Il pio Tarolli e quegli «ingrati» alla curia di Trento

Il pio Tarolli e quegli «ingrati» alla curia di Trento POlirVUCA IL SENATORE UDC AVEVA DESTINATO 5 MILIONI ALLA CHIESA DELLA SUA DIOCESI CHE PERO HA RISPOSTO «NO GRAZIE» Il pio Tarolli e quegli «ingrati» alla curia di Trento D giornale ecclesiastico «Queste donazioni gettano solo benzina sull'anticlericalismo» Raffaello Masti ROMA —— Se glielo avessero detto prima, povero senatore Ivo Tarolli! Ha fatto fuoco e fiamme per far assegnare alla diocesi della sua città (Trento) cinque milioni di euro per un evento interreligioso - di pace, dialogo, amore, fratellanza, eccetera - e proprio la diocesi, attraverso un suo «house organ» (diciamo così) .gli replica, sostanzialmente, con un «no, grazie». «L'iniziativa personale del senatore Ivo Tarolli - dice infatti in un editoriale non firmato il settimanale diocesano "Vita trentina", diretto da don Ivan Maffeis - che in Finanziaria destma alla diocesi di Trento cinque milioni di euro non richiesti, oltre a destare sconcerto ed imbarazzo nei credenti, getta benzina sul fuoco di un anticlericalismo che giudica la Chiesa con la lente dei privilegi». Si capisce, dice ancora l'editoriale, che «a cavai donato non si guarda in bocca, il proverbio però esprime una logica corrente, che non può essere quella della Chiesa. Infatti, se la sua mano destra non deve sapere cosa dona la sinistra, quando riceve a piene mani non può esimersi da una domanda etica. Ci sono biglietti vincenti della lotteria che costano troppo». Inutile dire che l'uscita del zelante monsignore non è piaciuta per niente a Tarolli, il quale non solo crede che «quelli del settimanale» siano stati messi su da «giornali locali» che ce l'hanno con lui, ma che l'autore del corsivetto «non abbia nemmeno parlato con quelU del piano superiore». Insomma: don Ivan ha sparato grosso senza neppure informare il vescovo. Luigi Bressan, che in questi flomi era impegnato nell'assemlea della Cei ad Assisi. In tutta questa disputa canonico-finanziaria, una cosa certa però c'è. e sono i 5 milioni di euro destinati alla diocesi trentina e oculatamente inseriti in un decreto fiscale che è servito a veicolare i desiderata di molti parlamentari e di altrettanti campanili. «Due anni fa a Stoc¬ carda - spiega Tarolli - si è tenuto un incontro interreligioso con rappresentanti di circa 150 confessioni cristiane e non. Tutti capiscono - spiega il senatore - quanto importante sia il dialogo tra le religioni di questi tempi e con i fatti di terrorismo ...» eccetera, eccetera. Insomma che cosa si decide a Stoccarda? Che Trento, per essere stata sempre ponte tra le culture religiose cattolica ed evangelica, per aver ospitato il famoso Concilio a tutti noto, e via discorrendo, è la sede giusta per ospitare con una periodicità da stabilire (orni due anni, ogni quattro?) un bell'incontro interreligioso portatore di pace e dialogo. Ma poiché «senza i quattrini non si canta la messa», come dice il proverbio mai tanto calzante, e per attrezzare la città alla bisogna servono, per l'appunto, quei cinque milioni di euro e anche in fretta, perché il prossimo appuntamento è per l'ottobre prossimo. Non c'è tempo da perdere, dunque. E quanto a don Ivan... Ivo Tarolli, senatore dell'Udc

Persone citate: Ivan Maffeis, Ivo Tarolli, Luigi Bressan, Tarolli

Luoghi citati: Assisi, Pero, Roma, Stoccarda, Trento