max GUERRA FREDDA LE GRANDI CASE GIAPPONESI OSTACOLANO LA NUOVA AVVENTURA DEL PIRATA La Camel offre Biaggi più una cifra da record ma neanche i team senza soldi vogliono Max Enrico Biondi Sgombriamo subito il campo da equìvoci: quella die stiamo per raccontarvi non è ima barzelletta e neppure una favola. E' una storia vera, al limite dell'incredìbile, ma con una sua morale ben precisa. E cioè che il mondo del motociclismo, a parer nostro, si è messo a girare al contrario: non solo le strette dì mano, ì contratti, la parola data non hanno più alcun valore (e dì quello ce ne eravamo accorti da tempo), ma adesso anche i soldi, montagne dì dollari per essere precisi, non allettano più. Incredibile ma vero: da quando il motomondìale edizione 2005 è andato in archivio lo scorso 6 novembre a Valencia, c'è un magnìfico pilota con quattro titoli mondiali sulle spalle che non riesce più a trovare una m^to da guidare. E questo nonostante abbia l'appoggio dì uno sponsor straordinariamente ricco come la Jti, colosso giapponese del tabacco presente nel motomondìale con il marchio Carnei, disposto a mettere sul tavolo la bellezza dì 10 milioni dì dollari pur dì far correre il suo protetto. Per chiarezza, occorre anche aggiungere che Biaggì ci ha messo molto del suo nel cacciarsi in questo guaio. Carattere difficile, spigoloso, scostante (tipico dì una persona estremamente timida nonostante faccia dì tutto per dimostrare il contrario), Biaggì ha spesso e volentieri parlato a sproposito, accusando prima la Honda, poi la Yamaha e recentemente dì nuovo la Honda dì non mettergli a disposizione una moto con la quale poter combattere contro Valentino Rossi, il suo chiodo fìsso ormai da qualche anno. Per questo motivo, per la sua lingua troppo taghente, Honda e Yamaha hanno deciso dì fare «cartello», creandogli terra bruciata intomo e negandogli non solo le moto «ufficiali», ma anche quelle «clienti» (e qui sta la novità), quelle cioè affidate ai team privati che pagano fior di leasing per far correre i propri piloti. Questa idea, lanciata dalla Honda, dì «comandare in casa d'altri» non è andata giù ai dirigenti della Carnei: non volendo sottostare ai diktat di Tokyo, ha decìso di metter Biaggì sul mercato, garantendo a chi lo vorrà in squadra la bellezza, appunto, di 10 milioni di dollari. Pronta cassa, cash, maledetti e subito. Ora, per capire che cosa rappresentino nel motomondìale 10 milioni di dollari, è bene sapere che con questa cifra una scuderia della classe 125 ci può correre per 10 stagioni dì fila, qualche anno dì meno se sì passa alle quarto dì litro. Insomma, ci sarebbe la fila, dinanzi alla sede della Jti, per avere a disposizione quelbadget. Nella MotoGp invece sta avvenendo l'opposto: dopo la Honda, che in pratica ha negato la bellezza dì 7 moto al pilota romano (oltre alle due ufficiab, quelle affidate ai team clienti di Pons, Gresinì e Konìca Minolta), anche la Yamaha sì è allineata, vietando al team francese dì Hervé Poncharal dì dare una moto a Biaggi. Valentino Rossi in tutto questo non c'entra per nulla: 1 ordine è arrivato dritto dritto da Lin Jarvis, senior manager della Casa giapponese rilanciata dal campione di TavuUia, che sì è così vendicato delle dure parole che Max non gli ha mai lesinato sin da quando correva con la Yamaha. E così l'uomo Carnei con la sua vabgetta carica dì 10 milioni dì dollari ha ripreso il cammino alla ricerca dì una scuderìa o di un team affidabile e «desideroso» dì far correre Biaggì. Più passa il tempo e più le cose però si complicano. Max ostenta sicurezza. Recentemente a Milano ha dichiarato: «Vedrete che non resterò a piedi». Sarà così, senza dubbio. Però in giro, di moto competitive in grado dì fargli fare una figura dignitosa contro Rossi S- Company, non ce ne sono molte: fuori causa la Ducati (già a posto con Capirossi e Gibemau e protetto dal concor¬ rente sponsor tabaccaio Philip Morris), scartato il team dì Kenny Roberts (che dovrebbe impiegare motori Honda) e quello dello spagnolo D'Antin (le sue Ducati non sono competitive con ì pneumatici Dunlop), non rimangono che Kawasaki e Suzuki. Sulla prima il colore giallo dello sponsor fa a pugni con la decisione Kawasaki dì mantenere il classico colore verde-ninja (che ribadirà dopo un anno sabbatico anche nel mondiale Superbike 2006). Per quanto riguarda la Suzuki, i problemi nascerebbero dalla difficoltà dì costruire e trovare il supporto tecnico per una terza moto. Tutti problemi, a nostro parere, che 10 mìUonì dì dollari potrebbero tranquillamente risolvere. A meno che nel frattempo il «cartello» anti-Biaggi non abbia fatto proseliti. In questo caso la Carnei si ritirerebbe dal motomondiale con un anno d'anticipo rispetto alla scadenza del contratto. Quanto a Biaggi, questo inverno lo potreste incontrare sulle alture dì Montecarlo, intento a fare lunghe sgroppate in mountain bike. Max Biaggi, 34 anni, ha un|ecord curioso: non salta un Gran Premio 'jàal Gp di Francia del '92 Enel 2006 porrebbe restarea piedi MONDIALE 2006: UN BEL REBUS toWtwmmmm mmmwwmm mmim-M■ Honda Hayden - Pedrosa Repsol ■ Honda Gresini Melandri - Ellas Fortuna ■ Honda Pons Checa? - Stoner? ? ■ Honda Montiron Tamada Konica Minolta ■ Kr Roberts ^^^^KuilsStRdJeite? ? ■ Yamaha Rossi - Edwards Gauloises? ■ Yamaha Tech 3 '^BiP'Ellison? ? ■ Ducati Capirossi - Gibemau Marlboro ■ Ducati DVtatin Cardoso-X ? ■ Kawasaki Nakano - De Puniet ? ■Suzuki Hopkins-Vermeuten , ^Rizia ■ Wcm ? ? Una carriera movimentata Max Biaggi è nato a Roma il 26 giugno 1971. Ha debuttato nel Motomondìale nel '91, nella classe 250 dove ha conquistato 4 titoli mondiali consecutivi, dal '94 al '97 in sella all'Apriiia (tre mondiali) e alla Honda. Dal 1998 (foto) gareggia nella classe MotoGp dove ha conquistato 13 vittorie senza mai arrivare al titolo Honda-Yamaha e ancora Honda: a differenza di Valentino Rossi, Max Biaggi si può dire sia salito sulle moto giuste nel momento sbagliato. Cominciò nel '98 (Honda) ma si trovò la strada sbarrata da Mick Doohan. Provò a cambiare marca, ma iniziò lo strapotere di Rossi che è continuato anche in queste ultime due stagioni, a moto invertite Il Mondiale rischia di perdere uno dei protagonisti delle sfide che più hanno appassionato i tifosi in questi ultimi anni. La sua rivalità con Valentino Rossi ha raggiunto altissimi indici di gradimento, ma ha innescato anche episodi spiacevoli come quello del 2001 a Barcellona, quando i due vennero alle mani sulla scaletta che porta al palco Biaggì è conosciuto anche come un instancabile latin-Io ver. Dopo la love story con la conturbante Anna Falchi, Max è stato visto in compagnia della bella soubrette e attrice Valentina Pace, con l'ex Miss Italia Arianna David, la conduttrice Adriana Volpe, le modelle Ralitza e Andrea Orme. L'attuale fiamma è Eleonora Pedron (foto) anche lei ex Miss Italia

Luoghi citati: Barcellona, Francia, Italia, Milano, Montecarlo, Roma, Tokyo