Una radura tra paziente e analista

Una radura tra paziente e analista Una radura tra paziente e analista Alessandro Defilippi UNA campagna abbandonata, un gerbido, un luogo che sta in mezzo ai luoghi, una terra di nessuno che è anche b confine. Questo è b Losfeld, tennine di orìgine fiamminga, che rìcorda un campo perduto (lostfield) e che è pure b titolo del libro d'esordio di due psicoterapeuti torinesi, Enrico Boria ed Ennio Foppiani, fondatori e curatori deba rivista Badure. E Losfeld è anche b setting anabtico - lo spazio fisico e psichico deb'anabsi, luogo di sobtudine e d'incontro, «zona recintata dove la pazzia non concessa dal mondo si racconta, sì svela, si accetta...». Nel panorama accademico e sovente soporifero deba moderna letteratura psicoanabtica, Losfeld si presenta come un oggetto non identificato, un meteorite proveniente da altrove. Testo tecnico, romanzo onìrico, passeggiata filosofica, pamphlet: questo ed altro vuol essere il libro. Al centro stanno la figura dell'analista ed il suo rapporto con il paziente, chiamato, democraticamente e lacanianamente, analizzante, in quanto vero autore ed attore deba propria psicoanabsi. Dell'analista, invece. Boria e Foppiani - di cui sono evidenti le parentele junghiana ed esistenzialista - sottolineano l'aspetto di Wdldganger, di proscritto e dì fuorilegge, la figura di colui che vive neba selva, vicino a queba del trickster, il beffeggiatore della mitologia Winnebago citato da Jung, ma anche a queba deb'outsider, di cui parlava decenni fa Colin Wbson in uno dei suoi saggi così singolari. L'analista è un ribebe, un «esploratore deba terra oltre b confine», la cui vìa è (da compassione, un'estrema compassione, un'infinita compassione». E il Losfeld del setting anabtico è b luogo «dove la dignità deba difformità si fa valore», dove finalmente sì può accettare la propria sofferenza. Boria e Foppiani ci indicano un ideale molto alto del setting e deb'anabsta, che spinge il terapeuta ed il paziente ai margini del mondo, verso la sobtudine, verso la propria individuabtà oltre b cobettivo, verso, infine, b sacro: «È la sobtudine assoluta la condizione privbegiata per rapportarsi ab'ulteriorità che pervade b mondo». Una tale concezione - direi sacerdotale, penitenziale - deb'anabsi non può che suonare scandalosa ed inattuale neba nostra società, pervasa invece di effìmero e di concretezza priva di autenticità. E' però diffiebe, come fanno notare gb stessi autori, distinguere «le mibanterie dei saltimbancM» anche nel campo deba professione anabtica, rispetto ab'autenticità: unico modo per operare tale scrematura è b prezzo che paga l'analista stesso, in solitudine, in incomprensione, in rifiuto da parte deb'accademismo e debo gerarchie riconosciute: «Gb uomini che seguono le indicazioni debe voci interiori pagano un costo elevatissimo. Né gloria né onori almeno per un lungo tempo deba loro vita, il più debe volte mai... ». I due Wdldganger, terapeuta e paziente, gb strani compagni del rapporto anabtico, devono ascoltare le loro «voci di dentro» al di là del rumore di fondo deba civiltà contemporanea. Il terzo concetto del libro è infatti quebo di Ganzfeld, mutuato daba psicologia deba percezione: b vuoto, b nuba, come b mare di Melvibe o come le distese di ghiaccio dei Poh. Lo stesso nuba che nasce dab'eccesso dì stimoli cui oggi veniamo esposti e che finisce per formare una superficie vuota, priva di significato. D'altronde gb esploratori polari provano talora, in quel nuba bianco, la sensazione d'essere seguiti da un doppio, incontrando nel sbenzìo assoluto finalmente se stessi. Anche in Losfeld, come in genere neba letteratura speciabstìca e neb'immagìnario cobettivo, b grande rischio deU'anabsi è visto nel corpo, «l'imbarazzante presenza dei corpi»; neb'agito erotico, presentato come la più grande difficoltà deb'uomo anabsta. Viene però - mi pare dimenticato l'altro grande demone del terapeuta, e cioè b potere narcisistico, il confondere il proprio artigianato con una vocazione messianica. L'analisi è un cammino stretto, una lama dì rasoio tra due seduzioni: queba di Don Giovanni e queba del chierico, che non contamina sessualmente il setting ma che rischia di usarlo come strumento di potere. È questo, a mio parere, uno degb equivoci del mestiere del terapeuta: la grande attenzione ab'astinenza erotica e la cecità rispetto all'arroganza deb' autorità e deba suggestione. Spiace in un testo tanto originale, seppur discutibbe, l'ormai consueta abbondanza di refusi, anche macroscopici. Ma questo è da tempo uno dei problemi deba nostra editoria. Il «Losfeld», quel luogo di solitudine e incontro che consente di esprimere e ascoltare la sofferenza, di dare spazio alle voci interiori Enrico Boria Ennio Foppiani Losfeld. La terra del dio che danza Moretti a Vitali, pp. 205.614 SAGGIO

Persone citate: Alessandro Defilippi, Ennio Foppiani, Enrico Boria, Foppiani, Jung, Moretti