La lobby dei quarantenni pronta a scalare la Quercia

La lobby dei quarantenni pronta a scalare la Quercia GIOVANI DIESSINI NOVITÀ' NEL PARTITO: NASCE UN GRUPPO DI PRESSIONE La lobby dei quarantenni pronta a scalare la Quercia (fratello dell'attore) guida la cordata dei post «baby-boomers» retroscena FABIO MARTINI ROMA Una trovata così originale non si era mai vista nella lunga storia del Pei, ma neppure in quella più recente del Pds-Ds : un manipolo di trenta-quarantenni si organizza in lobby generazionale per conquistare più peso nel partito. E, per farlo, mette su una nuova associazione, riunendosi per tre giorni in un convegno chiamato a discutere dell'universo mondo. In altri tempi - e in partiti come la De o il Psi - cose di questo tipo le organizzavano le correnti, ma l'iniziativa ispirata da Nicola Zingaretti, europarlamentare ds, fassiniano, uno dei giovani emergenti della Quercia, ha un tratto di originalità: non prelude ad una corrente, ma organizza un vero e proprio gruppo di pressione contro gli «over 50». In vista di tre appuntamenti duranti i quali si metterà in circolo molto potere: la formazione delle liste elettorali, il congresso Ds del 2007 dal quale uscirà la nuova classe dirigente, l'auspicata formazione del nuovo governo, che metterà a disposizione una pletora di p^roncine di sottogoverno. ±* eli'appello che invita al convegno (18-20 novembre a Perugia) e lancia una nuova associazione («L'Italia ce la farà»), i trenta-quarantenni di Zingaretti non usano perifrasi: «Siamo post baby boomers» e «vogliamo tentare di dare un contributo alla ricostruzione dell'Italia», perché «anche una nuova generazione di quadri politici, amministratori, manager, funzionari, docenti deve saper raccogliere la sfida lanciata» da Romano Prodi e per questi motivi, si legge nel documento costituente, «abbiamo invitato un gruppo di nostri coetanei dal variegato background professionale per discutere insieme ad alcuni leader ds». Alla tre giorni parteciperanno infatti i due capi del partito, il segretario Piero Fassmo che parlerà domenica a conclusione dei lavori e il presidente Massimo D'Alema che dirà la sua nel primo \,virtìmSidpii:rn - '-"^^ I «giovani Turchi», ovviamente, non hanno nulla contro i loro leader, appartengono tutti alla maggioranza congressuale Fassino-D'Alema, non sono eretici e anzi sperano che i loro capi gli diano più luce. Tanto è vero che un personaggio misurato come Ennco Morando, capofila degli ex «miglioristi», distilla un filo d'ironia: «Sarebbe benvenuto im movimento energico che puntasse effettivamente a mandarci a casa. Ma mi sembra che non ci sia nessuno che vada contropelo...». Ma a sentire loro non è esattamente così. Dice Marco Filippeschi, segretario regionale della Toscana, uno dei personaggi di punta del gruppo: «Nel partito diffuso - sindaci, segretari di federazione, amministratori - c'è stato un forte rinnovamento che però tarda a venire al vertice e nei gruppi parlamentari» e dunque «da iniziative come quella di Perugia viene una spinta generazionale ad un rinnovamento non solo nei programmi, ma anche per un'autoriforma della politica, per partiti più aperti alle spinte dal basso». La prima battaglia della lobby (tra gli altri Andrea Orlando, Andrea Martella, Stefano Fassina) si consumerà nella formazione delle liste. Nello Statuto ds non c'è un esplicito tetto che riguardi il numero massimo di legislature consentite ai parla¬ mentari, ma nel 2001 il limite dei tre mandati fu aggirato con la «scusa» che quella tra il 1994 e il 1996 non era da considerarsi ima vera e propria legislatura. E se il primo attacco della lobby si consumerà sul rinnovamento dei gruppi parlamentari, la vera partita riguarda il prossimo congresso dei Ds in programma per il 2007. Certo, Piero Fassino non ha alcuna intenzione di lasciare la guida del partito subito dopo un eventuale vittoria elettorale nel 2006, ma in due anni può accadere di tutto. E così, in vista di una possibile, per il momento altamente improbabile, corsa alla successione il gruppo di Perugia inizia a posizionarsi. Per i pósti al sole nella futura Quercia e, chissà, per lanciare anche un candidato alla segreteria. Il personaggio più in vista della compagnia è il romano Nicola Zingaretti, 40 anni, il classico cursus honorum dell'uomo di partito: leader nazionale della Sinistra giovanile, responsabile Esteri dei Ds, europarlamentare eletto con una marea di preferenze (213 mila). E con una parentela, è fratello dell'attore Luca, che sinora ha rappresentato un fattore difficile da valutare. Durante la campagna elettorale per le Europee, le ragazze del cali center chiamavano gli elettori con frasi del tipo: «Voterete per Nicola Zingaretti, fratello del commissario Montalbano?». Ma nella futura corsa per la segreteria gli amici di Fassino accreditano di qualche chances in più la compagna Marina Sereni, 45 anni, da Foligno, che da responsabile dell'Organizzazione ha incassato due risultati rilevanti: l'organizzazione della manifestazione dell'Unione a piazza del Popolo a Roma e quella delle Primarie. La prima battaglia si consumerà sulla formazione delle liste, per svecchiare i gruppi parlamentari L'europarlamentare Nicola Zingaretti e il presidente dei Ds Massimo D'Alema

Luoghi citati: Foligno, Italia, Perugia, Roma, Toscana