A Parigi un Natale con il coprifuoco

A Parigi un Natale con il coprifuoco IL GOVERNO PROROGA DI ALTRI TRE MESI LA LEGISLAZIONE DI EMERGENZA NELLE PERIFERIE DI TUTTA LA FRANCIA A Parigi un Natale con il coprifuoco D presidente Chirac in tv: «E'una crisi d'identità ma siamo tutti figli della Kepubblica» corrispondente da PARIGI Nel giomo in cui lo stato dì emergenza è prorogato di altri tre mesi la voce del presidente non poteva esaurirsi in un messaggio di felicitazioni alla tennista Mauresmo. E eoa Chirac, accusato di essere assente nella crisi che air vampa, ieri sera ha parlato ai francesi. Ha trovato le parole giuste in televisione rivolgendosi ai giovani dei quartieri in fiamme: «Siete tutti figlie e figli della repubblica». Non ha usato metafore nella diagnosi: la crisi «manifesta un malessere profondo, è una crisi di punti di riferimento e di identità». Ha parlato a chiare lettere di «discriminazione». Meno efficace è apparso nel delineare le strategie per guarire e convincere. Da una lato ha esibito fermezza annunciando il prolungamento dello sta- to di emergenza: «tutti devono rispettare la legge, chi ha danneggiato cose o persone sarà perseguito e punito». Caccia agh incendali quindi, ma non solo. Ha fatto appello alle famighe: «l'autorità dei genitori è fondamentale, le famighe devono assumere tutte le loro responsabilità». Con una aggiunta:«Chi non lo farà sarà punito come prevede la legge». Si stringeranno le tenaglie sulla immigrazione clandestina e ci sarà maggiore rigidità nella applicazione della riumone familiare. Poi ha elencato le misure per cercare di riconquistare la fiducia dei giovani emarginati. Il presidente, die ha abolito il servizio militare, ha deciso di istituire un servi-, zio civile volontario che nel 2007 arruolerà cinquantamila giovani: settori interessati l'ambiente ,la j polizia, la cultura, la sanità. Come faceva l'esercito dovrà favorire l'integrazione e l'acceso al lavoro. Poi un pullulare dì appelli a imprenditori, parti sociali, all'informazione per assicurare la «diversità» nella società francese. Basterà per spegnere l'incendio? Perdete sarà comunque per ì francesi un Natale con lo stato di emergenza, la possibilità del coprifuoco mescolata alle feste di fine anno. Misura strettamente temporanea, dì «precauzione e di protezione» ha avvertito il govemo, che si applicherà solo «laddove è necessario», Ma c'è comunque da trasecolare. La Erancia è runico paese dell'Europa alle prese con questa misura da emergenza pubblica. Non è in vigore, a pensara bene, neppure ad Algen. Difficile da accettare senza soccombere a con- siderazioni imbarazzanti sulla salute dello strombazzato modello francese. E pensare che il capo della polizia Michel Gaudin, solitamente prudentissimo, aveva per la prima volta intonato la marcia dell'ottimismo. Nel quotidiano conteggio di autohmeiate, di scontri, interventi di vigili del fuoco e arresti si registrava un lento ma ormai costante calo da alcune notti. Il barometro deUe percentuali indicava un trenta per cento in meno. Passato il fine. settimana cruciale, evitato l'incubo dei «casseur» al lavoro nel centro di Parigi, si cominciava insomma a cantare poliziesca vittoria: «La calma si sta confermando anche se non si può certo essere soddisfatti che le auto brucino ancora -ha detto Gaudin - ma vale la pena di parlare ancora di moti quando ci stiamo avvicinando a quella che si ritiene di poter definire la normahtà?». Anche la scarcerazione del poh- ziotto implicato nel pestaggio di un giovane decisa dal giudice ave- va placato gli umori degh agenti stremati da diciotto giorni di mobi- litazione e di scontri. Ma la normahtà evidentemente è ancora lontana se il coprifuoco è stato prorogato. Con la legge ordinaria il govemo non ritiene di poter ancora tenere sotto control- Io i quartieri difficili, soprattutto in provincia. Ieri intanto lapolizia ha cominciato la controffensiva nei ridotti della insiurezione: otto operazioni, ufficialmente contro l'economia illegale che furoregga nelle banlieue, agenti in azione a Metz, nel Pas-de-Calais, a Marsi- glia e a Parigi. Si va alla ricerca non solo di caids e di spacciatori di droga, si vogliono identificare in realtà registi e manodopera delle notti diviolenze urbane. Quaranta- tre gh arresti. I tre mesi di stato di emergenza permetteranno di lavo- rare con calma. Eia teoria della insurrezione infettata dalla crimi- nalità comune, in cui il govemo si specchiacomeinunagiustificazio- ne. Certamente è vera in parte, ma piuttosto riduttiva rispetto a un fenomeno che ha scoperchiato unacrisìmoltopiùprofonda; dove una intera generazione di giovani emarginati respinge il «sistema» e considera la Francia come una banda rivale con cui saldare! conti appena scende il crepuscolo. La proroga dello stato di asse- dio comincia a incrinare quel taci- to fronte unitario che si era costruì- to durante i primi giorni di rivolta, li partito socialista infatti, pur dividendosi come d'abitudine all' interno, aveva rinunciato a criti- carlo ad alta voce per la necessità superiore di riportare l'ordine. Ieri però il portavoce Julien Dray ha usato toni più critici: «Il coprifiio- co non è lo strumento mighore per riportare la calma, è stato poco applicato, non si vede allora per- cine prolungarlo. La dìminuìzione delle violenze è lenta e il malesse- h^^SS^ti^SS^ [d-qui-1 Ìl Capo dello Stato non ha fatto sconti «Chiunque sia stato coinvolto nelle violenze dovrà pagare il suo debito con la legge» Il presidente francese Jacques Chirac, ieri, durante il suo discorso televisivo sulle misure per superare la crisi delle banlieue che dilaga in tutto il paese

Persone citate: Chirac, Gaudin, Jacques Chirac, Julien Dray, Marsi, Mauresmo, Metz, Michel Gaudin

Luoghi citati: Algen, Europa, Francia, Parigi