Bush in tour per l'Asia corteggiando la Cina di Maurizio Molinari

Bush in tour per l'Asia corteggiando la Cina IL PRESIDENTE DEGLI USA VISITERÀ' ANCHE IL GIAPPONE, LA COREA DEL SUD E LA MONGOLIA Bush in tour per l'Asia corteggiando la Cina Washington offre a Pechino una «partnership globale» Maurizio Molinari inviato a KYOTO Arrivando oggi a Kyoto il presidente americano George W. Bush dà inizio ad un viaggio di sette giorni in quattro nazioni dell'Estremo Oriente che si propone di offrire a Pechino una partnership globale ma fondata sul rispetto delle ubertà commerciali, politiche e religiose. L'itinerario è stato studiato dafla Casa Bianca per sottolineare la proiezione regionale degli interessi americani: a Kyoto il vertice con il giapponese Junichiro Koizumi, perno dello schieramento militare nel Pacifico ed alleato di ferro nella guerra al terrorismo in Iraq come sulla lotta alla proliferazione nucleare della Corea del Nord; a Gyeongju con il sudcoreano Noh Moo Hyun un faccia a faccia sugli equilibri con Pyongyang; a Busan, sempre in Corea del Sud, il summit con le 21 nazioni del Forum del Pacifico su liberalizzazione dei commerci e sicurezza multilaterale; in Mongolia la prima visita mai compiuta da un presidente Usa per consolidare il rapporto privilegiato con uno degli ex Paesi comunisti più vicini a Washington, strategicamente posizionato fra Cina e Russia. Ad ogni sosta Bush ha programmato di lanciare un diverso messaggio alla volta di Pechino, dove incontrerà il presidente Hu Jintao il 20 novembre. Il fine è disegnare l'agenda di una «partnership globale» come la definisce il consighere per la sicurezza nazionale Steven Hadley che offra alla Cina nuovi orizzonti di crescita economica condizionandoli tuttavia ad un maggiore rispetto delle leggi della concorrenza ed a un progressivo riconoscimento dei diritti individuali. «Con Hu Jintao il presidente parlerà dì equilibri valutari - ha preannunciato Hadley perché la Cina ha cominuto un primo passo importante in luglio rendendo più flessibile la propria moneta ma ci aspettiamo altre mosse in questa direzione». Come dire: la rivalutazione dello yuan deve continuare. Ancora più delicato è il terreno della protezione dei diritti intellettuali -1 brevetti - ovvero la questione al centro del contenzioso commerciale fra Pechino ed i Paesi dell'Occidente per via del fatto che i cinesi copiano di tutto, inondando poi i mercati di prodotti a prezzi stracciati. Si tratta di un contenzioso che rViiama in causa il rispetto da parte di Pechino delle regole dell'Or- ganizzazione mondiale del commercio e minaccia - secondo la Casa Bianca - dì innescare reazioni protezionìstiche a catena se la Cina non adotterà provvedimenti sul mercato intemo. Nel complesso Bush vuole rassicurare Hu sul fatto che il «successo economico della Cina è nell'interesse degli Stati Uniti» ma a patto che «il molo cinese nel mondo sia positivo» a cominciare dal rispetto delle regole della concorrenza. E' simile l'approccio della Casa Bianca alla questione dei diritti umani. Sebbene Bush consideri prioritari ì temi economici, anche su quelli politici i messaggi a Pechino non mancano di chiarezza. «Bush parlerà a Hu di diritti umani, di libertà religiosa e di Tibet - assicura il consigliere per la sicurezza nazionale - perché discutere di questi temi è nell interesse di lungo termine della stessa Cina, ne aiuta il successo». L'incontro a Washington con il Dalai Lama poco prima della partenza per l'Estremo Oriente ha confermato quanta importanza assegni Bush a questo dossier - che comprende anche i diritti della Chiesa nell'ambito dell'impegno a promuovere le libertà globali nel secondo mandato presidenziale. Per convincere Hu ad accettare la sfida delle libertà Bush getta sul piatto lo scenario di una cooperazione globale - dal Darfur al Nepal, dall'Iran al Pacifico - dando atto a Pechino di svolgere un molo cruciale nella diplomazia multilaterale che ha spinto la Corea del Nord a tornare al tavolo del negoziato sul disarmo nucleare. Ciò che Washington invece teme è la Cina che dialoga con Robert Mugabe - il dittatore dello Zimbabwe nel mirino delle sanzioni intemazionali - che conduce manovre militari congiunte con la Russia e che assieme a Vladimir Putin guida l'Organizzazione per la cooperazione cu Shanghai nelTinvocare il «ritiro di tutte le truppe americane dall'Asia Centrale» fino al punto da prospettare la nascita di un blocco geopolitico accomunato dall'intenzione di estromettere Washington dalla regione. A HuJintao offrirà un ruolo maggiore negii affari dei mondo a condizione dì tuteiare libertà politiche e civili Un poliziotto giapponese pattuglia l'accesso alla porta sacra di Kyoto alla vigilia dell'arrivo di Bush nell'antica capitale nipponica om m ORIENTE mm RUSSIA- BrìOSSdiDtm ™-Ji ìlaièàUfenBator !n Mongolia 111 20 è a Pechino iPAKlSTAN CIN*? 8U1Atà NEPAL Mercoiéd! 16 novembre sera arriva in Corea del Sud a Gyéonsju BANaiADBH INDIA MYANMAR VIETNAM, LAOS /^ - THAILANDIA COBEA pEtNORD " COREA QIAPFQNEi Oceano Pacifico lU18e19; novembre è a Susan Martedì 15 novembrer Bush arriva a Kyoto