Mahler e la poesia cinese
Mahler e la poesia cinese Mahler e la poesia cinese Giovedì 17 novembre l'Orchestra Rai dirige Tate, cantano Gambill e Breedt STRANO connubio, si direbbe, quello tra Mahler e la poesia cinese, sia pure attraverso la traduzione in tedesco di Hans Bethge. Ma poi la lettura dei testi ci fa capire. La natura, l'amicizia, il piacere del vino e dell'amore, e il distacco dalla vita: punti di riferimento esistenzialistici che paiono fatti apposta per sollecitare l'estro musicale di un raffinato nevrotico come Gustav Mahler. Nacque così nel 1907-1908, come una sinfonia fuori ordinanza, «Il canto della terra» per orchestra con le voci di un tenore e di un contralto. Ascolteremo questa suggestiva e struggente pagina giovedì 17 novembre (20,30) e venerdì 18 (21 ) per la stagione Rai al Lingotto. A tirare le fila dal podio ci sarà Jeffrey Tate, direttore onorario della Sinfonica Nazionale, e accanto a lui i cantanti Robert Gambill e Michelle Breedt. Le sei poesie sono tratte da «Il flauto cinese» e si collegano tra loro con sopraffini agganci interni. Il complesso orchestrale è ampio (comprende ottavini, controfagotto, celesta, mandolino, due arpe), ma viene utilizzata per lo più in gruppi limitati, trasparenti e delicati. Uno spazio a sé occupa il sesto Lied (Il commiato), lungo praticamente quanto il resto del «Canto», che vagheggia un sereno approdo laddove «l'orizzonte azzurro risplende sempre». In precedenza sarà proposto un brano dal più limitato organico, r«Idillio di Sigfrido» di Wagner. In effetti esso venne eseguita per la prima volta in casa del compositore, la mattina di Natale del 1970, come regalo alla moglie Cosima che compiva gli anni il 24 dicembre e che in giugno gli aveva donato il figlio Sigfrido. Nessun legame dunque con l'opera della «Tetralogia», anche se qualche tema del ciclo vi affiora. E' ima pagina improntata alla serenità, che si ascolta volentieri e fa da ideale battistrada al problematico capolavoro mahleriano. [I.O.] Jeffrey Tate dirige l'Orchestra Rai giovedì 17 e venerdì 18 novembre al Lingotto
Persone citate: Breedt, Gambill, Gustav Mahler, Hans Bethge, Jeffrey Tate, Mahler, Michelle Breedt, Robert Gambill
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