I periti tornano nella villa dei Franzoni

I periti tornano nella villa dei Franzoni LE IMMAGINI SUBITO DOPO L'OMICIDIO IN TRIBUNALE ALLA MAMMA I GIUDICI DEL PRIMO GRADO HANNO INFLITTO 30 ANNI I periti tornano nella villa dei Franzoni Oggi a Torino seconda udienza del processo d'Appello per Tomicidio del piccolo Samuele Alberto Caino TORINO Sopralluogo notturno nella villa di Cogne, ieri notte. Deciso dai periti che stanno lavorando sulle contestate tràcce individuate dai consulenti della difesa per indicare la via di fuga di un assassino alternativo ad Annamaria Franzoni. Dopo mesi di misurazioni e prelievi sui pavimenti, in particolare del garage dove i consulenti dell'avvocato Carlo Taormina avevano rilevato 33 tracce riconducibili a una scarpa (destra), il ritorno dei periti nella casa del delitto di Samuele fa pensare a qualcosa di importante. Li si credeva impegnati a stendere le conclusioni di tanto lavoro, e invece sono stati di nuovo lassù. Se non è stata soltanto una ricognizione generale, di notte, nelle stesse condizioni in cui effettuarono la loro indagine i consulenti della difesa, si dovrebbe ritenere che i periti sono risaliti a Montroz a fare altri accertamenti. Si potrà saperne qualcosa di più nelle prossime ore, durante la seconda udienza del processo alla madre di Samuele, prevista dalle 11 in una maxi-aula nel seminterrato del palazzone di giustizia torinese. A Montroz, ieri notte, vi erano anche i consulenti di accusa e difesa. Ed è probabile che l'avvocato dell'imputata faccia conoscere la sua versione. Nell'udienza d'apertura, mercoledì scorso, Taormina aveva attaccato anche quei periti. La sua strategia difensiva ha già prodotto una prima sortita contro ciò che l'avvocato ha definito la «peri- zia Cosso» (il giudice che l'ha disposta): «Residui di sangue sono stati individuati dai miei consulenti sulla porta d'ingresso e sullo stipite». Il procuratore generale Vittorio Corsi aveva giocato d'anticipo: «L'avvocato ora insiste sul percorso dalla camera da letto verso il piano superiore e la porta d'ingresso, e su nuove tracce di sangue mai viste dal Ris. Se non sbaglio c'è già una perizia in corso anche su quell'area». Così Taormina ha replicato: «Non è vero che la perizia Gesso vi abbia atteso». E' stata più di ima schennagha. Tanti hanno parlato, dopo quell'udienza, di clima sereno, ma oggi i giudici della Corte d'Assise d'appello si presentano in aula con la loro prima ordinanza, si comincia a decidere e a influire sugli equilibri processuali. Se si dispone una nuova perizia psichiatrica sull'imputata, Taormina dovrà dire anche in aula che Annamaria Franzoni non intende sottoporvisi. Mercoledì, almeno in aula, non l'ha fatto. Secondo. Il difensore di Annamaria Franzoni vuole invece una perizia collegiale sul pavimento della camera da letto dei Lorenzi. Perizia che, possibilmente si estenda al percorso fino alla porta d'ingresso. Punta sul video girato la mattina del delitto in casa, in particolare in quella stanza. La procura torinese (che indaga sullo stesso Taormina, i Lorenzi e i loro consulenti per calunnia e frode processuale), dopo averlo avuto dai carabinieri del Ris, l'ha depositato fra gli atti della sua inchiesta nel marzo scorso mettendolo a disposizione della difesa. Si è già visto abbondantemente in tv, oggi si dovrebbe visionare anche in aula. Con altri filmati e album riassuntivi di tutte le immagini a disposizione. Probabilmente anche immagini di quello stesso pavimento a disposizione delle parti da parecchio. In foto d'archivio si nota il pigiama sul letto, e non a terra, posizione che spiegherebbe, secondo la difesa, l'imbrattamento dell'indumento a contatto con le macchie di sangue riversatevi durante il massacro. Taormina ha depositato la scorsa udienza una relazione scritta sul video girato dal suo investigatore privato (indagato per calunnia). Vi si ricostruisce l'appostamento del «vero» assassino, la corsa in casa e la fuga durante l'assenza della Franzoni per accompagnare l'altro figlio allo scuolabus. Lo scopo: dimostrare che il mostro poteva non essere visto da lei. Il contrario di quanto il 27 aprile 2002 accertarono con la loro analoga simulazione i carabinieri di Aosta. Venerdì, di quel video Matrix ha mandato in onda una versione in cui l'investigatore privato indica per nome e cognome l'«assassino». Non si sente farlo (la regia lo «copre») ma dal contesto della successiva conversazione animata da Taormina si evince che si tratta ancora di Ulisse Guichardaz, il vicino di casa che la procura torinese ritiene un calunniato. La corte ammetterà l'ultimo sforzo dell'investigatore privato? Annamaria Franzoni oggi tornerà in aula per il processo d'Appello le telefonate TRE MINUTI Al centro del processo anche le telefonate di Anna Maria Franzoni per ì soccorsi a Samuele agonizzante. Sono tutte tra le 8,27 e le 8,30. Hanno importanza per sequenza e contenuti, per analizzare la reazione dell'imputata. I DUBBI Quale è stata la prima telefonata, alla dottoressa Ada Satragni, che abita a 200 metri da lei, oppure al «118»? Il giudice a latere Luisella Gallino ha detto in aula: «I tabulati non danno riscontro della telefonata al 118 pur dando quella allo stesso numero delle 5,30 (quando il marito di Anna Maria chiama perché la moglie si sente male, ndr). Alle 8,27 è registrata la telefonata alla Satragni, alle 8,29 e 34 al 118». Un'altra chiamata importante è auella che Anna Maria fa qualche secondo prima all'azienda del marito. A chi risponde la donna ripete per due volte «Samuele è morto». In nessun'altra telefonata parla di morte. Circostanza che secondo il giudice dimostra come Anna Maria abbia usato «termini riduttivi» sulle condizioni di Samuele con il 118, per allungare i tempi di intervento, mentre è stata esplicita quando ha telefonato all'azienda del marito. [e. mar.] ILPIGIAWIA Nell'immagine si vede parte del pigiama sul letto in cui fu ucciso Samuele. La posizione dell'indumento è rilevante perché potrebbe essersi sporcato venendo a contatto con il sangue e non durante l'assassinio. IL LETTO L'immagine si allarga al resto del letto, con la bacinella usata dalla dottoressa Satragni (a sx) per pulire il bimbo dal sangue. Il medico fu il primo ad accorerre dopo il delitto. ' pigiama si intravede nel circoletto 3 IL PIUMONE Un'altra parte del pigiama spunta dal piumone piegato. Aterra: gocce di sangue e garze usata dalla dottoressa per lavare Samuele. Le gocce potrebbero essere conseguenza dei soccorsi e non dell'assassinio. ^fàM