Tagli ai sussidi verdi: «La Ue deve fare di più» di Maurizio Molinari

Tagli ai sussidi verdi: «La Ue deve fare di più» COMMERCIO INTERNAZIONALE IL FAR EAST CHIEDE MENO VINCOLI ALL' ACCESSO SUL MERCATO Tagli ai sussidi verdi: «La Ue deve fare di più» Maurizio Molinari inviato a PUSAN (Sud Corea) n summit delle 21 nazioni del Forum dell'Asia-Pacifico (Apec) si è concluso con un appello all'Europa affinché riduca i sussidi ali agricoltura al fine di evitare il fallimento del vertice dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) in programma il 13 dicembre a Hong Kong. «Chiediamo con urgenza alle nazioni che hanno un maggiore ruolo nel sistema commerciale di mostrare più flessibilità al fine di far procedere i negoziati» recita il testo conclusivo firmato dai 21 leader che indossavano il tradizionale copriabi- to coreano «Durumagi», con un chiaro riferimento all'Unione Europea. «Non c'era bisogno di mettere nomi nero su bianco ha spiegato il ministro degh Esteri filippino Ablerto Romulo - è ovvio a chi ci riferiamo». E' bastato un giro di tavolo fra i leader dell'Apec nel palazzo di vetro del Bexco per verificare l'accordo sulla risposta da dare alla proposta dell'Ile di aumentare del 38 per cento la media dei tagli sui dazi agricoh. «L'Europa deve adottare una posizione più avanzata e flessibile - ha spiegato il ministro degh Esteri della Corea del Sud, Ban Ki-moon - e ciò che l'Apec vuole dire è che la palla ora è nel campo dell'Ile, tocca a loro prendere l'iniziativa». Il documento approvato prende atto della presenza di «considerevoli divergenze» con l'Ue e suggerisce una «Road Man» di negoziati per evitare un nulla di fatto ad Hong Kong dove il Wto si riunirà nel tentativo di trovare un accordo sul commercio globale - il terzo round di Doha - mettendosi alle spalle il fallimento registrato all'ultimo summit di Cancan. «Bisogna rompere l'attuale impasse nei negoziati sull'agricoltura - sottolinea il documento-in particolare per quanto riguarda l'accesso ai mercati, perché solo così si sbloccheranno anche altri tavoli di trattativa inclusi i prodotti non agricoh ed i servizi». Australia e Canada hanno tentato di spingere l'Apec su una posizione ancora più dura nei confronti delTUe ma alla fine a prevalere sono state le posizioni di Corea del Sud e Messico accomunati dalla volontà di non pregiudicare da subito l'esito del Wto. «Se i negoziati rischiano di fallire - sono state le parole del presidente messicano Vicente Fox - la responsabilità è di nazioni come la Francia e la Spagna che più di altre si oppongono alla riduzione dei sussidi agricoli». In questa cornice gh Stati Uniti hanno posto le premesse di una mediazione: prima il presidente George W. Bush ha sposato la richiesta del premier britannico Tony Blair all'Ue di «fare di più» sulla riduzione dei sussidi all'agricoltura e poi il consigliere per la sicurezza nazione, Stephen Hadley, ha fatto sapere a Bruxelles che «se vi sarà questo passo avanti altri Paesi seguiranno con misure analoghe sui tavoli relativi a prodotti industriah e servizi». Come dire, se l'Unione Europea farà il primo passo e andrà oltre la quota promessa del 38 per cento saranno poi gli Stati Uniti a gettare il proprio peso sulle trattative al Wto per ottenere dall'Apec - le cui economie sommano il 57 per cento del commercio mondiale - passi indietro equivalenti. «Lavoriamo assieme alle nazioni dell'Apec - ha detto Bush nel discorso radiofonico settimanale - per creare un commercio globale più libero e più giusto». A Pusan si è trovato l'accordo anche su un piano comune contro l'influenza aviaria e su una maggiore cooperazione contro il terrorismo e la proliferazione delle armi di distruzione di massa - un chiaro riferimento alla Corea del Nord - mentre Bush non ha ottenuto un esplicito monito al rispetto dei diritti umani in Birmania. La mediazione Usa «Se vi sarà questo passo avanti altri Paesi adotteranno misure analoghe su prodotti industriali e servizi» I paesi del Forum Apec auspicano flessibilità per evitare il fallimento del round di Hong Kong Il presidente messicano Vicente Fox

Persone citate: Ban Ki-moon, Bush, George W. Bush, Stephen Hadley, Tony Blair, Vicente Fox