Nel fantastico Medioevo, seguendo Mago Merlino

Nel fantastico Medioevo, seguendo Mago Merlino Nel fantastico Medioevo, seguendo Mago Merlino 1 UTTI i libri di Laura Mancmebi sono maci chine nanativeinutiI b, e qui sta la loro bebezza. Non hanno il suono rombante di una Ferrari, ma il rumorino discreto di una utilitaria che procede con andatura regolare, senza incepparsi md prima di approdare tranquiba alla meta. Più che macchine, sembrano macchinine, quebe con cui abbiamo giocato da bambini, che ci regalano la grazia deba miniatura e i colori debcati della memoria. Hanno la misura del romanzo breve, un centindo di pagine o poco più, e nascono da due grandi amori, il Medioevo e Torino. In un quarto di secolo l'autrice, friulana di origine ma torinese di adozione, germanista e traduttrice di letteratura medioevale, ne ha scritti una ventina, dal brillante esordio I dodici abati di Challant ( 1981 ) d recente Icotori dell cuore (2005). A Torino ha dedicato omaggi deliziosi, dalla città misteriosa e stregonesca ma anche giocosa de n fantasma di Mozart ( 1986) a queba settecentesca, invernale e nevosa, immersa in un'aria miib^turizzata di fiaba, dìAmadé (1990), forse il suo libro più riuscito, sino aba città attuale, colta nei risvolti intebettuali e artistici, diitasfcoZmfeov (1996). Al Medioevo, già utilizzato come ambiente e motore della vicenda in tanti romanzi precedenti, appartiene I tre cavalieri del Graal, che uscì nel} 996 nei Tascabib Einaudi. Il pregio maggiore di questo pìccolo bbro sta nel fatto che la Mancinelli recupera e manipola materiab largamente noti - i cavalieri della Tavola Rotonda e le storie del ciclo bretone - per arrivare a un risultato assolutamente origina¬ le. E' il gioco di tradizione e innovazione, filo rosso deba letteratura da mblenni, in cui l'autrice si mostra abilissima. La vicenda è sempbce e lineare, e si snoda con precisione cronometrica, come il filo di sabbia che scende neba clessidra. Guidati dd saggi consigli del mago Merlino, tre càvaberi partono dalla corte di re Artù aba ricerca del Santo Graal: Gdvano, nipote del sovrano, attratto dd piaceri materiab e soprattutto dalle donne, Galaad, figlio di Lancblotto, perso nei suoi incantamenti, e Percevd, immerso in meditazioni mistiche. Vanno verso Oriente, dai Pirenei alla Frauda aba Provenza, e qui le loro strade si divìdono per poi riunirsi nel castebo di un conte situato sul monte Pirchiriano, all'imbocco deba Val di Susa, dove sorgerà qudche secolo dopo la Sacra di San Michele. I tre càvaberi partono con le loro armature, ma privi di spada, che dovranno conquistare lungo il cammino. Gdvano la sottrae a un guerriero in duello, Perce vai la estrae da una roccia grazie a un parola magica ottenuta per aver baciato una fata con le sembianze di una vecchi- na grinzosa, Galaad, trascinato da un incantesimo in uno stagno deba Camargue, la ottiene da sua madre, la Dama del Lago, che gb dona la spada di Lancblotto. Gdvano arriva per primo d castebo e racconta le sue avventure alla contessa e aba figba Fìoralba, che lo attrae per la sua bellezza. Ben diverso è l'atteggiamento di Percevd, che come premio per aver risolto un indovinebo preferisce un libro miniato sulle vite dei santi a una graziosa fanciulla. Desta stupore l'arrivo di Gdaad, che scende suba spianata del castebo in groppa a un cavallo alato, dono di sua madre. Sarà il vescovo di Chartres a decidere chi tra loro sarà il più degno a trovare il Grad, la magica coppa che giace nel letto del Po, dove sorge un'antica città romana, l'Augusta dei Taurini. E' un Medioevo araldico e stilizzato quebo deba Mancinelb, che si muove in quel mondo, come scrisse Chiusano, con la «festosità agbe di una donnola», un arazzo fiabesco dd colori tenui, percorso da un'ombra di sorridente e tdvolta ironica malinconia. E non manca, delicato cammeo autobiografico, un inno d mare, «immensa pianura d'acqua azzurra e lucente dove trovano i loro sentieri i pesci, piccoli e grandi, daba triglia rossa all'argentata abee, dall'orata luminosa al polpo triste e sentimentale, daba bella spigola aba sogbola malinconica. E sul fondo posano mille conchiglie, e fiori d'acqua e erbe che chiamano alghe e cespugli di madrepore e coralli. Ma ci sono anche i grandi pesci che sdtano sube acque, gli abegri delfìni e le solenni balene, nere montagne galleggianti». «I tre cavalieri del Graal» di Laura Mancinelli: dalla corte di Re Artù alla Sacra di San Michele, tra incantesmi, vite dei santi, orate luminose e solenni balene Laura Mancinelli I tre cavalieri del Graal La Stampa. pp. 86,65,90 più il prezzo del quotidiano La «Collezione d'autore» si può richiedere al numero verde: 800.011.959

Persone citate: Chiusano, Einaudi, Laura Mancinelli, Laura Mancinelli I, Laura Mancmebi, Mancinelli, Mozart, Perce

Luoghi citati: Provenza, Torino