Cassano in campo All'Olimpico qualcosa si muove
Cassano in campo All'Olimpico qualcosa si muove il punto ROBERTO BECCANTINI Cassano in campo All'Olimpico qualcosa si muove S caghete voi. Le anime scosse di Ibrahimovic (doppio assist e pallonata a Cottafava). Il ISQ-gol di Del Piero, a due da Boniperti (al sito della società non risulta? pazienza). Tappa di trasferimento: la. Juventus rimonta il Treviso; l'Inter, a Messina, elude il piano Marshall promesso da Berlusconi e non fa sconti. Sabato sera, il Milan si era complicato la vita con il Lecce. Le grandi onorano il pronostico. Per la cronaca, Mutu, Del Piero, Recoba e Inzaghi sono riserve. Riserve che sarebbero titolari ovunque. Il dettaglio spiega il troppo di pochi e il poco di troppi. La marcia della Juve non ha eguali in Europa: mighor attacco (con il Milan), mighor difesa; 36 punti su 39. Nel posticipo, vibrante pareggio fra Roma e Fiorentina. Gol di Tommasi su tocco di Cassano. Proprio eoa. Non viceversa. Damiano Tommasi: ginocchio sbriciolato in un'amichevole dell'estate 2004, la paura di aver chiuso, la forza di rimettersi in gioco, al minimo sindacale. Antonio Cassano: il ribelle, quello che «il contratto non lo firmo e a giugno me ne vado, gratis». Subito in campo, subito protagonisti. Il saggio e il guitto avevano litigato in allenamento. Acqua passata. Insieme, orientano la sfida. Al sigillo provvede la Fiorentina. Veniva da cinque successi. l'ultimo sul Milan. C'è Totti, menomato. C'è Toni, accerchiato. Roma coraggiosa. Fiorentina reattiva. Paratona di Frey su Cassano, auto-traversa di Kuffour su Dainelh. Nella ripresa, la svolta. Entra Pazzini, rigore ed espulsione di Mexes. Toni trasforma; e sono sedici. A Spalletti mancavano Penrotta, Mancini e Chivu, Applausi a Cassano al momento del cambio: qualcosa si muove, finalmente. Strano: la Roma in dieci spaventa la Fiorentina ùo undici. Prandelb si farà sentire: l'occasione era ghiotta, ci voleva più faccia tosta. Inzaghi aveva già fulminato il Palermo. «Mi so arrabbiare nel modo giusto», ha detto. Meno male. C'è chi continua ad arrabbiarsi nel modo non giusto: Di Natale, scandalosamente recidivo. E, per questo, escluso dalla trasferta dell'Udinese a Parma. Ha vinto Cosmi, al di là dello scarto. In casa, Milan e Juve sono un rullo: sette su sette. Ma per battere il Lecce - un buon Lecce Ancelotti ha dovuto aspettare il 94'. In regime di abbasso il turnover, decide la staffetta Gilardino-Inzaghi. Se il gol-lampo di Pirlo e l'abbuffata di Istanbm possono giustificare gh errori di mira e il calo di tensione, rimane l'ennesima gaffe difensiva sulT ennesima palla spiovente. L'allenatore glissa. Il problema è lì, davanti a Dida e compreso Dida: a turno, si addormentano tutti. Il Milan incassa un gol a partita. Per lo scudetto, serve un lucchetto più solido. Juve, Milan. La solita minestra? Consohamoci. In Inghilterra, il Chelsea fa sbadigliare (più 10 sul Manchester United). In Germania, il Bayem ha messo fuori la freccia (più 6 sulTAmbuigo). In Francia, il Lione ha in tasca il quinto titolo consecutivo (più 11 sull'Auxerre), Da noi, bene o male, ci sono due squadre in cinque punti. Soltanto la Spagna offre un intreccio più palpitante: Barcellona e Osasuna 28, Villarreal, Siviglia e Celta 23. Domenica, Fiorentina-Juventus. Ultimo «attentato» al menù dei clienti fissi. Del Piero a due gol da Boniperti
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